In assemblea un anno di attività

La campanella è suonata alle 8.45; una stranezza di domenica, ma l’eccezione, ogni anno, diventa regola per l’assemblea dei soci. Due pullman sono partiti da Busto Garolfo e Buguggiate con destinazione Malpensa Fiere per l’appuntamento più importante dell’anno. E se si parla di un’azienda, come la nostra Bcc, anche la domenica diventa giorno lavorativo. Ad alta densità, visto il nutrito programma dei lavori, che aveva come momento clou l’approvazione del bilancio 2009, ma si componeva di molto altro. Si comincia dalle politiche di remunerazione del consiglio di amministrazione e del personale, determinate in base alle direttive in materia della Banca d’Italia e da Federcasse. All’assemblea, che si è espressa positivamente, è stata anche data lettura del documento steso da Consulaudit, che ha giudicato congrue le politiche di remunerazione riferite al 2009. Si passa alla presentazione dei candidati alla carica di consigliere d’amministrazione. Niente di più semplice perché il Cda deve essere integrato da due consiglieri e due sono i candidati cooptati nei mesi scorsi, Cecilia Cardani e Graziano Porta, che attendono il passaggio in assemblea per completare l’iter. Ai due tocca salire sul palco, per presentarsi ufficialmente ai soci. Tre minuti a testa per dire tutto: chi sono, cosa faccio, cosa farò per la banca. Tema la cui traccia lascia una certa libertà e che Cecilia interpreta con il piglio di imprenditrice, Graziano con l’inconfondibile aplomb di ingegnere. Occasione di crescita professionale, ma anche gratificazione “affettiva” la carica di consigliere per la Cardani, la cui azienda è da sempre di casa alla Bcc. Ma adesso, questo rapporto si rafforza e si arricchisce: «Adesso posso vedere la banca da due prospettive –ha notato Cardani– quella della richiesta e quella della risposta. Dall’esterno, come imprenditrice nel settore immobiliare ed edilizio; dall’interno come membro di un Cda che lavora per la crescita di questo territorio». E, come emergerà dall’illustrazione del bilancio 2009, questo lavoro, la nostra banca ha continuato a farlo anche in frangenti difficili, perché la Bcc non si snatura, neanche con la crisi. «Credo che la BCC sia già la realtà più coerente per rispondere alle esigenze della gente, soprattutto in questo particolare momento storico, ma penso anche che per confermare la sua “unicità” quale banca del territorio dovrà rivitalizzare e potenziare i suoi valori, mettendo al primo posto i soci, “i pilastri“ della Bcc». Da socia di lunga data a consigliere del Cda il passo è più corto se i valori sono quelli da sempre. «Mi ritrovo in una banca sensibile ai bisogni del territorio, mi ci ritrovo in quanto donna, quindi con una sensibilità particolare verso i bisogni. Mi ritrovo perché fiera di proseguire quanto fatto dai nostri padri. Perché anche questa continuità generazionale rende unica la nostra banca». Mantenere forte l’identità della Bcc: ecco l’impegno di Cecilia all’interno del Cda. Anche Graziano Porta gioca il suo intervento partendo dalla storia personale, dal libretto di risparmio, regalo di battesimo, nel 1965, al ’97, quando Graziano diventa socio. Porta è ingegnere, progetta e realizza opere civili e industriali, è referente per catene internazionali nel settore hotel & resort e co-titolare di uno studio associato milanese di Architettura & Engineering. Nemmeno queste attività sono state risparmiate dalla crisi, ma il messaggio che Graziano lancia dal palco dell’assemblea è improntato al segno più. «Voglio cogliere, di questa crisi, non soltanto quello che di negativo ha rovesciato sul sistema produttivo, ma anche un’opportunità. La crisi c’è, è un fatto e non possiamo né dobbiamo ignorarla. Proviamo però a scorgere nelle sue pieghe l’occasione per dare il meglio di noi stessi, per cercare soluzioni». Ed ecco la ricetta: lottare per superare le difficoltà, ma farlo insieme, stabilendo un’amicizia operativa. Ossia «guardando alle persone, alle famiglie, al territorio, guardando al locale, perché anche qui, e non soltanto su grande scala, si possono fare grandi cose». E qui si innesta il vissuto di chi è nato nel nostro territorio per spendere la propria professionalità anche all’estero «il territorio è stato come il campo base per gli scalatori. Non si può partire per una scalata senza avere una certezza alle spalle. E questa è il territorio, sono le nostre radici locali, i nostri principi nel fare banca come facciamo da oltre 110 anni». Dal Cda alla Commissione elettorale, per cui si rinnovano le cariche e si ripresentano i cinque componenti uscenti: Luigi Barni, Luigi Selmo, Tiziana Plebani per l’area di Busto Garolfo; Mauro Giardini e Vittorio D’Asta per l’area di Buguggiate. Due elezioni senza votazioni, perché i numeri dei candidati e dei posti da assegnare pareggiano: automatico il risultato. Sul bilancio, dopo l’illustrazione del documento, parola ai soci. Un’occasione per saggiare gli umori, certo provati dalla crisi, ma ancora più convinti di stare con la Bcc. «La banca ha dimostrato una vicinanza costruttiva, praticando condizioni meno penalizzanti rispetto ad altri istituti -ha notato Maria Rita Zanzi-. In Bcc la stretta creditizia non c’è stata e questa è stata per imprenditori e artigiani una delle poche certezze -ha dichiarato Gian Marco Calella-. Ricordiamoci cos’era la Cassa Rurale e guardiamo cosa è oggi la Bcc: questa banca ha 113 anni e deve esistere per altri 1000 anni» è l’appello di Giovanni Varano. Dall’ex componente del Cda Giuliano Banfi l’invito a stare sempre con il territorio: «La crisi ha messo in discussione molte cose: la Bcc è un punto fermo». Dopo il piatto forte dell’assemblea, il conferimento dell’incarico di certificazione bilancio, controllo contabile e approvazione del compenso alla società di revisione, che, per il triennio 2010-2021, vede riconfermata Baker Tilly Consulaudit Spa. Chiude la mattina la consegna delle benemerenze ai soci che, con la Bcc hanno festeggiato rispettivamente 50 e 25 anni di anzianità sociale: ai cinquantuno che hanno tagliato questi traguardi la medaglia personalizzata della Bcc. Un po’ di festa non guasta in una domenica di lavoro.

Gli imprenditori in assmblea

ceccuzzi
Guardando la redazione e la presentazione del bilancio la sensazione è quella di grande attenzione e di accuratezza. Sono convinta che una banca si riconosca dai soci e dai suoi clienti, e questa è una banca fatta da persone che lavorano. Come imprenditore lavoro anche con altre banche, ma vi invito a riflettere su quello che si prova dopo aver parlato di lavoro in Bcc. In altri istituti, quando la risposta è positiva ci si sente sotto esame, in Bcc, anche quando la risposta è negativa, il no è ragionato ed è uno stimolo a lavorare meglio. Con la Bcc si parla come con un socio della tua azienda.
Mario Cacciapaglia
Sono amministratore delegato di un’impresa attiva nel settore dello sport e del benessere che ha vissuto uno sviluppo importante in questi anni: dalla dimensione familiare a quella industriale, dalla locale alla nazionale. In Bcc ho sperimentato grandeefficienza nelle persone che ci hanno seguito e un reale supporto sia per l’operatività bancaria classica,speciese comparata con altri istituti,sia nel mettere a disposizionestrumentievoluti chesono propri delle grandi banche. Questi strumenti sono fondamentali per raggiungere i nostri obiettivi e aggredire il mercato a livello nazionale.

 

Politica, piace il modello Bcc

Giorgio Volpi
Come amministratore e come socio della Bcc voto il bilancio 2009 maturato in una situazione economica così difficile. Mi piace il segno d’identità, la forte determinazione, la responsabilità che ci assume verso un territorio ad alta densità lavorativa. Avete affrontato la congiuntura con responsabilità e guardando avanti; le crisi sono terribili, ma ci obbligano a metterci in discussione e ci spingono a fare ancora meglio. Sono convinto che il prossimo anno raccoglieremo i risultati del lavoro fatto; come un contadino che ha seminato e si appresta a raccogliere i frutti della propria fatica.
Angelo Pirazzini
Da imprenditore so quanto è stato fatto quest’anno e vedo i risultati maturati in un quadro tanto difficile. Un fattore determinante per guardare al futuro è la fiducia: una fiducia reciproca tra la Bcc e il territorio. La mia impresa ha sempre lavorato con questa banca e contato sulla sua fiducia. Sono convinto che per riuscire in ogni avventura non si possa contare solo sulle proprie forze; bisogna guardarsi in giro e trovare qualcuno di cui fidarsi con cui collaborare. È lo stesso per l’amministrazione comunale che guido, da sempre con la banca. La crisi si vince credendoci, con la fiducia.

 

Cecilia Cardani e Graziano Porta sono i nuovi componenti del CdA

cardani
«Mi ha colpito la passione che ci mettono gli amministratori e il management nel svolgere i loro compiti e l’apertura nei confronti delle nuove generazioni, che interpreto molto positivamente, come voglia di mantenere un filo conduttore tra passato, presente e futuro, attualizzando le tecniche ma mantenendo i valori fondamentali Cec su cui si fonda la Bcc».
porta
«Non si può partire per una scalata senza una certezza alle spalle. E questa è il territorio, sono le radici locali, i nostri principi nel fare banca come facciamo da oltre 110 anni. Partiamo allora forti di una convinzione: altrove, in ogni parte del mondo globalizzato, c’è un locale con cui colloquiare. Sono convinto che anche questa sia una via per uscire dalla crisi».

 

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