Varese, la cooperativa sociale di Bosto La mutualità prevalente da 110 anni

Ha mosso i primi passi 110 anni fa. E oggi si appresta a voler tornare protagonista, sempre tenendo fede al suo scopo: essere una società a mutualità prevalente. La cooperativa sociale di Bosto è un’istituzione a Varese. Non solamente perché è stata una delle prime coop costituite in città, ma anche perché dopo oltre un secolo è ancora presente con circa 140 soci e con la volontà di trasmettere i propri valori. «La Cooperativa sociale è nata nel 1905 dal Circolo familiare fondato l’anno prima sull’onda di quel moto che vedeva le persone mettersi insieme per ottenere prezzi più bassi sui loro acquisti», ricorda il presidente Luigino Caravati. «La prima iniziativa era legata allo spaccio vinicolo; poi la cooperativa si è aperta agli alimentari con un piccolo negozio dove, attraverso il “libretto” si faceva anche credito alle famiglie socie per andare incontro alle esigenze economiche del periodo. La cooperativa acquistava uva che, grazie all’operosità di molti volontari, veniva pigiata e imbottigliata, quindi venduta ai soci. Al circolo c’era un grande afflusso di operai e agricoltori che, terminato il lavoro, facevano una sosta per un bicchiere di vino. Bosto poteva vantare anche oltre 500 soci». All’indomani della Grande Guerra la cooperativa si dota anche di un forno sociale per il pane e dopo il secondo conflitto mondiale amplia la sede creando alloggi per ospitare undici famiglie di soci. Continua Caravati: «Oggi le caratteristiche della cooperativa sono andate perse; è andata persa la rivendita di vino e anche l’attività alimentare non ha potuto reggere con la diffusione dei supermercati. La gestione diretta degli spazi è diventata onerosa per questo negli anni Ottanta i locali di via Sant’Imerio sono stati dati in affitto». Dopo varie vicissitudini, oggi ospitano un mercatino. La cooperativa di Bosto, forte anche della fusione per incorporazione del circolo Acli di San Fermo, oggi ha degli spazi abitativi che vengono dati alle famiglie bisognose. Conclude il presidente: «L’intento è di non perdere la storia e i valori: ci stiamo muovendo con la comunità bostese al fine di creare un progetto dedicato ai bambini per le famiglie bisognose». Perché, nonostante i 110 anni, il principio della mutualità è sempre attuale.

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