Una finanza a chilometro zero per rilanciare l’economia locale

Firmato a Varese l’accordo fra la Confesercenti provinciale e la Bcc per sostenere le piccole e medie imprese. Il presidente Scazzosi: «Siamo partiti dalle esigenze del mondo del commercio per ideare quattro strumenti a favore degli operatori del territorio»

I l rilancio dell’economia parte dal credito, da una finanza a chilometri zero ovvero espressa dal territorio per il territorio stesso. E mentre tutti parlano di «rubinetti chiusi» da parte delle banche, la nostra Bcc torna a segnare il “punto che fa la differenza”. Come? Senza introdurre grandi innovazioni, ma semplicemente continuando a fare quello che ha sempre fatto: essere al fianco del territorio. È partito da Varese il primo accordo che nasce dal basso tra mondo del credito e associazioni di categoria, a sostegno delle piccole e medie imprese (commercio, turismo, servizi). Confesercenti provinciale di Varese e la nostra Bcc hanno sottoscritto una convenzione per sostenere le imprese in questo momento particolarmente delicato; un accordo che vuole rispondere a precise richieste proprio quando si parla di crisi e di calo dei consumi. Presentato ufficialmente nella conferenza stampa che si è svolta a metà aprile nella sede di Confesercenti Varese e sviluppato nel convegno di lunedì 7 maggio al centro congressi Ville Ponti di Varese, «è un accordo destinato a fare storia», afferma il presidente della nostra banca, Roberto Scazzosi. «Per la prima volta nel mondo del commercio, siamo partiti dai commercianti stessi, dalle loro esigenze e dalle loro richieste per arrivare a mettere in campo delle soluzioni condivise. Siamo arrivati a proporre quattro strumenti pensati per sostenere il mondo del commercio che rafforzano l’unione tra la banca del territorio e chi opera a stretto contatto con il territorio». Prosegue Scazzosi: «È la testimonianza che, anche in un momento di crisi, non smettiamo di sostenere il territorio e le imprese svolgendo quel ruolo anticiclico che viene riconosciuto alle nostri valori originari, gli stessi che ci guidano da 115 anni». La sinergia instaurata è per il presidente di Confesercenti provinciale Varese, Cesare Lorenzini, un elemento di grande soddisfazione. «È il primo passo importante per poter iniziare a guardare al futuro con una rinnovata fiducia». Spiega: «Viviamo una situazione dove la politica è lontana e dove le banche si rapportano a noi spesso in un solo modo: chiudendo i fidi e le linee di credito. La Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate si è invece dimostrata attenta e disponibile; una realtà lontana dalle speculazioni finanziarie, pronta però a recepire le nostre istanze e a farle proprie per poterci tendere una mano». Il un contesto generale che mette continuamente in discussione il rapporto tra impresa e credito, Confesercenti e Bcc hanno cercato di fare un passo oltre. Prosegue Lorenzini: «Facendo rete con una banca locale, abbiamo cercato di ripensare questo rapporto e siamo arrivati a scoprire che, se gli obiettivi sono condivisi e ciascuno non si sottrae al proprio ruolo, è possibile avviare una relazione costruttiva. Il Credito Cooperativo mette a disposizione degli spazi di sostegno alle imprese locali; come associazione di categoria ci facciamo garanti affinché gli investimenti possano andare a buon fine, ovvero possano rappresentare un sostegno reale a quell’economia locale che guarda al futuro.

Sopra: da sinistra il sindaco Fontana, il vicepresidente provinciale Bottini e il presidente di Confesercenti Lorenzini. Nella pagina a fianco: Fontana, Tomasello, Barni, Uselli, Lucchina e Maltecca.
Da sinistra il sindaco Fontana, il vicepresidente provinciale Bottini e il presidente di Confesercenti Lorenzini

Del resto, siamo convinti che solo attraverso uno sforzo comune sia possibile superare questa fase delicata». Due i dati che descrivono la situazione attuale del mondo del commercio. Innanzitutto il calo generale dei consumi che le associazioni di categoria stimano intorno al 3%, al quale gli esercenti cercano di fare fronte con una guerra dei prezzi. In secondo luogo, il quadro varesino: quasi la metà delle imprese aperte dal 2007 a oggi non è riuscita reggere all’impatto della crisi. Se è vero che non mancano le iniziative imprenditoria li, è altrettanto vero che la solidità di un’azienda può fare la differenza in un mercato difficile. La soluzione sta allora nel sapersi rapportare al territorio. Ovvero, nel saper fare rete in modo concreto utilizzando il metodo dell’ascolto reciproco. Da qui è nato il convegno “Commercio e Credito. Domanda e risposta” che ha visto, all’inizio di maggio, un confronto aperto tra l’associazione di categoria e la nostra banca. Il direttore generale della Bcc, Luca Barni, e il responsabile dell’Area mercato della banca Adalberto Tomasello si sono confrontati con il direttore di Confesercenti Varese, Gianni Lucchina, e con Luigi Maltecca, imprenditore e membro della giunta dell’associazione varesina. Ad Andrea Uselli, ricercatore della facoltà di Economia dell’uni – versità dell’Insubria, è stato affidato il compito di moderare l’incontro con lo spirito di fornire anche nuovi ele – menti di discussione. Ed è stato pro – prio Uselli ad affermare la necessità di ripensare l’approccio. «Viviamo in un mondo globalizzato, fatto da una finanza che necessariamente è globale. Ma, oggi, abbiamo bisogno di una finanza a chilometri zero; una finanza espressa dal territorio e che sia per il territorio». Concetto ribadi – to e sostenuto anche dal sindaco di Varese, Attilio Fontana, e dal vice – presidente della Provincia di Varese, Gianfranco Bottini. Entrambi hanno marcato l’importanza del ruolo di una banca locale che sul territorio ha la propria governance. «La Bcc si è sempre dimostrata vicina al territorio nel dare una spinta in più all’econo – mia», ha detto il sindaco Fontana. L’accordo con Confesercenti è una testimonianza concreta di un preciso modo di operare. Ha detto Lucchina durante il convegno: «Si parla molto di fare rete, ma troppo spesso questa parola rimane uno slogan ben lonta – no dai fatti. Abbiamo voluto metterci insieme, ciascuno nel rispetto e nella responsabilità del proprio ruolo, per tentare di dare una via d’uscita dalla crisi». L’ascolto è stato il punto di partenza. Ovvero, «capire quali sono le reali esigenze delle piccole e medie imprese, di cosa hanno realmente bisogno. E abbiamo scoperto che non si tratta di soluzioni complesse, dove – vano essere, semplicemente, propo – ste nei termini corretti», ha spiega – to il direttore generale della nostra Bcc, Luca Barni. «Soluzioni magari non innovative, ma sartoriali, ovvero tagliate su misura per le esigenze di un territorio». Soluzioni che la nostra banca ha potuto proporre «perché viviamo sul territorio e operiamo con il territorio. Qui si trova la struttura decisionale della banca. Non dobbia – mo industrializzare un prodotto, ma possiamo studiare soluzioni mira – te», ha ricordato Tomasello. Sono nate così le quattro azioni della Bcc: “Mutuo flessibile”: innanzitutto un finanziamento temporaneo pensato per permettere alle imprese di supe – rare eventuali tensioni di liquidità o affrontare importanti spese. «In una situazione dove i consumi ten – dono al ribasso, spese impreviste o contrazione temporanea delle entrate possono rappresentare un ostacolo al proseguo di un’attività», ha pro – seguito Lucchina. «Per esempio, una stagione che si apre al di sotto delle aspettative può mettere in difficoltà un commerciante nei confronti dei propri fornitori. Avere disponibilità di fondi che possano andare incon – tro al pagamento delle imposte, dei fornitori o delle liquidazioni è un aiuto fondamentale per poter guar – dare al futuro e soprattutto significa non fermare il sistema economico». Il secondo strumento è il conto cor – rente agevolato a costi fissi. Terzo: il servizio POS con installazione e assistenza gra – tuite. Non certo ultima, la spinta all’innovazione: il finanziamento per la creazione di un negozio virtuale. Così la nostra Bcc ha fatto proprio il messaggio di Confesercenti: “Se vive il com – mercio, vivono le città”. «Il ser – vizio di vicinato, il ruolo sociale ed il valore eco – nomico delle piccole e medie imprese sono elementi che trovano riscon – tro nei valo – ri del Credito C o o p e r a t i v o » , aggiunge il direttore gene – rale della nostra Bcc. «Offrire un finanziamento mirato al sostegno delle spese, dare servizi a costi chiari e il più possibile concorrenziali attra – verso un conto corrente dedicato e commissioni agevolate: sono strade per rispondere alle esigenze specifi – che che ci sono arrivate dal mondo del commercio». Naturalmente non manca la spinta verso l’innovazione. «Anche chi ha imprese di piccole e medie dimensioni cerca nuovi cana – li. Per questo è stato previsto uno specifico finanziamento per aprire un canale di e-commerce». La strada intrapresa sembra essere quella giu – sta perché fin dalla sua presentazione questo accordo ha attirato l’interesse del mondo del commercio. Conclude Barni: «Solamente nel primo mese di lancio, abbiamo già avuto più di una decina di richieste».

 

PER APPROFONDIRE

Bcc 4 commerce – le quattro azioni della bcc

Primo: il “Mutuo flessibile”, un finanziamento direttamente collegato al transato POS di un determinato periodo che favorisce e semplifica il rapporto con la banca rendendo automatico, facendo salve le opportune garanzie, l’erogazione. È un finanziamento temporaneo pensato per permettere alle imprese di superare eventuali tensioni di liquidità e/o affrontare importanti spese (come il pagamento dei fornitori, delle imposte o delle liquidazioni) senza andare ad incidere sulla liquidità ordinaria. Con la durata massima di sei mesi, vede l’applicazione del tasso Euribor a tre mesi con uno spread che varia dal 4 al 6 per cento secondo il rating attribuito. Il secondo strumento è il conto corrente agevolato, con costo fisso di 25 euro al mese e tutte le operazioni gratuite. Terzo: il servizio POS con installazione e assistenza gratuite e commissioni su pagobancomat dello 0,30 per cento e sulle carte di credito del 1,5 per cento. Quarto: la spinta all’innovazione, ovvero il finanziamento per la creazione di un negozio virtuale. Si tratta di un finanziamento, fino a 10mila euro a tasso agevolato, per un anno, per creare un proprio sistema di e-commerce.

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