Più consapevolezza nei correntisti crea valore aggiunto per la banca

Un correntista consapevole è una risorsa e un valore aggiunto per la propria banca. Crede fortemente in questo assunto la nostra Bcc, ed è questo che ha ripetuto il direttore generale, Luca Barni, al pubblico riunito all’Università dell’Insubria per assistere, venerdì 13 aprile, a una tavola rotonda organizzata dalla Fondazione Giovanni Valcavi in collaborazione con la facoltà e il dipartimento di Economia dell’ateneo. «Preferiamo che i nostri clienti siano preparati e sappiano capire i meccanismi fondamentali del mondo della finanza, anche a lungo termine -ha detto Barni-. In questo modo ci guadagnano sia il cliente, sia la banca: più certezza, più sicurezza, maggiore controllo dei rischi». L’intervento del direttore generale della nostra Bcc si è inserito nel primo appuntamento di un ciclo di otto lezioni per gli studenti delle scuole superiori e per gli studenti universitari in materie “non economiche”. Oltre a Luca Barni, sono stati invitati Paola Bongini, che insegna Economia degli intermediari finanziari all’Università di Milano Bicocca; Rossella Locatelli, ordinario di Economia degli intermediari finanziari all’Università dell’Insubria; Giuseppe Masnaga, direttore generale della Banca Popolare di Bergamo; Giuseppe Sopranzetti, direttore della filiale di Milano della Banca d’Italia; Gianfranco Fabi, editorialista del Sole 24 Ore. «L’educazione finanziaria è oggi una scelta necessaria della quale tutti potrebbero beneficiare: istituzioni, banche e soprattutto consumatori», ha spiegato Barni. Per chi inizia ad affacciarsi al mondo del lavoro e del risparmio ci sono tre punti, in particolare, di cui essere consapevoli. «Per prima cosa, ridurre questa forte asimmetria informativa fra chi propone prodotti finanziari e chi li sottoscrive porterebbe a un calo generale dei contenziosi e, quindi, a una diminuzione delle spese legali». Il secondo tema caldo è quello delle pensioni, «Perché oggi più che mai è necessario avere gli strumenti per pianificare da adesso il proprio futuro, soprattutto per i giovani». Terzo punto fondamentale, la capacità di valutazione delle spese: «Bisogna far comprendere che una scelta non programmata, determinata in pochi minuti nel momento del bisogno, può condizionarli per molto tempo. Nella nostra società la finanza è totalmente pervasiva e quindi occorre avere cognizione delle scelte». Se la famiglia italiana si è sempre, tradizionalmente, mostrata propensa al risparmio, oggi, rileva Barni, «il comportamento si sta spostando verso il modello anglosassone, tendente più al consumo». Da qui il richiamo della nostra Bcc: «Facciamo leva sulla nostra base, sul territorio e sui giovani, per coinvolgerli nel nostro progetto. Creiamo un circuito virtuoso che porta alla consapevolezza di essere socio di una banca».

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