Personale e spazi nel piano di ottimizzazione del lavoro

Ne parliamo con il Presidente Clementi e i Vice Parrinello e Scazzosi

Sono le persone la prima risorsa della nostra banca. E sulle persone la Bcc ha deciso di investire, sia cercando di mettere a disposizione luoghi adatti alle esigenze di lavoro, sia intervenendo direttamente sui propri dipendenti con corsi di formazione mirati e azioni per aiutare ad affrontare eventuali situazioni di “difficoltà”. È un cammino importante quello che è stato avviato nella sede centrale di Busto Garolfo, perché «la banca è molto cresciuta negli ultimi anni e sono cambiate anche le esigenze -precisa il presidente della Bcc, Lidio Clementi-. E per essere sempre al passo con i tempi occorre una struttura moderna ed efficiente, sia sotto il profilo del personale sia degli spazi». Così, il Consiglio di Amministrazione ha messo in atto un duplice intervento: innanzitutto ha guardato al personale, cercando di “scavare” tra i dipendenti alla ricerca di quelle “difficoltà” che possono rallentare il raggiungimento degli obiettivi. Il messaggio è chiaro: «Guardiamo con attenzione ai nostri dipendenti; siamo una banca di relazione e vogliamo che il personale sia non solo preparato professionalmente, ma che conservi sempre l’approccio tipico del Credito Cooperativo -spiega Clementi-. Vogliamo investire nei nostri dipendenti. Sarebbe semplice rivolgerci all’esterno alla ricerca di professionalità, ma in questo modo non faremmo altro che far lievitare i costi della banca. Inoltre, non è detto che tutti abbiano quella mentalità che è la caratteristica del modo di operare tipico delle Bcc». Partendo dal principio che le risorse umane sono il vero patrimonio della banca, una realtà da coltivare e sempre più valorizzare, sono stati messi in campo due differenti percorsi. Da una parte i corsi di formazione, proposti per valorizzare le capacità delle singole persone e per aumentare la professionalità da offrire al cliente; dall’altra è stata avviata una precisa operazione di conoscenza del personale. «Un cammino che è stato condiviso con la struttura operativa, finalizzato a capire i punti di forza dei singoli dipendenti e migliorare i loro punti di debolezza. L’obiettivo che ci siamo proposti è quello di essere più competitivi nei confronti delle strutture più grandi anche attraverso una gestione ottimale delle risorse umane -continua Clementi-. Non vogliamo entrare in competizione con i grossi gruppi bancari, ma rapportarci alla pari. Il nostro punto di forza è nel rapporto con i clienti: un rapporto di fiducia che ci ha permesso di diventare la banca del territorio. Ed è sulla conoscenza reciproca, sulla possibilità di un dialogo costante e sul confronto per trovare la soluzione più adatta al tipo di esigenze che ci viene sottoposto che sappiamo di poter giocare un ruolo importante, facendo la differenza. Questa consapevolezza ci deriva dalla nostra storia e dalle capacità che abbiamo saputo e sappiamo mettere in campo».

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Veduta dell’atrio della sede

Il progetto, che è stato attuato con la collaborazione di una società esterna specializzata in questo tipo di interventi, si sviluppa su quattro fasi: «Due sono state quelle finora già attuate, che hanno portato all’affiancamento dei nostri dipendenti da parte di professionisti esterni per imparare a gestire le situazioni aziendali -spiega il vice presidente, Roberto Scazzosi-. Si tratta di un progetto decisamente innovativo, che pone la nostra Bcc all’avanguardia tra le altre consorelle. Siamo, infatti, tra i primi istituti all’interno del movimento del Credito Cooperativo a muoverci in questa direzione. Ma quello che è davvero importante è che i risultati che stiamo ottenendo servono per aumentare il valore del nostro capitale umano». Una maggiore professionalità abbinata alla capacità di affrontare le situazioni di difficoltà richiede anche un luogo adeguato. Le competenze infatti devono essere supporta te da “muri” che possano mettere il personale nelle condizioni di esprimerle al meglio. Così, accanto alla valorizzazione dei dipendenti, è stata fatta un’ampia riflessione su quelli che sono gli spazi dedicati al lavoro e all’accoglienza dei clienti. Punto di partenza è stato il “cuore” della Bcc, ovvero la sede centrale di via Manzoni a Busto Garolfo. «Si è trattato di una necessità dettata dal fatto che sempre più le banche stanno privilegiando il rapporto di consulenza con la clientela. Il rapporto con il cliente diventa centrale: famiglie e imprese non si rivolgono alla banca solo ed esclusivamente per chiedere un finanziamento, ma vogliono sapere quali opportunità possono essere loro offerte, vogliono trovare una risposta pronta ad una loro esigenza o ad un loro problema», ricorda Ignazio Parrinello, vicepresidente vicario della nostra Bcc. Nell’ottica di garantire un miglior ascolto e un più efficace dialogo tra banca e cliente, «la logistica assume sempre più una valenza importante – prosegue Parrinello-. Avere spazi adeguati per offrire questi nuovo servizi e luoghi adatti dove è possibile ascoltare le richieste dei clienti è un elemento che porta anche a valorizzare l’aspetto professionale dei dipendenti. Tutto questo è fondamentale per una banca che vuole guardare al futuro». Gli spazi di Busto Garolfo sono perciò stati analizzati in questa nuova prospettiva e, nonostante siano passati solamente 17 anni dalla progettazione della sede centrale (il nuovo edificio è diventato operativo nel maggio del 1993), alcune criticità sono emerse. «La crescita della banca è stata quasi esponenziale. E, di conseguenza, anche il volume dei servizi erogati ha avuto un aumento notevole. Questo sviluppo ha portato ad un incremento delle funzioni che vengono svolte dalla nostra Bcc e ad un aumento del personale interno», spiega Scazzosi. Per esempio, l’ufficio legale che è stato introdotto solo recentemente, ad oggi conta già di due persone. «Nella riflessione che è stata fatta, sono stati ridefiniti e riorganizzati alcuni spazi -prosegue Scazzosi-. In particolare, il progetto prevede interventi alla struttura marketing, che necessita di un ufficio proprio, e all’area crediti, per salvaguardare ancora di più la privacy dei clienti». Anche l’ufficio della direzione generale così come la sala consiglio saranno interessate dai lavori; in particolare per quest’ultima è emersa la necessità di intervenire per una sua maggiore insonorizzazione. Non ultimo, sono stati previsti interventi anche sui materiali utilizzati all’interno della sede. Come la moquette, che dopo un così lungo tempo di utilizzo non è stata più ritenuta una soluzione sufficientemente igienica. Il tutto comporta un investimento importante: oltre 450mila euro «per dare non solamente una piena soddisfazione alle persone che lavorano in Bcc, ma anche luoghi gradevoli per accogliere i nostri clienti -chiosano all’unisono il presidente e i due vicepresidenti-. Vogliamo che Soci e clienti, quando varcano le soglie della nostra Banca, possano sentirsi completamente a proprio agio. Sono le persone il vero e vitale valore aggiunto della nostra Bcc, e sulle persone abbiamo deciso di investire a trecentosessanta gradi. Chi entra in banca deve poter trovare un ambiente moderno e accogliente e operatori capaci e affidabili: solo così si costruisce una realtà profondamente legata al territorio». I tempi di intervento sono stretti: entro al massimo sei mesi i nuovi spazi dovranno essere a regime e pronti ad accogliere tutte le direttive licenziate del CdA.

HANNO DETTO

CLEMENTI
LIDIO CLEMENTI «Le mosse per i prossimi mesi sono tutte da ricercarsi nell’investimento sul nostro capitale umano: professionale e attento ai valori tipici del Credito Cooperativo»

PARRINELLO

IGNAZIO PARRINELLO «La consulenza bancaria sta aumentando sempre più il valore delle banche; servono spazi adeguati per incontrare la clientela e farla sentire ancora più proprio agio»

« Lavorare in Bcc mi ha insegnato che stare in questa banca non significa soltanto guadagnare alla condizioni particolari che applica, ma condividere dei valori ben precisi; gli stessi da semp0re, dal lontano 1897»

ROBERTO SCAZZOSI «Per quanto riguarda l’organico, abbiamo avviato un progetto di affiancamento per gestire lo sviluppo delle risorse. Siamo tra i primi del movimento»

 

PER APPROFONDIRE

Andrea Rinaldi entra nel Consiglio di Amministrazione

Andrea Rinaldi
Andrea Rinaldi

L’entusiasmo dei giovani e l’esperienza dell’imprenditore. Sono questi i due elementi che Andrea Rinaldi (nella foto) si propone di portare all’interno del Consiglio di Amministrazione della Bcc. Nel mese di luglio, infatti, Rinaldi è entrato a far parte dell’organo direttivo della nostra banca. 37 anni, originario di Mornago (in provincia di Varese), è sposato dal 2000 ed è padre di due splendidi figli. Dopo la laurea a pieni voti in Scienze dell’Informazione (ora Informatica) alla facoltà di Fisica e Matematica dell’Università Statale di Milano, e una prima esperienza lavorativa nel settore della formazione informatica con una onlus milanese, nel 1999 è entrato nel capitale sociale dell’azienda di famiglia, la “Praezision informatica Srl” di Bodio Lomnago. La sua è la terza generazione all’interno della ditta che opera nella produzione di software gestionali per la sanità e alcune altre attività correlate al settore immobiliare e internet. Nel 2001, è stato nominato co-amministratore delegato e direttore generale della società. Nel 2007 ha fondato, con un socio bolognese, la “Praezision Life Srl”, società specializzata nella produzione e fornitura di software amministrativi per strutture sanitarie, accogliendo in questa il ramo d’azienda specifico della società di famiglia. Attualmente è vice presidente e amministratore delegato della Praezision Life. Iscritto al gruppo giovani imprenditori di Confindustria Varese dal 2004, è vicepresidente del consiglio direttivo del Gruppo Giovani Imprenditori dal maggio 2007. «Considero l’impegno all’interno del Consiglio di Amministrazione della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate un incarico molto prestigioso e di grande responsabilità. Lo affronterò con il massimo dell’impegno e della dedizione, cercando di portare la mia esperienza personale sia di giovane, sia di imprenditore, nell’attenzione massima al territorio e alle sue associazioni e imprese», afferma. Non mancherà uno sguardo privilegiato al mondo del volontariato. Rinaldi è stato per 11 anni parte attiva all’interno del Sos dei Laghi, associazione volontaria di pubblica assistenza onlus.

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