L’importanza dei cambiamenti

Roberto Scazzosi, presidente Bcc Busto Garolfo e Buguggiate
L'editoriale del presidente del Consiglio di Amministrazione

Avevo parlato alla convention dei dipendenti dell’importanza del cambiamento e, un paio di settimane più tardi, all’assemblea dei soci di fine maggio, sono arrivate l’unanimità al bilancio e alle modifiche allo Statuto sociale. Segnali importanti su cui voglio spendere qualche parola; indicatori, anche questi, di un cambiamento. Sul bilancio significa aver compreso il lavoro di un anno di un CdA, di una direzione, di 160 persone che hanno operato in condizioni obiettivamente non facili; sullo Statuto significa aver compreso l’importanza di esserci, di partecipare e dare il proprio contributo a un passaggio necessario non soltanto per la nostra banca, ma per tutto il movimento del Credito Cooperativo. Ce lo chiedevano le normative europee in termini di governance, aspetto su cui abbiamo lavorato molto negli ultimi mesi. Ma mi è piaciuta anche la risposta dei nuovi soci, gli ultimi arrivati in ordine di tempo nella compagine sociale, all’incontro di giugno. Ho voluto impostare all’insegna del cambiamento, lo scorso settembre, il mio mandato di presidente scegliendo la collegialità come primo criterio operativo e indicando nella partecipazione la chiave di volta per continuare a essere una banca di Credito Cooperativo, ossia una banca dei soci, perché autenticamente vissuta dai soci. Ho anche detto più e più volte “insieme”, non per essere monolitici, ma per essere coesi, il che è sensibilmente diverso. Essere coesi, oggi, è condizione obbligata per crescere, perché la crisi ha dimostrato che da soli è pericoloso stare. La crisi ha costretto tutti a ripensarsi. Una crisi costringe sempre a rivedere i meccanismi, le regole, quindi anche i rapporti e l‘organizzazione del lavoro. Quando parlo di cambiare non è per il gusto di cambiare, non è un cambiamento fine a se stesso: i principi della nostra banca –statene certi– non cambieranno. Anche perché mutualismo, cooperazione e solidarietà sono valori che nella tempesta della crisi hanno dimostrato di tenere benissimo la rotta. Anzi, che hanno fatto la differenza. Non è un caso che il nostro numero di clienti e di soci stia aumentando: qualcuno è stato scottato da altre esperienze e ha deciso di cambiare. Perché ha capito cosa cambia lavorando con la Bcc rispetto alle altre banche. Un cambiamento, perché funzioni, non può mai tagliare i ponti con il passato. Si cambia una procedura, si perfeziona un prodotto, si migliora in professionalità, si rinnovano gli strumenti di lavoro, si prova a trasmettere una nuova mentalità, un nuovo approccio, ma non si snatura il nostro modo di fare banca. Ho parlato di cambiamento e dell’importanza di cambiare, ma voglio essere chiaro: il cambiamento è già iniziato. Non si comincia da domani. Gli ultimi anni sono stati pieni di cambiamenti. E questi cambiamenti hanno dato i loro risultati. Per questo insistiamo. Questa è la strada. E noi cambiamo con questo intento preciso; che le cose, per tutti, per il nostro territorio, possano cambiare. In meglio.

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