Dal 2015 un CdA più snello per la Bcc

L'assemblea dei soci ha approvato all'unanimità la riduzione del numero dei consiglieri Scazzosi: «A tutti voi un grazie sentito per aver sposato la linea del rinnovamento»

Dal 2015 il Consiglio di amministrazione della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate scenderà da tredici a nove elementi. A deciderlo, all’unanimità, l’assemblea dei soci tenutasi domenica 11 maggio al Teatro Sociale di Busto Arsizio. Un provvedimento che si inserisce in una stagione propizia in questo senso, anche ad altri e più alti livelli: se a maggio il mondo politico si è occupato di riforma del Senato, se il Governo ha posto un tetto alla retribuzione dei manager pubblici, il tempo dei cambiamenti sembra proprio arrivato. Così, in assemblea, anche la Bcc ha mosso i suoi passi in questa direzione, naturalmente in prospettiva 2015, quando in assemblea ci sarà il rinnovo delle cariche. «Siamo consapevoli che una riduzione nel numero dei consiglieri non porterà grandi benefici economici – ha chiarito il presidente Bcc Scazzosi–; ci preme il segnale che con questo provvedimento vogliamo dare. Credo che quella presa dall’attuale CdA sia stata una scelta che dà prova di grande maturità e che conferma la voglia di rinnovamento». Se a dare la spinta ci sono alcune indicazioni di principio dell’organo di vigilanza sul board delle banche, la convinzione di un CdA più snello è comunque presente da tempo in Bcc. A tal proposito Roberto Scazzosi ha ricordato ai soci il suo primo intervento in assemblea da presidente nel 2011, in cui parlò di “adeguare gli organi direttivi della nostra banca alle esigenze odierne del mondo del credito e ai dettami dell’organo di vigilanza”. Chiamare l’assemblea a votare sul numero dei componenti del prossimo CdA non è stato quindi soltanto un indispensabile adempimento organizzativo, ma è stato, soprattutto, la chiusura di un percorso cominciato proprio con la nomina di Scazzosi alla presi denza. «Da anni, come banca, poniamo la massima attenzione all’argomento della governance –ha spiegato Scazzosi–. Se la composizione del consiglio è stata infatti una priorità all’indomani della fusione delle banche di Busto Garolfo e di Buguggiate, perché si cercava il giusto equilibrio per una governance in grado di accompagnare al meglio il processo di unione delle aree, il tema è stato posto con forza oltre tre anni fa, quando abbiamo iniziato un significativo percorso di rinnovamento all’interno del CdA».

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Premesso che i fattori di maggior rilevanza e che sono stati tenuti debitamente in conto nelle scelte fatte per la composizione del CdA dalla fine del 2010 sono la competenza,l’ adeguatezza alle situazioni, la professionalità e la disponibilità di tempo da dedicare allo svolgimento delle mansioni, il percorso intrapreso ha portato a un considerevole rinnovamento anagrafico. Lo testimonia l’età media dei consiglieri che, per la Bcc, è adesso di 52 anni e nove mesi, contro i 60 anni e 4 mesi degli istituti italiani e i 58 anni e due mesi di quelli europei. Una volta agito sull’indicatore anagrafico, la Bcc ha ritenuto di mettere mano all’altro indicatore quantitativo, il numero di componenti, argomento che non era stato più toccato dopo la fusione delle Bcc di Busto Garolfo e di Buguggiate. A fare da cornice a questo provvedimento sono le indicazioni generali in materia di governance fornite da Banca d’Italia a seguito di un’analisi condotta su un campione rappresentativo di istituti. È emersa la necessità di ridurre il numero di componenti dei board sia per ragioni di snellimento del lavoro e delle procedure sia per la scelta di prediligere la qualità dei componenti rispetto alla numerosità di un consiglio di amministrazione. C’è poi il confronto con altri istituti bancari dell’Unione, tanto più importante nel 2014, anno dell’unione bancaria europea. L’attuale situazione degli istituti italiani vede, infatti, i consigli di amministrazione delle grandi banche composti da una media di poco superiore ai 15 consiglieri, quelli delle banche di medie dimensioni da circa 13, mentre quelli delle banche piccole mediamente formati da 7 consiglieri. A oggi il CdA della Bcc è formato da 13 consiglieri: nove sono espressione dell’area milanese (con 8 residenti a Busto Garolfo e 1 nella provincia di Milano) e quattro dell’area varesina (3 delle zone storiche di Buguggiate/Varese e 1 della provincia). Dopo un confronto interno al CdA è stato concordato di scendere da 13 a 9 consiglieri mantenendo le proporzioni di 2/3 e 1/3 rispettivamente per le aree dell’Altomilanese e varesina: sei saranno quindi espressione dell’area milanese (con 5 residenti a Busto Garolfo e 1 nella provincia di Milano) e tre dell’area varesina (2 delle zone di Buguggiate e Varese e 1 della provincia). «Quella che abbiamo proposto all’assemblea è una scelta importante e in controtendenza rispetto alla prassi usuale –ha sottolineato Scazzosi–, perché con un numero di posti inferiore a disposizione qualcuno, inevitabilmente, sarà escluso».

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