Parola chiave, collegialità

Roberto Scazzosi, presidente Bcc Busto Garolfo e Buguggiate
L'editoriale del presidente del Consiglio di Amministrazione

Non è un rito cominciare il mio primo editoriale con i saluti, a chi mi ha preceduto in questo spazio, Lidio Clementi, e a tutti i lettori della Voce. È un piacere e dovere sentito, piuttosto, verso la compagine sociale, che già mi conosce perché lavoro nel Cda della nostra banca dal lontano 2002 e perché ho ricoperto la carica di vice presidente dal febbraio 2007, e nei confronti di chi mi ha dato la sua fiducia il 28 settembre nominandomi all’unanimità presidente della Bcc. E cominciamo ribadendo alcuni punti fondamentali, che ho ritenuto di chiarire subito all’indomani della nomina. Continuità nell’operato della nostra banca, lungo le direttrici tracciate dal piano strategico approvato dal consiglio e completando i progetti già avviati; rinnovamento, invece, nella concezione della governance, ossia quanto attiene l’amministrazione della Bcc. Qui sta la novità, qui la parola chiave per il futuro della nostra Banca; collegialità. Amministrare significa decidere dopo aver condiviso e affinato le scelte; non c’è altro modo per gestire una qualsiasi società, quindi anche una Bcc, che per sua natura non è struttura verticistica ma cooperativa. Collegialità, quindi, anche perché questa forma mentis, questo metodo di lavoro meglio ancora si sposa con i nostri valori di sempre. La Cassa rurale è nata attorno a un bisogno condiviso e per l’iniziativa di una comunità sul finire del diciannovesimo secolo; la Bcc all’inizio del terzo Millennio, epoca in cui sempre più importanza assumono la partecipazione e il fare sistema. Fare sistema in tutte le scale di grandezza in cui operiamo, dall’ufficio al Cda al territorio di competenza. Qui torniamo su un tema a noi caro; su un riferimento che meglio ancora possiamo mettere a fuoco considerando la necessità di amministrare insieme. Un territorio, specie un territorio con la complessità come quello in cui noi operiamo, Altomilanese e Varesotto, è un insieme di soggetti che possono moltiplicare le proprie grandi potenzialità soltanto se dialogano, se tengono in debita considerazione le esigenze e le identità altrui. Lavorare di concerto ha portato risultati importanti sul nostro territorio, grazie a intese strette con attori dell’economia locale che cominciano a disegnare una rete di rapporti strategici. Collegialità è concetto importante in una situazione complessa come quella che da due anni stiamo attraversando; collegialità è un modo, anzi il solo modo, per far fronte e uscire dalla crisi. Nessun risultato potrà essere duraturo se non scaturirà da un’intesa, dalla condivisione, da un’esigenza diffusa. Senza questa consapevolezza il futuro diventa una strada chiusa, la modernità uno slogan privo di contenuti: non sono gli uomini a essere giovani ma le loro idee. Buon lavoro a tutti.

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