Lo sviluppo si costruisce insieme. Strategie per ritornare a crescere

Confidi Lombardia ha siglato una convenziona con la Federazione Lombarda delle Banche di Credito Cooperativo per valorizzare la garanzia da "confidi 107"
Il presidente Alessandro Azzi
Il presidente Alessandro Azzi

Sostenere la ripresa è questione di unire le forze e creare sinergie fra quei soggetti che meglio sanno capire il loro territorio e interpretarne le specificità. È un principio in linea con quello che è, da sempre, il modus operandi delle Bcc; ed è la strada scelta dalle due realtà che abbiamo raccontato negli scorsi numeri, Confidi Varese e Artigianfidi Varese: entrambe hanno scelto di diventare parte, negli ultimi anni, di grandi consorzi fidi che hanno aggregato su base regionale diverse realtà locali, diventando così, rispettivamente, Confidi Lombardia e Artigianfidi Lombardia. Ci si attendeva da questa mossa un aumento del potere negoziale dei confidi, la crescita della loro importanza come interlocutori sul territorio e il configurarsi di un valore aggiunto alla garanzia rilasciata: con benefici sia per le imprese, sia, naturalmente, per gli istituti di credito. Per Confidi Lombardia -che oggi è fra le poche realtà vigilate da Bankitalia- i risultati delle scelte operate nell’ultimo periodo si vedono già, e hanno a che fare proprio con le Bcc. Fra giugno e luglio, infatti, l’ente di garanzia lombardo ha siglato prima una convenzione con la Federazione delle Bcc di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e poi, dopo pochi giorni, anche con la Federazione Lombarda delle Banche di Credito Cooperativo. La nuova convenzione riesce a valorizzare appieno la garanzia da “confidi 107” (a prima richiesta a valere sul patrimonio), ottenendo condizioni vantaggiose per le aziende associate su tutte le tipologie di finanziamento. In particolare, gli accordi permettono a tutte le Bcc lombarde di usufruire, tramite l’intervento di Confidi Lombardia, della controgaranzia a prima richiesta del Fondo Centrale di Garanzia. Per le Bcc, questo significa un consistente abbattimento del rischio di credito, perché incide positivamente sull’accantonamento patrimoniale della banca. Inoltre, riducendosi il costo della garanzia, diminuiscono in maniera sensibile gli oneri finanziari a carico dell’impresa per la concessione del finanziamento. È stato possibile costruire questo strumento, innovativo e personalizzato, proprio in virtù della nuova dimensione di Confidi Lombardia, che riunisce le risorse di nove confidi lombardi di emanazione confindustriale e di Fidindustria Biella, operante sull’intero territorio piemontese: Confidi Lombardia è stato così riconosciuto tra i confidi “maggiori”, ex articolo 107 del Testo Unico Bancario, per la sua forza patrimoniale e la professionalità che garantisce. Raggiunto questo traguardo, «Confidi Lombardia -ha dichiarato il presidente Ettore Seragni- riesce a fare sistema con le Bcc. Sono partnership importanti, che riconoscono e valorizzano il comune FOCUS impegno per il sostegno e la promozione dello sviluppo dei territori di riferimento». Soddisfatto dell’accordo raggiunto anche Alessandro Azzi, Presidente della Federazione Lombarda Bcc: «In questa fase della congiuntura economica la collaborazione fra gli attori del tessuto economico e finanziario è una necessità imprescindibile. Le nuove forme di accompagnamento al sistema imprenditoriale sviluppate dalle Banche di Credito Cooperativo e dai consorzi di garanzia fidi rappresentano una modalità innovativa di interpretare la finanza al servizio dei tessuti produttivi e delle comunità locali». La ricerca di nuove modalità di sostegno alla piccola e media impresa, però, non si esaurisce nella convenzione con Confidi Lombardia. Le Bcc non guardano esclusivamente al settore industriale, ma anche a quello delle imprese del commercio, del turismo, dell’artigianato e dei servizi, che ad oggi costituiscono un segmento di clientela verso il quale le Bcc italiane erogano stabilmente più del 17% del totale dei finanziamenti. E così, il 30 giugno Federcasse nazionale ha firmato un Patto per lo Sviluppo con R.ete. Imprese Italia, il soggetto che rappresenta oltre 2.600.000 Pmi aderenti a Confartigianato, CNA, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti. Tre le strade che saranno percorse: sostegno agli investimenti (start-up, internazionalizzazione, green economy, sviluppo delle reti d’impresa), fornitura di liquidità (miglioramento della gestione del circolante, anticipazione sui crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione) e riequilibrio della struttura economica delle aziende (incentivi alla capitalizzazione, allungamento della durata dei finanziamenti a medio/lungo termine, sospensione dell’ammortamento dei crediti in essere). Particolare attenzione sarà riservata all’imprenditorialità giovanile e femminile. Non solo. Le Bcc, di fronte a specifiche esigenze, potranno anche realizzare soluzioni finanziarie mirate, in aggiunta ai servizi e ai prodotti che il sistema del Credito Cooperativo già destina al sostegno delle Pmi del commercio, del turismo, dell’artigianato e dei servizi. Inoltre, Federcasse e R.ete. Imprese Italia si impegneranno insieme per migliorare l’analisi del merito creditizio delle imprese interessate. «La dimensione associativa e la caratteristica federativa che sono comuni al sistema di Federcasse e di R.ete. Imprese Italia rendono del tutto particolare questo accordo, e molte delle aziende rappresentate da R.ete. Imprese Italia sono anche socie di Banche di Credito Cooperativo» ha ricordato il presidente di Federcasse Alessandro Azzi. Per queste imprese micro, piccole e medie è necessario offrire risposte sempre più a misura di specifiche esigenze creditizie: «L’intesa siglata con Federcasse -ha commentato Giorgio Guerrini, presidente di R.ete. Imprese Italia- amplia e consolida lo stretto rapporto tra le banche del territorio e il tessuto produttivo del Paese, caratteristica che è da sempre il motore della crescita di questa tipologia di istituti di credito e delle Pmi italiane».

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