Hanno partecipato 118 artisti, provenienti da Giappone, Russia, Finlandia, Danimarca e Regno Unito, alla 16esima edizione del festival corale La Fabbrica del Canto, la principale rassegna internazionale italiana a ingresso libero a cui la nostra Bcc, sponsor dell’evento, ha aderito con passione e attenzione. Articolata in 37 appuntamenti organizzati nelle province di Milano, Varese, Como e Mantova, la rassegna ha avuto come punto di partenza Legnano: dopo la prima serata dedicata al repertorio sacro-antico, si è svolto uno spettaoclo di musica folk e danze tradizionali. Gran finale con l’ultimo maxi concerto a Legnano con una serata riservata alla musica sacra moderna. Tante le novità di questa edizione: dopo il tutto esaurito registrato nel 2006, con 16 mila spettatori, l’Associazione Musicale Jubilate -promotore e organizzatore della manifestazione- ha deciso di incrementare il numero di concerti, passando dai 29 dell’anno scorso ai 37 di questa nuova edizione. Innovativo anche il cartellone che quest’anno ha compreso -oltre alle province di Milano, Varese e Comoanche quelle di Mantova, Piacenza e Modena. Dopo la partenza a Legnano, sua “città natale”, l’edizione 2007 del festival si è spostata a Busto Garolfo, Bardello e Brugherio, per arrivare nello splendido gioiello cinquecentesco di Palazzo Te a Mantova e, da qui, alla chiesa di Sant’Ambrogio a Milano, per poi prosegure nelle province di Varese e Como e concludersi all’Ottagono di Mozzate in provincia di Como. I cinque cori che hanno partecipato alla rassegna, hanno saputo stupire con la loro bravura, ognuno con le peculiarità che li rendono unici. Dal Giappone è arrivato il coro femminile Uta-Ai, nato dalla fusione dell’Ensemble Juri e dell’Ensemble Haruka e diretto dal maestro Hiroki Fujii, insignito del premio speciale del governatore di Tokyo quale grande interprete della musica giapponese. Composto da 30 donne, ha portato in Italia il suo stile accattivante e la sua tecnica impeccabile, catturando l’occhio dello spettatore con i vestiti tradizionali del Sol Levante. A far rivivere le note più gravi del repertorio russo già incise e distribuite da Sony Classical ci ha pensato il coro misto da camera Lege Artis, fondato nel 1987 da Boris Abalyan e formato da 25 cantori diplomati al Conservatorio di San Pietroburgo. Molto apprezzate anche le voci bianche e la danza del coro di 35 bambini finlandesi Tapiola guidato da Kari Ala-Pöllänen. Affermatosi come una delle compagini più famose al mondo, è oggi riconosciuto per il suo particolare mix tra tecnica e interpretazione, al punto che i critici parlano di “Tapiola sound”. Sua particolarità è l’esecuzione di brani in 40 lingue e, proprio per questo, nel 1996 l’Unesco gli ha tributato “The Unesco Prize for the Promotion of the Performing Arts”. A completare il palinsesto ci ha pensato il coro misto danese Camerata di 25 elementi e VoceS8, un ottetto di cantanti inglesi il cui repertorio ha interessato musica dal Medioevo fino ai Beatles.
La Fabbrica del Canto, per il 16esimo meeting internazionale, ha incrementato gli appuntamenti (37 quest’anno) e location (Milano, Varese, Como e Mantova). Inaugurazione a Legnano