Abbiamo fatto una scelta semplice per la copertina di questo numero della Voce, gli auguri. Lo abbiamo fatto pensando al momento economico che stiamo attraversando e alle richieste fatte da attori economici del nostro territorio, le imprese, che ultimamente hanno alzato la voce. L’hanno fatto in un incontro pubblico con il ministro dello Sviluppo Zanonato tenutosi a Malpensa Fiere alla fine di ottobre. Per molti osservatori è stato un urlo di dolore: in queste condizioni –hanno gridato– non ce la facciamo più ad andare avanti. Almeno non in Italia, tanto che qualcuno ha già fatto le valigie per la Svizzera e altri ci stanno facendo un pensiero. Su questo tema, come banca locale e forza viva di un territorio, nel caso specifico di confine, non possiamo che concordare con quanto emerso nell’assemblea di Confindustria Altomilanese, quando è stato ricordata una ricerca sulle trasformazioni dell’area da cui emergeva una conclusione che può apparire lapalissiana: “la forza dell’area è l’area stessa”. Per questo, se ogni azienda che se ne va è una parte del grande patrimonio di conoscenze e capacità di intrapresa che perdiamo, occorre chiedersi: cosa ci manca per essere attrattivi come il Canton Ticino? Dall’assemblea di Confindustria Alto Milanese è emersa la proposta di una zona a burocrazia zero. Non si tratta di una bella formula ma del frutto che deve maturare dal dialogo fra imprese ed enti locali. Non è impossibile; è doveroso. Così come è doveroso esaminare tutte le possibilità sul tavolo per favorire la ripresa; e parlo di Credito InCassa, una misura studiata dalla Regione Lombardia per smobilizzare i crediti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione. Visto il basso numero di adesioni fra i comuni del nostro territorio, ho scritto ai sindaci che non si erano ancora attivati, mosso da un intento preciso: nessuna occasione va sprecata per aiutare quelle imprese che stanno facendo da anni i conti con gli effetti della crisi. Prima di guardare altrove, quindi, attiviamoci per valutare tutte le possibilità per aiutarci. La logica è sempre quella: fare sistema, oggi più che mai, partendo dal basso, dal nostro territorio. Un territorio dove, ed è il primo servizio di questo numero, la nostra Bcc, dopo un secolo abbondante, è rimasta da settembre la sola banca locale. Non è una buona notizia, ma è una notizia, quindi prendiamone atto. Da qui si parte per un 2014 cui è consegnata la speranza della ripresa. Un augurio di tutti e, soprattutto, per tutti.
L'editoriale del presidente del Consiglio di Amministrazione