A mali estremi, rimedi per le rime. La newsletter della Bcc del marzo 2012 titolava “Effetto domino” e attaccava l’editoriale del presidente con una domanda secca e ineludibile: chi paga questa crisi? La newsletter spiegava in tre pagine il meccanismo semplice con cui un fiocco di neve diventa valanga, ossia come si propagavano gli effetti dei mancati pagamenti delle imprese dai dipendenti alle imprese fornitrici alle banche. Il risultato di questi pagamenti non onorati, a due anni e mezzo fa, era di 24 miliardi di euro. A tanto, allora, assommavano le perdite del sistema delle banche. Nel frattempo molte altre risorse si sono perse per strada, così tante da far nascere una sensibilità e un’attenzione nelle imprese per quello che è uno snodo fondamentale nei rapporti economici, saldare un debito. Banale dire che si debba fare, sempre meno scontato, nei fatti, che questo avvenga, tanto più in un periodo di crisi. E allora Assolombarda si è mossa. Da sempre sensibile alle esigenze delle piccole e medie aziende e alle difficoltà che queste devono affrontare quando i loro incassi subiscono ritardi e incertezze, ha lanciato un codice italiano dei pagamenti responsabili sul modello del Prompt payment code britannico, che ha riscosso grande successo Oltremanica. È una sfida di sistema che Assolombarda ha lanciato qualche mese fa alle imprese, invitate a sottoscrivere il codice che le impegna a rispettare i tempi e le modalità di pagamento pattuiti con i fornitori e a pagare in modo veloce e puntuale. L’etica dei pagamenti vuole innescare un processo virtuoso che migliori il modo di pagare in Italia. Oggi molte aziende tendono a reagire ai lunghi e incerti tempi di pagamento allungando a loro volta i loro. Per Assolombarda è fondamentale bloccare questa spirale negativa per ripristinare, di concerto con il rispetto delle regole, il clima di fiducia indispensabile per il buon funzionamento di ogni sistema economico. E la soluzione consiste, appunto, nel mettersi in gioco. Le aziende sono invitate a fare il primo passo aderendo al codice che si basa su pochi ma fondamentali requisiti: la volontarietà, la puntualità nei pagamenti, la trasparenza nei confronti dei fornitori, l’impegno a diffondere l’adozione del codice, la massima snellezza e semplicità nelle procedure e l’esclusione dal codice in caso di significative violazioni come unica sanzione. Mentre la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ha avviato proprio dopo le vacanze il procedimento per aderire al codice, fra gli aderenti si contano già aziende di grande calibro, quali ABB, il gruppo Bracco, Tenaris, Eni, Fondazione Fiera Milano, Hp, Mapei, Mediaset, Regione Lombardia, l’università Luigi Bocconi e Vodafone.
Principio del codice è il rispetto degli impegni: il Codice, infatti, non impone tempi massimi di pagamento. Richiede però che si rispettino sempre i tempi concordati con i fornitori. Come indicazione generale Assolombarda ritiene che in prospettiva i tempi di pagamento debbano essere tra i 30 e i 90 giorni. Un termine decisamente più elastico di quello indicato dalla Confederation of British Industry, che suggerisce un termine unico di 30 giorni. E potrà esserci un ulteriore effetto positivo con il raggiungimento degli obiettivi cui si ispira il Codice se le aziende decideranno di fare uso delle forme e delle tecnologie di pagamento più avanzate, con il coinvolgimento attivo anche del sistema bancario. Concretamente la società può aderire compilando il codice scaricabile sul sito www. pagamentiresponsabili.it, dove, oltre a fornire alcune informazioni di base (anagrafiche, di settore e di bilancio), deve indicare due referee che attestino la sua passata e prevedibile futura correttezza nei pagamenti. I due referee sono scelti liberamente dall’azienda e possono anche essere figure interne, quale il Direttore Amministrativo. È preferibile che uno dei referee sia un Dottore o Ragioniere Commercialista o Revisore Legale. Una volta in possesso di queste informazioni, effettuate le verifiche necessarie, il “Comitato Codice Pagamenti” comunica all’azienda l’avvenuta adesione e provvede all’inserimento del nuovo nominativo nell’elenco degli aderenti al Codice. Una volta che la domanda di adesione al Codice è stata accettata, la società aderente è autorizzata ad utilizzare il relativo marchio CPR sui documenti aziendali; il marchio segnala un’azienda ben gestita e responsabile in materia di pratiche di pagamento. L’effetto? Assolombarda crede che la diffusione di pratiche di pagamento etiche aiuti le imprese italiane a migliorare la loro reputazione in Italia e all’estero rendendole più competitive. Tempi contrattuali ragionevoli e regolarmente rispettati, infatti, consentono alle aziende di migliorare la gestione finanziaria e ridurre i costi. Chi paga puntualmente produce un immediato beneficio per i propri fornitori e per la propria azienda; il pagatore puntuale ottiene sempre migliori condizioni di prezzo o di servizio. In una parola, diventa più competitivo.