Unire le forze per fare massa critica, conservare la propria specificità per continuare a dialogare con le realtà locali. Per continuare a garantire risorse vitali agli artigiani del territorio, Artigianfidi Varese -servizio crediti di Asarva, Associazione Artigiani della Provincia di Varese- ha deciso di percorrere la strada dell’aggregazione e ha guidato la costituzione di Artigianfidi Lombardia. «Dal 1° gennaio 2011 -spiega Andrea Bianchi, direttore di Artigianfidi Vareseabbiamo incorporato altri 8 confidi legati a Confartigianato (Sondrio, Como, Legnano, Vigevano, Lodi, Crema, Cremona e Mantova), partendo con 37mila imprese associate per circa 670 milioni di euro di finanziamenti garantiti». Su queste basi, il neonato Artigianfidi Lombardia raggiunge un maggiore potere negoziale «e mantiene, anzi aumenta, la sua attenzione alle specificità locali -spiega ancora Bianchi-. Sussidiarietà e prossimità rimangono i nostri principi fondamentali. La presenza sul territorio è innanzitutto fisica, con i nostri uffici, e poi c’è un patrimonio di rapporti con le imprese e con le associazioni che continua a svilupparsi. A fine maggio il nostro stock di impieghi ammontava già a 700 milioni di euro». Se la domanda di assistenza da parte delle imprese è in crescita, interessante è vedere come si declina, per capire se oggi le aziende continuano a subire gli effetti della crisi oppure se riescono a guardare al domani. Su questo, Bianchi è cauto: «La caduta rovinosa del 2009 si è interrotta già nei primi mesi del 2010, ma non c’è ancora un pieno recupero. Le domande per investimenti non mancano, ma a prevalere sono le richieste di finanziamento sul circolante». In questo contesto il rapporto con le banche è cruciale. Oggi Artigianfidi Lombardia opera insieme a 52 istituti di credito, con una naturale predilezione per quelli più “territoriali”. «Con le banche vogliamo avere un rapporto di partenariato -continua Bianchi-. Il confronto è il primo passo per arrivare a costruire insieme una proposta per le aziende. Agli istituti di credito chiediamo soprattutto lo sforzo di guardare alle aziende andando oltre gli aspetti quantitativi: quando si valutano imprese piccole, se non micro, come le nostre, è necessario del tempo per arrivare a percepirne il vero profilo». Quello che Artigianfidi chiede alle banche è un lavoro lungo e complesso, è vero, ma perfettamente in linea con il modus operandi della nostra Bcc. E, alla fine, paga: «Grazie a questo approccio -conclude Bianchi-, anche in tempi di crisi siamo riusciti a tenere i crediti deteriorati netti a meno del 2% rispetto al totale garantito. È la conferma che dobbiamo continuare in questa direzione».