La passione e la bellezza traspira dai corridoi, dalle pareti, da tutte quelle stampe d’epoca e dalle litografie d’autore (saranno un migliaio) che sono testimoni non solamente di una storia importante, ma soprattutto di una grande passione nel proprio fare impresa. È l’arte che entra in azienda dalla porta principale, perché un luogo di lavoro deve saper trasmettere anche lo spirito di chi quel lavoro l’ha creato, custodito e fatto crescere. E, possibilmente, trasmettere anche il senso del bello che è tipico dell’arte. «È la collezione di mio padre, Pierantonio Dragoni (nella foto sopra), che abbiamo voluto mantenere anche se è scomparso da quattro anni. Ha fatto molto per la nostra azienda e, in questo modo, lo sentiamo ancora presente, ancora tra noi». Rosy Dragoni, presidente del consiglio di amministrazione di Azienda Foderami Dragoni spa di Gallarate e immancabilmente accompagnata dai suoi cani Eddie e Toby, è la terza generazione di una famiglia di imprenditori che, con determinazione, porta avanti il nome dell’azienda e soprattutto una tradizione industriale che ha fatto grande il territorio del Gallaratese nel campo tessile. «L’azienda è stata fondata nel 1929, il quattro aprile per la precisione, da mio nonno Renzo e mio zio Aldo», ricorda la presidente. «Dalla prima sede di via Ferraris, in centro a Gallarate, l’attività si è spostata negli anni Sessanta nell’attuale stabilimento da 10 mila metri quadrati in via Luigi Vaschi dove, grazie alla lungimiranza di mio padre, è stata sviluppata la produzione e portata sui mercati internazionali».
In oltre 90 anni di storia Azienda Foderami Dragoni ha sempre mantenuto il cuore aziendale nella fodera – per giacche, pantaloni e gonne (tasca e cintura) e capispalla -, ambito nel quale conserva a tutt’oggi una posizione leader a livello nazionale e internazionale.
L’impulso di Pierantonio Dragoni negli anni Sessanta ha dapprima aperto l’azienda all’abbigliamento maschile, per poi qualche anno più tardi, dedicare una linea di tessuti anche all’abbigliamento femminile. Nel 2006 è arrivata l’acquisizione di una tintoria di Milano che ha permesso all’azienda di Gallarate di ampliare il catalogo e migliorare ulteriormente l’offerta. «Siamo un’azienda converter», prosegue Rosy Dragoni. Ovvero, «acquistiamo i tessuti secondo una rigorosa selezione dei fornitori su elevati criteri di qualità e li facciamo nobilitare con differenti processi di lavorazione. Il risultato spesso è il frutto di una ricerca tecnologica e di mercato che sviluppiamo al nostro interno per intercettare le mode e le tendenze delle diverse stagioni. Con alcuni clienti collaboriamo in modo stretto sulla parte di sviluppo del prodotto, per individuare le soluzioni più appropriate e per rispondere a quelle che sono le loro esigenze». Una cura e un’attenzione che oggi porta Azienda Foderami Dragoni a essere partner, non meramente fornitore, delle maggiori firme della moda italiana ed europea, ma anche marchi più piccoli e produttori di nicchia. «La qualità è sempre stata il nostro fiore all’occhiello. Una qualità che testiamo direttamente in azienda per verificare che il prodotto, sia in entrata sia in uscita, rispetti tutti i parametri previsti. Questo ci ha permesso di affermarci anche sui mercati stranieri: di fatto il nostro fatturato consolidato è per il 75% orientato all’Italia e per il restante 25% all’estero, con prevalenza l’Europa e gli Stati Uniti. Ma sappiamo tutti bene che la moda italiana varca facilmente i confini nazionali; è quindi facile che molti dei nostri tessuti e delle nostre fodere sia destinato, una volta confezionato, all’estero».
Portabandiera di una tradizione tessile che ha contrassegnato la città di Gallarate e tutto il territorio circostante per buona parte del secolo scorso, Azienda Foderami Dragoni ha saputo tenere il passo con i tempi, ammodernandosi continuamente e rispondendo alle nuove richieste di un mercato sempre più esigente. «La parola d’ordine anche per quanto riguarda il tessile è “green”», afferma Mario Rodoni, responsabile dell’amministrazione. «I tessuti devono avere determinate caratteristiche che ne certifichino il rispetto ambientale. Per questo abbiamo intrapreso un importante percorso di certificazioni “ecologiche” che oggi ci vede in prima linea sia come prodotto sia come azienda. Abbiamo avviato un controllo anche sui nostri fornitori per proporre tessuti da filiera interamente ecologica e ci siamo aperti al cotone riciclato e antibatterico. Questa scelta non è stata dettata dall’esterno, ma è una convinzione nostra: così anche la struttura aziendale è stata sottoposta a una revisione ambientale con il posizionamento di pannelli solari che riescono a soddisfare quasi interamente il fabbisogno di energia elettrica dell’azienda e adottando una “svolta led” per gli impianti di illuminazione».
L’ultimo anno, caratterizzato da una pandemia che ha bruscamente stoppato la crescita economica, non ha però fermato quella tensione al futuro che ha caratterizzato Azienda Foderami Dragoni nella sua lunga storia. «È stato un periodo indubbiamente difficile: con il lockdown anche noi ci siamo fermati e per la prima volta in 92 anni di vita, abbiamo dovuto far ricorso alla cassa integrazione», prosegue Rodoni. Guardando ad settore tessile che è stato pesantemente colpito dalla crisi, il fatturato dell’azienda gallaratese ha sostanzialmente “tenuto”. «La Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ci è stata vicina: ha dato un apporto fondamentale per far tenere a noi e ai nostri clienti alto lo sguardo. Infatti , pur arrivando da una storia con una bassissima insolvenza, ci siamo ritrovati all’improvviso con un 60% inaspettato e preoccupante. Forti anche di un rapporto di conoscenza consolidato, la banca ci ha aiutato a ridefinire la situazione, permettendoci di superare un periodo particolarmente difficile».
E adesso, cosa farà Azienda Foderami Dragoni? «Non è ancora il momento di parlare di una piena ripresa; occorre, ancora oggi, stringere i denti, ma non ci arrendiamo e, nonostante non sia ancora possibile una pianificazione di medio periodo, la nostra volontà è quella di continuare sulla strada intrapresa», annuncia Rosy Dragoni. All’orizzonte ci sono già delle scadenze: «Ci sono mancate le fiere di settore, ma ci stiamo già preparando a tornare a Milano e Parigi nel 2022», annuncia. E potrebbe non essere l’unica novità. Come si dice in questi casi: stay tuned.