È successo la mattina del 15 maggio, nella sede centrale di Busto Garolfo: all’esterno i truffatori aspettavano, per mettere le mani sui risparmi di nonna Laura (il nome è, ovviamente, di fantasia), ma i nostri dipendenti hanno fiutato l’imbroglio e hanno chiamato i carabinieri, facendo fallire la “stangata”. È metà mattina quando nonna Laura, 80 anni, vedova, residente a Busto Garolfo, si presenta allo sportello della cassa centrale per fare un prelievo. «Mi servono 4.500 euro in contanti», dice. Andrea Comini, il cassiere, si insospettisce e, come è prassi quando un anziano chiede grosse somme in contanti, con discrezione fa delle domande, per capire a che cosa servono i soldi. Nonna Laura appare confusa e agitata e le risposte sulla destinazione del prelievo non convincono, così interviene Ezia Rovellini, vice responsabile della filiale di Busto Garolfo, che invita l’anziana in un ufficio sul retro, lontana da eventuali orecchie indiscrete. «Innanzitutto le ho fatto comprendere quanto stava per prelevare, ricordandole il valore in lire di 4.500 euro – ricorda Ezia Rovellini-. Di fronte alla consapevolezza di stare per prendere 9 milioni di lire, una cifra considerevole da portare in contanti nella borsetta, la signora ha cominciato a riflettere. Ho cercato di capire a cosa le servissero i soldi e se era proprio necessario avere dei contanti. Così mi ha raccontato che doveva darli a una persona che la aspettava fuori. A questo punto era evidente che la donna stava per essere derubata e ho chiamato i carabinieri». E, ovviamente, al suono delle sirene il truffatore si è dileguato. Nonna Laura ha poi raccontato di essere stata avvicinata da uno sconosciuto, italiano e ben vestito, mentre da sola stava facendo la spesa alla Coop. L’uomo le ha spiegato che doveva portare un computer al figlio, ma che doveva essere pagato alla consegna: 4.500 euro, meglio se in contanti. La storia doveva essere ben congegnata e carica di particolari, perché nonna Laura non ha mai dubitato della consegna del computer ma, anzi, si è preoccupata perché non aveva così tanti soldi in casa. La trappola era scattata: il truffatore le ha prontamente chiesto se i soldi li avesse in banca e, avuta una risposta affermativa, si è offerto di accompagnarla in macchina al suo istituto di credito: la nostra Bcc. Nonna Laura si è fidata ed è salita in auto. Arrivati alla sede centrale di Busto Garolfo, il truffatore le ha detto che l’avrebbe aspettata all’esterno. Ma poi sono intervenuti i nostri dipendenti e la truffa è stata sventata.