Come bruciare la legna perché faccia meno danno alla salute. Un vademecum dalla regione

Nelle piccole cittadine e nei paesi spesso più del 20% delle famiglie si scalda con la legna, come risulta dall'ultima indagine ISTAT sull'argomento.

Il motivo del grande utilizzo degli apparecchi a legna, aumentato negli ultimi 15 anni, è il costo ridotto per l’approvvigionamento del combustibile, bisogna però fare attenzione alla salute. La Regione Lombardia ha pubblicato una guida con utili consigli per un corretto utilizzo di stufe e camini.  Nel bacino padano l’inquinamento dell’aria è maggiore che in altre aree, in particolare nei mesi invernali, anche a causa di condizioni meteorologiche che aggravano il problema: l’assenza di venti e la stabilità atmosferica impediscono il rimescolamento delle masse d’aria.

Per gli impianti a legna la questione centrale è la qualità della combustione. Le polveri fini e gli altri inquinanti pericolosi sono generati principalmente in condizioni di combustione irregolare. Ad esempio quando il funzionamento non è ottimale e quindi puòmancare aria (ossigeno) per bruciare in modo migliore; oppurequando di aria ce n’è troppa e la temperatura della fiamma si abbassa. Quando la combustione è regolare si generano soprattutto particelle costituite da sali inorganici, prive di particolari caratteristiche di tossicità; viceversa, durante le fasi di combustione incompleta, che risultano frequenti o addirittura prevalenti nell’utilizzo reale degli apparecchi a ciocchi di legna, si producono molte più polveri e soprattutto polveri maggiormente ricche di sostanze dannose per la salute. Invece negli impianti a biomasse di media e grandetaglia (ad esempio nelle centrali di teleriscaldamento) il processo dicombustione avviene in modo controllato e si utilizzano tecnologie di depurazione dei fumi. A parità di legna bruciata, le emissioni di polveri e inquinanti tossici in questo tipo di impianti sono quindi centinaia di volte inferiori a quelle causate dagli apparecchi domestici.

Consigli utili per diminuire le emissioni degli apparecchi a legna

Chi utilizza un apparecchio a legna può fare molto per ridurre le emissioni, a beneficio della propria salute e di quella degli altri. Si tratta di azioni semplici e che convengono a tutti.

Scelta della stufa o caldaia a legna. Un modo per ridurre le emissioni è quello di utilizzare apparecchi più efficienti, che a parità di calore fornito all’abitazione consumino meno legna e producano meno inquinanti. In generale, gli apparecchi più moderni hanno emissioni minori rispetto a quelli più vecchi. Ma non è sempre detto, soprattutto se gli apparecchi nuovi sono semplici e poco costosi. Recentemente è stata definita una classificazione ambientale degli apparecchi, da 1 a 5 stelle, sulla base dell’efficienza e dei livelli emissivi degli apparecchi. Va però tenuto conto che anche un apparecchio più efficiente, se non è utilizzato con attenzione, può portare a emissioni notevolmente superiori rispetto a quelle “da catalogo”.

Gli apparecchi automatici: come bruciare meglio e inquinare di meno. I vantaggi più consistenti nella riduzione degli inquinanti emessi si hanno col passaggio a sistemi a caricamento automatico, ad esempio le stufe a pellet.In questi apparecchi il combustibile è dosato in modo più regolare e questo favorisce una combustione migliore. Inoltre, le caratteristiche di piccola pezzatura ed omogeneità del combustibile, nonché la presenza di dispositivi per la regolazione automatica dell’aria, fanno sì che le emissioni nocive siano nettamente inferiori a quelle degli apparecchi che bruciano ciocchi di legna.

L’installazione e la manutenzione dell’apparecchio. L’installazione dell’apparecchio è importante e deve essere effettuata da un installatore abilitato dalla Camera di Commercio, evitando il fai-da-te. A conclusione dei lavori è necessario farsi rilasciare la dichiarazione di conformità.Una corretta installazione assicura un buon tiraggio dell’impianto e riduce al minimo i rischi di incendio della canna fumaria. Se il tiraggio non è corretto, l’aria necessaria alla combustione non è sufficiente e la combustione avviene in difetto di ossigeno, dando avvio alla formazione di molti inquinanti pericolosi. In alcune Regioni (ad esempio in Lombardia) è vigente una normativa che richiede la manutenzione periodica degli apparecchi a legna e delle relative canne fumarie, da far eseguire a personale abilitato. Anche in questo caso è necessario farsi rilasciare la relativa certificazione. In altre Regioni l’obbligo non è invece previsto, ma una manutenzione regolare è sempre consigliata.

La scelta e lo stoccaggio del combustibile. Se non si presta attenzione al combustibile, si inquina molto di più e si rischia di rovinare l’apparecchio. Una legna con maggiore quantità di resina causa più incrostazioni nelle stufe e richiede pulizie più frequenti. È importante bruciare soltanto legna asciutta e stagionata, che si può ottenere stoccando la legna all’asciutto per almeno un anno, portandola in casa per qualche giorno prima di bruciarla.  Gli studi sperimentali hanno mostrato che se si brucia una legna più umida si producono più inquinanti e si produce meno energia. Conviene controllare sempre l’umidità e la qualità della legna o del pellet prima di acquistarli.

Stufe e camini non sono inceneritori. In tutti gli impianti domestici a legna è assolutamente vietato bruciare materiale diverso dalla legna da ardere, come legna trattata con vernici, colle o solventi, pezzi di mobili, cassette e imballaggi in legno, legno da demolizione, carta, giornali, riviste patinate, plastica, tetrapak e tutti i tipi di rifiuti. Bruciando materiali diversi dalla legna non solo si contamina l’ambiente e sidanneggia la salute, ma si riduce la vita utile dell’apparecchio e si aumentano i costi di manutenzione, a causa dei gas inquinanti acidi e della fuliggine.

L’accensione dall’alto. Anche per l’accensione è importante cosa si utilizza. Se si vuole limitare l’inquinamento,è importante evitare la legna sporca, la carta e le riviste. Si possono utilizzare gli accendi-fuoco o pezzetti di legna più piccoli, disposti a castelletto. Una piccola quantità di legna deve essere accesa dall’alto e non dal basso: in questo modo la combustione procede più lentamente ed in modo più controllato.

Il corretto caricamento dell’apparecchio Dopo l’accensione deve essere caricata la giusta quantità di legna (indicata dal costruttore nel libretto dell’impianto), di dimensioni uniformi, aggiungendo la legna non sopra la fiamma ma sopra la brace. Deve essere sempre lasciato spazio tra la legna e le pareti laterali della camera di combustione. La presa d’aria deve essere completamente aperta prima dell’accensione e dosata in modo corretto durante la combustione. La quantità di calore deve essere variata modificando la quantità di legna caricata, piuttosto che attraverso la regolazione dell’aria. È buona cosa evitare continui spegnimenti e accensione del focolare, fasi che aumentano la produzione di inquinanti. È infine importante tenere sempre chiuso lo sportello degli apparecchi,per evitare di inquinare l’interno dell’abitazione.

Il controllo della combustione. Una buona combustione produce fumi quasi invisibili all’uscita del camino, nessun odore sgradevole, poca fuliggine, cenere fine bianco-grigia, fiamma da blu a rosso chiaro.
Una cattiva combustione produce fumo denso e visibile all’uscita del camino, di colori da giallo a grigio, a volte odore sgradevole, cenere scura e pesante, fuliggine, annerimento dello sbocco del camino, fiamma tra il rosso e il rosso scuro. Evitando la cattiva combustione si riducono le emissioni inquinanti, il consumo di legna e il disturbo per i vicini.

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