Abi, storico ingresso del movimento Bcc

Azzi è stato nominato vicepresidente dell’associazione. Prima volta del Credito Cooperativo

Il presidente di Federcasse, Alessandro Azzi, è stato nominato vicepresidente dell’Abi (Associazione bancaria italiana). È la prima volta che un esponente del Credito Cooperativo va a ricoprire questo importante incarico all’interno del sistema bancario italiano. La nomina è stata comunicata lo scorso 9 luglio, durante l’assemblea annuale dell’associazione, convocata per rinnovare le cariche direttive dell’Abi. Alla presidenza dell’associazione è stato riconfermato Corrado Faissola. In qualità di vicepresidenti, a fianco di Azzi, sono stati nominati Giovanni Barneschi (Banca Carige), Mario Sarcinelli (Dexia Crediop) e Camillo Vanesio (Banca del Piemonte). Le cariche hanno durata biennale (2008/2010). «Questa nomina -ha detto il neo vicepresidente dell’Abi- rappresenta un importante riconoscimento per tutto il sistema del Credito Cooperativo che, in questi ultimi anni, ha saputo sviluppare un originale percorso di crescita in grado di valorizzare il localismo in una logica di rete e di ricerca della qualità e dell’eccellenza». Bresciano, 58 anni, Azzi è sia presidente di Federcasse, sia della Federazione Lombarda delle Bcc (nonché presidente della Bcc del Garda). Inoltre è membro del consiglio di amministrazione dell’Università Cattolica. «Conosciamo molto bene Azzi -è il commento di Lidio Clementi, presidente della nostra Bcc- sia per la sua attività all’interno del Credito Cooperativo, sia per la sua vicinanza al nostro istituto che, non dimentichiamolo, ha avuto proprio in Azzi il testimonial più autorevole nel compimento dell’unità territoriale che ha interessato la nostra Banca fino al termine dello scorso anno». La nomina di Azzi alla vicepresidenza dell’Abi arriva dopo anni di duro e impegnativo lavoro che hanno portato il sistema del Credito Cooperativo in Italia ad essere riconosciuto e apprezzato dalle istituzioni bancarie e creditizie. Secondo i dati diffusi dalla Banca d’Italia, infatti, negli ultimi 10 anni sono state proprio le banche “minori” a presentare performance di crescita migliori e stabili, grazie a quello che secondo Azzi va riassunto nel «pluralismo bancario» che è garanzia di «crescita del sistema, a vantaggio delle famiglie, delle piccole imprese e delle comunità di riferimento». «Continuerò a impegnarmi -ha concluso il neo vicepresidente dell’Abi- affinché possano essere valorizzati il ruolo e la funzione non solo delle banche mutualistiche, ma anche di quelle più generalmente cooperative e comunque della banche piccole e minori, aventi qualsiasi natura giuridica». Nella foto, il nostro presidente, Lidio Clementi (a sinistra), assieme ad Azzi

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