La Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate continua nella sua crescita sana e solida, rafforzando le proprie posizioni di mercato e acquisendo sempre più visibilità e credibilità sul territorio. Lo stesso Credito Cooperativo in questi anni si è sviluppato molto. La sua profonda capacità di ascolto delle esigenze espresse dalle persone, di proposta in termini di relazione e di offerta di servizi incontrano il favore delle comunità locali. Si sono però celermente e profondamente modificati a livello nazionale e internazionale i contesti istituzionali e competitivi, gli assetti dell’industria bancaria (grandi fusioni e incorporazioni) e i quadri normativi di riferimento. In questo mutato scenario la nostra Banca e tutto il Credito Cooperativo deve riposizionarsi per continuare con decisione nel perseguimento della sua missione, che vede nella persona l’elemento centrale della sua attività. Infatti questi diversi e “globalizzanti” scenari tendono a far cadere punti di riferimento che si considerano consolidati e fermi: il “profitto” e il “consumo” divengono non più mezzi per soddisfare bisogni dell’uomo, ma fini da perseguire. L’appannare dei valori porta però con sé confusione, insicurezza, timore. Per tutti questi motivi il Credito Cooperativo deve proseguire saldamente nella sua strada, sapere innovarsi tenendo fermi i propri valori di solidarietà, mutualità e servizio. La costruzione dello sviluppo passa dunque attraverso la consapevolezza che saper cogliere le opportunità future a beneficio delle comunità è nostra responsabilità. Nell’Assemblea annuale della Federazione Lombarda, tenutasi lo scorso 10 giugno nel territorio laudense il Presidente Alessandro Azzi ha esplicitato le otto condizioni che consentiranno di affrontare il cambiamento con successo. Il Credito Cooperativo potrà continuare ad affermarsi se:
• saremo capaci di crescere responsabilmente, salvaguardando la stabilità e la sana e prudente gestione della nostra banca, dedicando ancora maggiore attenzione a temi quali l’adeguatezza dell’organizzazione interna, il controllo e la gestione dei rischi, il contenimento dei costi;
• sapremo valorizzare appieno la mutualità che ci caratterizza all’interno del sistema creditizio, e in particolare il patrimonio rappresentato dai nostri soci;
• rafforzeremo con la nostra clientela, e in particolare con i soci, un rapporto di reciprocità nella convenienza;
• saremo partner della crescita e dell’internazionalizzazione delle nostre imprese;
• sapremo dare vita davvero ad un sistema a rete solido e riconosciuto, attraverso la piena attuazione della Carta della Coesione del Credito Cooperativo; • sapremo sviluppare uno stile manageriale cooperativo; • saremo capaci di esprimere una cooperazione giovane che parli ai giovani;
• manifesteremo piena coerenza tra i nostri valori e le nostre prassi, evitando il rischio di creare distanza tra prediche e pratiche. In conclusione, lo sviluppo del Credito Cooperativo è affidato alla nostra capacità di coniugare l’intraprendenza e l’innovazione che viene dall’autonomia, con l’efficienza e la forza che deriva dalla coesione, la crescita con la qualità e la responsabilità. Questi sono i termini che consentiranno nei prossimi anni alla nostra Banca di sostenere con sempre maggiore forza lo sviluppo delle nostre comunità nella qualità della vita.
di Lidio Clementi e Paolo Innocenti
In crescita territorio e soci
Duecentoquaranta soci in più tra il 31 dicembre 2005 (quando eravamo in 2.281) e la fine del 2006 (i soci hanno toccato quota 2.537), altri cinquantadue nel corso dei primi cinque mesi del 2007: nell’ultimo anno e mezzo, in pratica, la nostra base sociale è cresciuta del 12 per cento, dando così il segno più evidente e palpabile del fatto che si mantiene alta l’attenzione verso la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate e il sistema di valori del mondo del Credito Cooperativo. Certo, nell’incremento della base sociale un ruolo di primo piano è da ascrivere all’estensione territoriale, due le filiali (Buscate e Castano Primo) aperte nel corso del 2006 e altrettante (Samarate e Somma Lombardo) quelle che saranno inaugurate entro la fine dell’anno, ma limitarsi a scrivere l’equazione “maggiore territorio uguale maggiore numero di soci” sarebbe riduttivo. Sono infatti convinto che è soprattutto la bontà del nostro modo di essere e di fare banca a fare la differenza e a spingere sempre più persone a voler entra nella base sociale della nostra Bcc. Da un punto di vista commerciale e di marketing, il nostro modo di essere banca si trasforma in attenzione al cliente, prodotti all’avanguardia e servizio personalizzato. Tutte qualità che vengono ovviamente percepite ed apprezzate, ma che discendono, appunto, da un progetto e da una visione che sta a monte: la cooperazione, la solidarietà sociale, il mutuo soccorso, l’importanza del territorio, l’attaccamento alle comunità umane di riferimento. Un progetto, insomma, che mostra ogni giorno di più tutta la sua forza dirompente e che viene riconosciuto come determinante per la crescita del territorio e il sostegno dell’economia locale. Un progetto a cui sono in tanti a voler aderire, come dimostra il numero crescente di richieste di diventare socio della nostra Bcc. Domande, è bene chiarirlo, che non vengono accolte universalmente, ma vengono vagliate alla luce dei criteri che ci siamo dati per la qualificazione e il dimensionamento della nostra base sociale. Un dimensionamento, per concludere da dove ho iniziato, che riguarda anche la dimensione territoriale che, anno dopo anno, si sta ramificando sempre di più sul territorio dell’Altomilanese e del Varesotto. Con l’allargamento territoriale crescono le opportunità per famiglie ed aziende di entrare in contatto diretto con il nostro modo di fare banca, così crescono i clienti e, di conseguenza, gli aspiranti soci, che diventano tali solo quando decidono davvero di diventare alfieri del nostro mondo di valori. E il circolo virtuoso si amplia.
di Alberto Morandi