In Cina per vendere il Made in Italy

Anche ai soci Bcc è riservata la possibilità di partecipare al progetto di Confartigianato Alto Milanese per portare le imprese del territorio nel centro commerciale European City

Non solo sondaggi, numeri e bei discorsi: l’importanza di “fare rete” e di collaborare tra imprese per agganciare la ripresa si traduce in fatti concreti, come è caratteristico del modo di fare della nostra Bcc. L’ultimo passo in questa direzione è l’adesione al progetto “European City” di Confartigianato Alto Milanese per vendere direttamente in Cina i prodotti dell’eccellenza italiana, aprendo uno spazio commerciale condiviso a Shangai, in quello che sarà uno dei più grandi centri commerciali della Cina. «La Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate crede fortemente in questa iniziativa e nell’importanza che ha per le aziende del territorio: per questo ha siglato uno speciale accordo che consente ai soci della Bcc di aderire al progetto “European City” alle stesse condizioni agevolate riservate agli artigiani -afferma il presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, Roberto Scazzosi-. Lo scrivevamo lo scorso numero che “Soltanto insieme si può crescere” e oggi siamo qui a presentare un modo concreto per riuscirci. Ribadiamo con forza che per uscire dal pantano della crisi e della stagnazione economica, l’unica strada percorribile è quella di mettersi insieme per condividere conoscenze e competenze. Tratto caratteristico della nostra banca è tradurre le belle parole in fatti e azioni concrete, come dimostra l’accordo firmato con gli artigiani per offrire anche ai soci della Bcc la possibilità di proporre direttamente i propri prodotti in una delle più importanti vetrine in Cina. Un’opportunità da non perdere e che ci vede, ancora una volta, protagonisti». Il progetto “European City”, promosso da Confartigianato Alto Milanese in collaborazione con Euroimmobiliare Legnano, nell’ambito del progetto “Alto Milanese per Export PMI”, è un’iniziativa rivolta alle piccole e medie imprese europee che vogliono far entrare nel mercato cinese i loro prodotti di qualità. «European City è un centro commerciale situato nel distretto di Songjiang di Shanghai, la “capitale economica” della Cina, che conta più di 25 milioni di abitanti -spiega il presidente di Confartigianato Imprese Alto Milanese, Gianfranco Sanavia-. Si tratta di uno spazio espositivo permanente dedicato esclusivamente ai produttori europei, aperto al pubblico per la vendita al dettaglio. Si organizzano anche eventi per gruppi turistici, per i responsabili acquisti delle grosse aziende, la vendita online e la vendita all’ingrosso coordinata e promossa da eventi specifici».

Sopra, un rendering del centro commerciale European City sorgerà a Shanghai, in cui saranno vendute le eccellenze dei prodotti europei e in cui l'italia avrà un ruolo di primissimo piano.
Sopra, un rendering del centro commerciale European City sorgerà a Shanghai, in cui saranno vendute le eccellenze dei prodotti europei e in cui l’italia avrà un ruolo di primissimo piano.

La Cina è oggi un Paese in forte sviluppo e nelle grandi città si è formato un ceto medio con alta capacità di spesa, che negli ultimi anni ha avuto modo di viaggiare e scoprire i prodotti artigianali europei e soprattutto italiani. «Nell’immaginario collettivo cinese, l’Italia è moda, cibo, auto e calcio -prosegue Sanavia-. I continui scambi culturali con l’Europa hanno fatto nascere nel ceto medio il desiderio di prodotti esclusivi e di qualità, che non devono essere necessariamente quelli delle grandi firme». Il centro commerciale European City, unico nel suo genere in Cina, è nato proprio da questa esigenza e gode del supporto del governo locale, permettendo alle aziende europee interessate a esporre di ottenere con molta facilità le autorizzazioni necessarie. Inoltre, il fatto che sia ufficialmente ed esclusivamente dedicato ai prodotti europei rappresenta un’attrattiva e una garanzia per i consumatori, in genere molto diffidenti poiché sul mercato cinese circolano molti articoli contraffatti e di bassa qualità. Insomma, per uscire dalla crisi è necessario guardare lontano, per la precisione verso l’Estremo Oriente. Oggi i punti di vista sono cambiati e la Cina non è più solo sinonimo di produzione a prezzi irrisori, di minaccia per il nostro Paese e il nostro benessere, ma si sta trasformando in un’opportunità da non perdere. La Repubblica Popolare Cinese ha raggiunto la seconda posizione nella scala mondiale come economia più grande del mondo, dopo gli Stati Uniti d’America, sia a livello di PIL totale nominale sia a livello di parità di potere d’acquisto. Geograficamente, la Cina è il terzo paese al mondo per estensione (quasi 10 milioni di chilometri quadrati) mentre è di gran lunga il più popoloso (oltre 1,3 miliardi di abitanti). E i numeri sono in continua crescita: l’ultimo dato disponibile parla di un + 7,8 per cento nel terzo trimestre del 2013, mentre nell’ultimo quarto di secolo la Repubblica Popolare Cinese è stata senza alcun dubbio la nazione con il maggiore tasso di crescita, con una media annua superiore al 10%.Il sorpasso sugli Stati Uniti per il primato economico mondiale è ormai dato per certo da numerosi studi macroeconomici. Resta solo da capire quando avverrà: si stimava nel 2019, ma le nuove previsioni dell’International Comparison Program della Banca Mondiale, sembrano anticipare questa data già a fine 2014. Il reddito pro-capite è cresciuto a un tasso annuale superiore all’8% negli ultimi tre decenni, portando a una forte riduzione della povertà. Pur rimanendo forti disparità di reddito all’interno della popolazione, il Paese asiatico vanta una crescente influenza economica su scala planetaria e si è affermato come potenza di riferimento per l’Asia intera. In questo contesto, European City si prepara a diventare un centro commerciale di primo piano: sono previsti 6 padiglioni espositivi, per un totale di 18mila metri quadrati, di cui 40mila metri quadrati di negozi e 152mila metri quadrati distribuiti tra uffici, un albergo di lusso, appartamenti arredati e parcheggi. Cinque padiglioni hanno un tema specifico (moda; gastronomia; vino; arredamento; arte & cultura), mentre uno è comune e dedicato all’eccellenza internazionale, con la presentazione di prodotti e servizi di lusso provenienti da tutto il mondo. Oltre all’esposizione dei prodotti, nei padiglioni sono previsti spazi ed eventi per valorizzarli, come sfilate, mostre, degustazioni o corsi. «Si tratta di un progetto importante, per andare a proporre direttamente le eccellenze del territorio in quello che sarà uno dei centri commerciali più esclusivi della Cina -riprende il presidente di Confartigianato Altomilanese, Gianfranco Sanavia-. Attraverso la rete d’impresa offriamo al singolo imprenditore la possibilità di entrare in un nuovo mercato emergente a costi sostenuti, in quanto la partecipazione individuale al progetto comporterebbe dei costi troppo elevati e impossibili per il singolo da sostenere. La partecipazione di più imprese alla rete ci permetterebbe da una parte di avere delle condizioni economiche migliori da parte del gestore cinese, almeno il 50% di sconto sugli spazi, e dall’altra di ridurre notevolmente i costi generali di gestione».

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Nella foto, il presidente di Confartigianato Imprese Alto Milanese, Gianfranco Sanavia

I vantaggi per le imprese che aderiscono al progetto sono numerosi, a cominciare dal supporto nel districarsi tra la burocrazia del Paese: «La Cina è un paese che non ha ancora una vera legge sull’immigrazione e per gli stranieri ottenere le autorizzazioni a esercitare attività economiche in loco è difficile -spiega Sanavia-. Tuttavia, il centro è supportato dalle autorità, quindi la concessione delle autorizzazioni è garantita, così come esiste la certezza di essere aiutati nelle pratiche burocratiche». Non meno importante, la posizione strategica del centro, visto che i cittadini cinesi benestanti sono propensi a spostarsi a lunga distanza per fare acquisti: nel raggio di un’ora di treno ad alta velocità ci sono più di 100 milioni di abitanti, e la capitale Pechino dista solo 5 ore di treno o 2 ore di aereo. Altro vantaggio di partecipare all’iniziativa di Confartigianato è la connotazione europea del megastore: «Il fatto che il centro commerciale, come dimostra il nome, proponga solo prodotti europei è una garanzia per i consumatori –continua il presidente degli artigiani Alto Milanese-. Di solito gli acquirenti sono molto diffidenti, visto che sul mercato cinese ci sono tanti prodotti contraffatti di bassa qualità. Non dimentichiamo poi che l’European Center è il primo del genere nel Paese, un vantaggio molto importante, soprattutto in un’economia come quella cinese». Altro punto a favore è di essere espressamente dedicato alle piccole e medie imprese, che hanno così la possibilità di proporsi direttamente sul mercato, avendo tutto il supporto necessario. Il centro dispone poi di un magazzino a uso esclusivo nella zona extra doganale del porto di Shanghai, la merce inviata in Cina può essere sdoganata anche parzialmente lasciando una parte nel magazzino extra doganale, quindi senza pagare subito le tasse doganali. È stato poi siglato un accordo con CCIC, l’ente cinese per la certificazione della qualità: in questo modo si potranno certificare i prodotti in Italia, così da non avere problemi con la dogana in Cina. Il gestore, infine, promuoverà il centro con una campagna pubblicitaria su giornali, metropolitana, aeroporti, autostrada, linee aeree. Un’occasione davvero da non perdere per allargare i propri orizzonti e far conoscere il valore del vero “Made in Italy” anche nel Paese del Dragone.

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