S empre al fianco del territorio, soprattutto quando questo chiede a gran voce interventi a sostegno dell’economia. È la linea che la nostra Bcc persegue da sempre ed per questo che il direttore generale, Luca Barni, è stato invitato al convegno promosso sabato 14 aprile dai comuni del Medio Olona. Una ventina di sindaci del Varesotto, insieme agli esponenti delle forze sociali ed economiche, si sono riuniti a Gorla Minore per discutere del famoso patto di stabilità, quella legge che impone ai comuni tassativi limiti di spesa, anche quando potrebbero avere la potenzialità di farvi fronte con risorse proprie. L’obiettivo del patto di stabilità è di ridurre i deficit e i debiti accumulati negli anni, ma la situazione che si è venuta a creare è paradossale. Solo in provincia di Varese, hanno sottolineato i sindaci (che nel complesso rappresentano oltre 400mila cittadini), i vincoli del patto mantengono ferme risorse per circa 750 milioni di euro. La trattativa Stato-Comuni per la revisione del patto di stabilità risulta bloccata da anni, e le conseguenze ormai pesano in maniera intollerabile sullo sviluppo dell’economia del territorio. Per questo, i sindaci che hanno partecipato al convegno hanno firmato un documento, indirizzato al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio, che descrive con poche parole molto chiare la situazione ai limiti dell’assurdo con cui hanno quotidianamente a che fare gli amministratori: «Si impedisce ai comuni con rilevanti risorse economiche proprie di pagare i fornitori, con ricadute sempre più drammatiche sulle condizioni di vita degli imprenditori e dei lavoratori; si impedisce di fare investimenti per le opere necessarie per le comunità; si impedisce ai comuni, che incidono per il 70% sul totale degli investimenti pubblici, di contribuire alla creazione di veri posti di lavoro sul proprio territorio». Una realtà che, purtroppo, la nostra Bcc ben conosce, perché la tocca con mano ogni giorno. «La situazione non è delle migliori» ha confermato il direttore generale, Luca Barni, portando la sua testimonianza al tavolo dei sindaci. «La strada che abbiamo seguito è sempre la stessa: facciamo la banca per il territorio e con il territorio. Solo così è possibile guardare tutti insieme in avanti e cercare di creare sviluppo». Il documento finale contiene una richiesta non più rimandabile: una modifica del patto di stabilità «che consenta ai comuni virtuosi di poter utilizzare le proprie risorse per pagare i propri fornitori, fare gli investimenti che necessitano alla propria comunità, creare nuove opportunità di lavoro». Per i comuni del nostro territorio si tratta non solo di riacquistare una dignità e un ruolo previsti dalla nostra Costituzione, ma anche di contribuire al rilancio dell’economia del Paese.