Microcredito, si parte

Durante la fase di rodaggio sono stati sostenuti 8 progetti da Bcc, comune di Busto Garolfo e Caritas parrocchiale. Presto saranno individuati i nuovi soggetti da finanziare

Finita la fase di rodaggio, adesso il progetto Microcredito che la nostra Bcc ha avviato a Busto Garolfo con il Comune e la Caritas parrocchiale lo scorso aprile è pronto ad entrare nel vivo. Nei primi sei mesi sono stati sostenuti 8 progetti per un importo di circa 10mila euro. Con gli oltre 2.500 euro che sono già stati restituiti, si è data nuova linfa al plafond e presto saranno individuati altri progetti da finanziare secondo quello che è lo spirito del Microcredito: creare un volano positivo per aiutare le famiglie più in difficoltà. Come è stato per “Lavori in corso”, anche in questo caso lo spirito del progetto non è di carattere prettamente assistenziale, ma i soldi che vengono dati devono essere legati ad una progettualità. Così è stato per Maria Stella Moreira Llor (nella foto), donna ecuadoriana che vive a Busto Garolfo da oltre 10 anni. Il suo è stato uno degli 8 progetti che hanno potuto attingere al fondo del microcredito e con i soldi avuti ha praticamente chiuso un percorso fatto con i Servizi sociali del Comune. «Il prestito mi è servito per pagare una parte degli infissi della nuova casa»,  spiega la donna. «Nell’ottica di poter raccogliere tutta la mia famiglia, compreso mio figlio maggiore che è tornato in Ecuador, in accordo con il Comune ho comprato una casa e l’ho ristrutturata. È un impegno importante sotto il profilo economico, ma lavoro tutto il giorno per poter mantenere i due figli che vivono con me e per pagare i debiti. Senza questo intervento non sarei mai riuscita a completare i lavori di ristrutturazione». Secondo lo spirito del progetto, i prestiti concessi sono di importi piccoli – si oscilla dai 500 ai 2mila euro -, così come piccole sono le rate per la restituzione (mediamente dai 30 agli 80 euro al mese fino a un massimo di 24 rate), «ma occorre tenere presente che sono situazioni molto particolari. Il progetto si rivolge espressamente a famiglie con difficoltà con le quali si vuole instaurare un percorso condiviso», precisa don Ambrogio Colombo parroco di Busto Garolfo e presidente della Caritas. I richiedenti sono per lo più famiglie con minori a carico, fascia di età 30-40 anni: dei progetti finanziati, 5 sono famiglie italiane e 3 straniere residenti a Busto Garolfo. Importante è la finalità: si spazia dall’iscrizione ad un corso di riqualificazione professionale, all’acquisto di beni, dalla possibilità di dilazionare dei pagamenti non più prorogabili al sostegno come parziale anticipo della cassa integrazione. Il requisito è la restituzione del prestito per mantenere vivo quel circuito virtuoso che può permettere di aiutare altre famiglie. «La responsabilità condivisa, nella quale crediamo molto, è la filosofia di questo progetto -aggiunge il nostro presidente Roberto Scazzosi-. Quell’aiutiamoci a crescere che ci contraddistingue qui trova un’applicazione concreta: attraverso la rete creata a livello istituzionale le famiglie che hanno bisogno possono trovare un aiuto che non è a fondo perso, ma permette di alimentare un circuito».

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