Roberto Solbiati “sale in cattedra” e porta il mondo Bcc al convegno di Abi

È stato sicuramente un grande riconoscimento, tanto per lui quanto per la nostra Bcc. Stiamo parlando del fatto che l’Abi, l’Associazione bancaria italiana, abbia scelto il nostro vice direttore generale, Roberto Solbiati, come uno dei relatori per il convegno «Supervision, Risks & Profitability 2021» che si è tenuto lo scorso 22 e 23 giugno. Si tratta dell’evento annuale sui rischi e la loro gestione, il capitale e la vigilanza europea, promosso da Abi e organizzato da AbiEventi, e che è l’appuntamento di riferimento «che approfondisce tutti gli aspetti utili per muoversi in uno scenario in continua evoluzione in cui è fondamentale stare al passo con il cambiamento delle normative internazionali, monitorare e gestire con attenzione nuovi e più complessi rischi, traducendoli in opportunità di crescita -spiega Solbiati-. Perché gestire i rischi significa condurre il cambiamento e guardare lontano».
Nello specifico, il nostro vice direttore generale è stato chiamato a parlare sul tema “La governance nelle LSI e negli intermediari finanziari non bancari: nuovi requisiti fit & proper e di architettura” (dove LSI significa “less significant institutions”), una tavola rotonda coordinata da Rosa Cocozza, docente ordinario di Economia degli intermediari finanziari dell’università degli studi di Napoli, e a cui, oltre a Roberto Solbiati, hanno preso parte Paolo Valensise, docente ordinario di Diritto commerciale all’università Roma Tre e Marina Corsi, coordinatrice della commissione controlli interni di Assifact (Associazione Italiana per il Factoring). L’intervento di Solbiati ha riguardato “Gli impatti del decreto MEF n. 169/2020 sul processo di identificazione degli esponenti bancari nelle banche di Credito Cooperativo: opportunità, sfide e programmazione”. «Il decreto 169/2020 è una normativa che punta a una qualificazione importante del governo societario dell’industria bancaria italiana, definendo tutta una serie di requisiti di professionalità e di criteri di idoneità allo svolgimento dell’incarico degli esponenti aziendali delle banche e, anche, degli intermediari finanziari, dei confidi, degli istituti di moneta elettronica, degli istituti di pagamento e dei sistemi di garanzia dei depositanti -spiega Solbiati-. Gli articoli di cui ho parlato nel mio intervento sono il 7 e l’8, che rispettivamente definiscono criteri e requisiti per le banche grandi e per quelle di minori dimensioni o costituite in forma di Bcc, spesso definite “less significant institutions”».
Senza qui entrare nel merito dei criteri richiesti (per info: www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/12/15/20G00190/sg), «va apprezzato lo sforzo del legislatore di prevedere requisiti diversi per le differenti tipologie di banche, anche se sarebbe utile ottenere l’applicazione dei fondamentali principi di proporzionalità ed adeguatezza, peraltro previsti dalle direttive europee, per garantire e salvaguardare la “bio diversità” bancaria rappresentata dalle Bcc a livello nazionale -commenta Roberto Solbiati-. In ogni caso, con questo decreto ci viene data l’opportunità di elevare il livello di professionalità all’interno delle governance delle Bcc: ma, ovviamente, senza perdere di vista la caratteristica specifica delle Bcc, quella della mutualità, che le porta a scegliere i propri amministratori tra i soci, che sono prevalentemente imprenditori, professionisti, artigiani e lavoratori dipendenti. Ciò significa, quindi, che la vera sfida che aspetta ogni Bcc, e che noi della Busto Garolfo e Buguggiate abbiamo già cominciato ad affrontare, è quella della programmazione seria puntuale, preparando al meglio la base sociale e puntando sull’ingresso di giovani che un domani possano assumere il ruolo di amministratori. Tutto questo incrementando le diversità sia di genere sia di profili professionali, per poter giungere ad un indispensabile turn over all’interno degli organi di amministrazione e di governo delle Bcc ed evitare che si generino degli effetti conservativi, con il congelamento della classe dirigente».

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