CdA, una promozione a pieni voti

L’assemblea dei Soci conferma pienamente la governance della nostra Bcc scegliendo la continuità e premiando la scelta degli amministratori di stare accanto alle famiglie e alle imprese del territorio. Roberto Scazzosi nominato presidente all’unanimità

S quadra che vince non si cambia: il vecchio adagio sposa il risultato dell’assemblea dei soci 2012 della Bcc e premia il CdA uscente con la conferma in toto dei tredici componenti per il prossimo triennio alla presenza di Alessandro Azzi, il presidente di Federcasse e già vicepresidente di ABI. La compagine sociale (quasi novecento i votanti) nel corso dell’assemblea tenutasi a Malpensa Fiere il 29 aprile ha quindi scelto compatta la continuità, appoggiando il lavoro svolto in questi anni e premiando la scelta di stare accanto al territorio e alle imprese. Confermata la squadra, confermato il suo capitano nella prima seduta del CdA giovedì 3 maggio; Roberto Scazzosi, rieletto consigliere con oltre l’80% delle preferenze espresse, è stato, infatti, nominato presidente all’unanimità. In carica dalla fine di settembre 2010, Scazzosi, 44 anni, di professione avvocato civilista, prosegue il suo impegno nell’organo amministrativo della Bcc cominciato nel 2003 e dove è stato prima vicepresidente, quindi presidente del Comitato esecutivo. Scazzosi, che si è detto «onorato della fiducia che l’intero consiglio di amministrazione ha voluto dare», ha anche ringraziato i colleghi «nella certezza che continueremo a operare con unità e condivisione degli obiettivi, con l’intento di non far mai venire meno la fiducia espressa dai soci». Confermate anche le altre cariche, Ignazio Parrinello è vice presidente vicario, Mauro Colombo vice presidente. Il Cda votato dai soci per aree risulta così composto: Roberto Scazzosi, Giuseppe Berni, Cecilia Cardani, Vittorio Pinciroli, Francesco Gatti, Rinaldo Borsa, Graziano Porta e Danila Battaglia per l’area di Busto Garolfo; Mauro Colombo per l’area della provincia di Milano; Mario Pozzi, Ignazio Parrinello e Diego Trogher per l’area di Buguggiate – Varese; Andrea Rinaldi per l’area della provincia di Varese.

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Scazzosi assume anche la presidenza del comitato esecutivo della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate; alla vice presidenza è stato confermato Giuseppe Barni. Soddisfazione per la riconferma, ma anche coscienza della delicatezza del compito alla luce di una congiuntura che non mostra ancora segnali di schiarite e che continua a condizionare pesantemente le dinamiche economiche del territorio. «Nonostante le difficoltà, non abbiamo mai rinunciato al nostro ruolo di banca locale, operando per il territorio e a sostegno del territorio –afferma Scazzosi–. Se la sfida è fare fronte a una crisi che si sta facendo sempre più pesante, per la Bcc la strada da seguire nel prossimo triennio non cambia». Professione di coerenza quella del presidente, che non perde occasione per ricordare i cardini del movimento cooperativo: «I valori di mutualità e di solidarietà che sono la guida di una banca di credito cooperativo sono rimasti ben saldi nei 116 anni di storia della nostra banca e lo rimarranno vedendoci ancora di più vicini alle imprese e alle famiglie». Legame forte con le radici, dimostrato nei fatti, nell’attività quotidiana: «Abbiamo dimostrato di essere una realtà attiva e propositiva, capace di svolgere il nostro ruolo di banca, quindi di una gestione oculata dei risparmi, ma anche in grado di rapportarsi in modo privilegiato con i soggetti che 03sul territorio dell’Altomilanese e del Varesotto operano. Il fare rete per noi non è uno slogan, ma una realtà che ci permette di confrontarci con chi vive sul territorio e, insieme, cercare delle risposte adeguate alle esigenze». Assemblea speciale dunque, per un ordine del giorno che prevedeva, oltre al bilancio il rinnovo della cariche amministrative, ma anche perché si è svolta in un anno molto particolare per le Bcc. «Il 2012 è stato indicato dall’Onu quale Anno internazionale delle Cooperative –ha ricordato Scazzosi–. Noi condividiamo il motto che è stato scelto, “Le cooperative costruiscono un mondo migliore”. E con questa convinzione guardiamo al futuro con rinnovata fiducia, consapevoli delle difficoltà, ma anche certi del fatto che non rinunceremo a fare il nostro ruolo contribuendo così, nel nostro piccolo, a costruire un mondo migliore». Mondo migliore che, tradotto in lavoro quotidiano, significa prossimità al territorio, quindi impegno nella dimensione locale, che, numeri del bilancio alla mano (e come spiegheremo più avanti nel giornale), nel 2011 è cresciuto. Ed è proprio l’assemblea dei soci a dimostrare nel modo più chiaro come Bcc e territorio dialoghino. Infatti, tra gli interventi dei soci nel dibattito che  precede la votazione del bilancio sono da segnalare le voci di due imprenditori (Rosario Rasizza e Giancarlo Piatti), il sindaco di Olgiate Olona Giorgio Volpi e il presidente della Fondazione Ferrazzi Cova di Villa Cortese Bruno Dell’Acqua, quindi le voci delle aziende e delle istituzioni, ossia attori per definizione protagonisti sulla scena del territorio. E le loro valutazioni sull’operato del Consiglio di Amministrazione non hanno lasciato dubbi. «Le imprese devono sentire che la banca c’è e che continua a puntare sulle persone –ha dichiarato Rasizza, amministratore delegato Open Jobmetis–, che è poi il fattore della differenza. È questa la caratteristica che non va persa: la Bcc valuta le persone prima che i numeri, la loro storia e il loro passato, perché questi dicono molto sui loro valori». Volpi, che come primo cittadino di un comune sa cosa significa sussidiarietà, nel suo intervento incrocia macro e microeconomia, le difficoltà del sistema Italia che, come effetto delle scelte politiche che si sono susseguite nel Dopoguerra, adesso impegna risorse per pagare gli interessi sul debito e la scelta forte di una banca locale come la Bcc concentrata sullo sviluppo. «La Bcc, che guarda al benessere dei soci e alla crescita del territorio, è un esempio di come si può condurre il Paese». Da Dell’Acqua è arrivata una sollecitazione: «quando un imprenditore arriva a suicidarsi, non ha fallito lui, ma la società che non ha fatto tutto il possibile per aiutarlo; chiedo che in nome di quello spirito alle origini della banca si possano affiancare anche con attività didattiche propedeutiche gli imprenditori in difficoltà. La struttura c’è: rimbocchiamoci le maniche per aiutare il territorio e uscire dalle difficoltà». La missione è sempre quella.

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