Dopo la nomina a presidente di Bcc Factoring, un altro prestigioso incarico per il vicepresidente vicario della nostra Bcc. Lo scorso luglio, Ignazio Parrinello (nella foto in alto) è stato nominato presidente di Finlombarda SpA, la società finanziaria interamente partecipata da Regione Lombardia. Il suo nome è stato proposto dalla società civile attraverso una numerosa sottoscrizione quando è stato pubblicato il bando regionale per il nuovo CdA. E la Regione Lombardia ha tenuto conto di questa provenienza, indicando il suo nome per la guida del consiglio di amministrazione della finanziaria. «È stato un grande onore», osserva Parrinello. «Il fatto che la mia candidatura sia arrivata dal basso, dalla società civile e non sia una nomina di carattere prettamente politico, non solamente è indice di un certo rinnovamento all’interno delle società pubbliche, ma soprattutto per me è uno stimolo in più nell’affrontare questo nuovo ruolo». Definita il “braccio operativo” della Regione Lombardia, Finlombarda è una società pubblica che si prefigge il compito istituzionale di «concorrere all’attuazione dei programmi regionali di sviluppo economico, sociale e del territorio», come si legge nello statuto. Obiettivi che raccolgono alcuni dei valori fondanti del Credito Cooperativo; obiettivi importanti per i quali il nostro vicepresidente vicario ha già in mente precise strategie.
«Partiamo da un fatto: in Lombardia c’è più del 20% del Pil nazionale, è l’unica Regione in cui lo scorso anno il Pil cresceva», ricorda il neo presidente. Fondamentale è valorizzare l’identità del territorio. «Si dice che la Lombardia dovrebbe essere come la Baviera per la Germania; ma la Lombardia deve essere quello che è la Lombardia per l’Italia». Quindi, continuare ad essere motore trainante. Ma come sostenere lo sviluppo economico? «Promuovendo due elementi: innovazione e internazionalizzazione fanno bene all’economia», risponde Parrinello. «Indispensabile per un’impresa è continuare ad innovare. Per questo vogliamo sostenere un certo modello di start up. Le statistiche ci dicono che circa il 70% delle nuove imprese va in default mediamente dopo due anni; il ruolo di Finlombarda sarà quello di creare un modello che abbia come riferimento il mondo universitario e le imprese già affermate. Bisogna veicolare la ricerca, in particolare quella universitaria, nelle aziende. Nell’ottica di fare rete, la conoscenza e l’esperienza sono l’humus necessario per dare concretezza alle idee». Sul fronte dell’internazionalizzazione, Parrinello ribadisce che «è importante aprire gli orizzonti. Secondo uno studio di Mediobanca, nei prossimi anni avranno successo e stabilità solo le imprese che hanno una quota di export di almeno il 40-50% del fatturato. Esistono già strumenti per sostenere l’internazionalizzazione: il passaggio ulteriore è farli conoscere e metterli a disposizione».