Qualche segnale di ripresa c’è e la Bcc sta lavorando per consolidarlo. Dopo mesi di piattume, l’economia locale rialza, se non la testa, gli occhi. Lo testimonia la semestrale della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, documento che, data la natura locale della nostra banca, fornisce anche riscontri sullo stato di salute dell’Altomilanese e del Varesotto. Nel dettaglio un + 3,4% negli impieghi, un margine di interesse che passa dal meno 34% del 2009 al meno 6% di quest’anno, rettifiche di valore per fallimenti di attività in calo di quasi il 30%. Sono i termini del confronto giugno 2010/giugno 2009 della semestrale Bcc che suggeriscono l’imbocco della curva ascendente. «Se guardassimo all’utile (+ 37,6% nel confronto giugno 2010/giugno 2009) grideremmo al miracolo –commenta il direttore generale della Bcc Luca Barni–, ma i numeri di una semestrale non sono entità astratte; vanno calati nel contesto e il momento di crisi che abbiamo attraversato non conosce paragoni. Da quando esistono le serie statistiche non si è mai verificata, infatti, una crisi di queste dimensioni; non è quindi significativa la comparazione con dati straordinari». Però ci sono alcuni indicatori della nostra semestrale che parlano chiaro e lo fanno in termini positivi, a cominciare dalle rettifiche sui crediti. Prosegue Barni: «Su questa voce, nel 2009, abbiamo concentrato la nostra attenzione; abbiamo caricato molto sulla qualità del credito. Risultato: alla fine di questo mese di giugno abbiamo registrato una diminuzione del 28%; segno che il sistema delle aziende ha cominciato, seppur timidamente, a rialzare la testa». Un secondo elemento di positività nella semestrale è rappresentato dal margine di interesse, voce “forte” nell’attività di una banca come la Bcc, banca che storicamente fa leva sul binomio raccolta- impiego. «Abbiamo concluso il 2009 con l’Euribor in picchiata, ai minimi storici -prosegue Barni-; e nonostante la sua risalita sia cominciata soltanto nel secondo quadrimestre del 2010 dal meno 34% siamo passati a un meno 6%. Adesso stiamo lavorando con un margine gestionale ascendente, e non più stazionario; se l’attività caratteristica di una banca non ha, sino al primo trimestre del 2010, prodotto redditività, da aprile la tendenza si è invertita». In ascesa anche le commissioni nette, che si assestano a un +10%; risultato, questo, di un riposizionamento della rete commerciale che darà sempre più importanza ai servizi associati all’attività tipica della banca.
Contemporaneamente la Bcc ha operato anche sul fronte dei costi, limati per l’1%. Nota positiva il progresso degli impieghi (+3,4% rispetto a giugno 2009): modesto, sicuramente, ma spia di un cambio di passo. Una crisi tutt’altro che finita -certo-, ma segnali di ripresa, quelli manifestatisi nel secondo quadrimestre del 2010, sono indiscutibilmente presenti e sono anche incoraggianti. La Bcc li ha colti e li vuole coltivare. La nostra banca, che del resto non ha mai fatto mancare il credito in momenti in cui altri non hanno esitato a stringere i cordoni della borsa, lavora tutti i giorni ricercando il delicato equilibrio tra l’indispensabile erogazione del credito e l‘assunzione di rischi. «Nonostante la Bcc non abbia mai fatto mancare il credito alle famiglie e alle imprese, da gennaio ad aprile l’andamento degli impieghi era piatto -conclude Barni- poi, da maggio, è cominciata la salita. Sono questi, insieme con i dati della raccolta diretta (un +15% nel medio-lungo termine, che conferma la fiducia dei clienti), i primi segnali di una ripresa da incoraggiare. Noi ci stiamo dando da fare».