Il saluto di Carlo Crugnola

19 anni nella nostra Bcc e gli ultimi quattro da direttore generale mettendo sempre al centro di ogni decisione le persone del territorio

Dopo 19 anni nella nostra Bcc e un intero cammino professionale dedicato al mondo bancario, il “nostro” direttore generale Carlo Crugnola va in pensione. La sua è stata una carriera meritata e che si è sviluppata con una particolare attenzione al territorio e alle persone. «Sono approdato in Bcc per una precisa scelta di continuità», spiega. «Arrivavo da una banca popolare locale la cui mission era stata un po’ snaturata dall’entrata in un Gruppo. Volevo però portare avanti quell’esperienza valoriale che sa mettere al centro le persone che vivono nel nostro territorio». Nella nostra Bcc, Crugnola ha trovato quegli aspetti relazionali e umani che ha sempre avuto a cuore. «Insieme con un gruppo manageriale abbiamo fatto crescere questa Bcc senza però venire meno ai quei principi che ritengo essere fondamentali per il Credito Cooperativo: l’attenzione alla persona e la vicinanza al territorio. È questo un modello spesso dispendioso e faticoso, ma capace di dare molte soddisfazioni per la relazione che genera. È un rapporto umano che gli anni di pandemia ci ha portato a rivalutare e che la nostra Bcc non ha mai messo da parte, nemmeno nel cammino verso la modernità che è stato fatto e che proseguirà con Iccrea». In Bcc Crugnola ha insistito sulla necessità di «fare consulenza sia per guidare il cliente in mercati finanziari sempre più complessi, sia come strumento di educazione finanziaria, ponendo attenzione agli investimenti etici». Consulenza che ha significato anche «una continua professionalizzazione del personale». Ora però c’è la pensione. «Ringrazio il Consiglio di Amministrazione, il Collegio sindacale e tutti i soci che hanno avuto fiducia in me. Ringrazio tutti i miei “compagni di avventura” del management prima e della direzione poi e tutti i dipendenti della banca». Cosa farà da pensionato? «Mi dedicherò alle mie grande passioni: la montagna, il cammino e la bici, tutte cose che dovevo limitare al fine settimana. Inoltre, mi dedicherò alla mia comunità come volontario e, non è detto, che non venga a bussare alle porte di una Bcc che continuerò sempre a sentire un po’ “mia”».

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