Il mondo della cooperazione si stringe attorno alle imprese cooperative varesine. La nostra Bcc ha sottoscritto un accordo con Confcooperative Varese per sostenere i soci lavoratori e i dipendenti delle cooperative in cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs). Un’iniziativa che, dopo aver coinvolto negli anni scorsi imprese e artigiani, è arrivata anche a interessare le società cooperative permettendo così alla nostra banca di aiutare concretamente 400 famiglie. L’intesa è stata presentata nella conferenza stampa che si è svolta nella sede di Confcooperative Varese alla fine di gennaio, confermando il ruolo della nostra banca quale realtà capace non solo di dialogare con le associazioni di categoria che operano sul territorio, ma anche di farsi carico delle istanze, assumendo un ruolo proattivo in un momento economico non certo semplice. Nello specifico, la Bcc ha individuato un plafond da un milione di euro per anticipare, senza oneri e costi a carico di lavoratori e imprese, il sussidio di cassa integrazione ai soci lavoratori e ai dipendenti delle cooperative che, non avendo la liquidità necessaria per anticipare il trattamento di Cigs richiedono il pagamento diretto da parte dell’Inps. In questi casi, infatti, solitamente l’erogazione dell’assegno avviene dopo alcuni mesi, lasciando i lavoratori senza stipendio per un lungo periodo. «Davanti alle difficoltà, il sistema della cooperazione è in grado di reagire e di autosostenersi. E questa operazione ne è la testimonianza concreta», ha premesso il direttore generale della nostra Bcc, Luca Barni, introducendo la conferenza stampa. «Come è stato detto in occasione dell’anno internazionale della Cooperazione – quale era stato intitolato dall’Onu il 2012 – le cooperative svolgono un ruolo anticiclico nei periodi di crisi. Purtroppo, il perdurare di una situazione negativa è arrivato a interessare anche le realtà cooperativistiche. Il nostro intervento va nella direzione di un sostegno al territorio, in particolare alle famiglie, permettendo ai lavoratori in cassa integrazione di non dover attendere i tempi di erogazione della cassa dell’Inps, ma mettendo loro a disposizione subito i soldi per affrontare quelle spese che sono indispensabili». L’intesa con Confcooperative è stata immediata. Come conferma Barni: «La nostra Bcc e Confcooperative Varese condividono gli stessi valori e si muovono ponendo al centro i principi della cooperazione e del mutualismo. Inoltre, la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate è socia di Confcooperative Varese: quindi, una volta individuato l’ambito di intervento, l’operazione è stata naturale». L’intesa si è focalizzata su una situazione di emergenza: la cooperativa Primavera di Gallarate, realtà importante che dava lavoro a oltre 450 persone e che è caduta in una profonda crisi dopo che un’indagine della magistratura ne ha decapitato i vertici. Molti dei lavoratori sono stati ricollocati grazie al sistema di riassegnazione degli appalti (la cooperativa operava molto nei settori della ristorazione), ma i 61 che lavorano direttamente nel settore amministrativo della società siono andati incontro ad una situazione difficile. Per loro è stata aperta una posizione di cassa integrazione straordinaria. «Abbiamo seguito da vicino tutta la vicenda fin dall’inizio, da quel 30 novembre 2012 quando una delegazione di dipendenti e soci lavoratori si sono presentati da noi illustrando la preoccupante situazione», ha proseguito il direttore di Confcooperative Varese, Nicola Abalsamo. «Come associazione abbiamo cercato di sostenere le famiglie coinvolte e dare loro un supporto per fronteggiare la crisi». La risposta è arrivata con l’intervento della nostra banca. Ha affermato Abalsamo: «Grazie alla collaborazione con la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, siamo arrivati alla sottoscrizione di un accordo che, pur partendo dalla situazione della cooperativa Primavera, vuole rivolgersi a tutte le cooperative oggi in difficoltà». Il mondo della cooperazione a Varese e provincia coinvolge oltre 5.000 persone , tra dipendenti e soci lavoratori, per un fatturato che supera i 120 milioni di euro. «È un mondo complesso e variegato che negli ultimi tre anni ha saputo crescere sia in occupati, sia in fatturato – ha aggiunto Abalsamo -. Per quanto le cooperative, confermando così il loro ruolo anticiclico, siano riuscite a resistere meglio alla crisi, purtroppo però, le difficoltà hanno iniziato a farsi sentire anche in questo ambito». Il “fare rete” del territorio si è concretizzato in un preciso accordo tra associazione di categoria e istituto di credito locale. Un’azione che non solamente «conferma la stretta e positiva relazione tra Confcooperative Varese e la cooperazione di credito, rappresentata nella nostra provincia dalla Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate», ha aggiunto Abalsamo. Ma anche, e soprattutto, dalla condivisione delle finalità. Ha sottolineato il direttore di Confcooperative: «L’attenzione prioritaria del sistema cooperativo va alle persone che fanno parte di questo sistema, ai soci delle nostre imprese. A loro occorre guardare anche nell’ottica di far ripartire il sistema economico perché sostenere le famiglie è nel nostro caso sostenere le stesse imprese. Il plafond messo a disposizione dalla Bcc sarà integralmente destinato ad erogare anticipi a tasso zero e zero spese a favore dei soci lavoratori e dei dipendenti delle imprese cooperative aderenti a Confcooperative Varese che si trovano nella condizione, per fronteggiare la crisi, di accedere agli ammortizzatori sociali». Questo strumento è già stato collaudato dalla nostra banca con precedenti accordi siglati con le associazioni degli imprenditori e con quelle degli artigiani dell’Altomilanese e del Varesotto. Ha ricordato il direttore generale della Bcc: «Siamo potuti intervenire direttamente in 400 casi, aiutando così altrettante famiglie. Solamente quest’ultimo accordo che abbiamo sottoscritto con Confcooperative ha permesso a 46 dipendenti della cooperativa Primavera di poter accedere all’anticipo di cassa, ponendo fine a un periodo di sei mesi di mancato stipendio. Proprio lo scorso 11 marzo queste 46 famiglie si sono viste accreditare i primi due mesi di sussidio che la nostra banca ha anticipato».
L’accordo in sintesi
L’accordo sottoscritto prevede la costituzione da parte della Bcc di un fondo di solidarietà rotativo, valido per tutto il 2013, di un milione di euro. Il 10 di ogni mese ai lavoratori viene anticipata la quota dovuta da parte dell’Inps, in proporzione alle ore di cassa integrazione effettuate nel mese precedente, fino ad un massimo mensile di 700 euro. Ogni dipendente può godere dell’agevolazione per un anno e, comunque, fino all’avvio del pagamento diretto da parte dell’Inps. L’erogazione dell’anticipo sulla cassa integrazione avviene su un conto corrente dedicato, aperto da ogni lavoratore interessato, su base individuale e volontaria, presso una filiale della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. Unica richiesta per accedere al beneficio: la sottoscrizione di quanto necessario per l’accredito da parte dell’Inps del trattamento della Cigs su questo conto. Il conto corrente è a spese zero ed a interessi zero per tutto il periodo in cui il dipendente è in cassa integrazione e può essere chiuso, senza costo, in qualunque momento successivo all’accredito da parte dell’Inps dell’importo pari al corrispettivo anticipato dalla Bcc al lavoratore; anche l’imposta di bollo è a carico della Bcc. L’intesa è operativa per i soci lavoratori e i dipendenti delle cooperative che operano nel territorio di competenza della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, aderenti a Conf cooperative Varese che non abbiano avviato procedure fallimentari o concorsuali, e che richiederanno l’ammissione all’istituto della Cigs, anche in deroga, con richiesta di pagamento diretto, nonché ai contratti di solidarietà.
I precedenti con le associazioni degli artigiani e degli industriali
Non è la prima volta che la nostra Bcc interviene in sostegno dei lavoratori interessati dalla cassa integrazione. Quattro anni fa, quando la crisi ha iniziato a farsi sentire, sono stati firmati altri due accordi con le associazioni degli industriali e degli artigiani che hanno permesso di aiutare 350 famiglie. Il primo accordo è stato siglato alla fine di febbraio 2009. Seduti al tavolo c’erano la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, Confindustria Alto Milanese e Confartigianato Alto Milanese. Allora, la nostra banca aveva messo a disposizione un plafond da 2 milioni e 520mila euro, a rotazione. Pochi giorni dopo, all’inizio del mese di marzo, è arrivato quello con l’Associazione Artigiani Provincia di Varese – Confartigianato: qui la nostra banca ha messo a disposizione un fondo da un milione di euro, sempre a rotazione, per i lavoratori interessati dalla cassa integrazione straordinaria e dai contratti di solidarietà. Positive erano state le reazioni. Per esempio, l’allora presidente di Confartigianato Varese, oggi presidente nazionale di Confartigianato Imprese, Giorgio Merletti, aveva parlato di «un’intesa a favore dei lavoratori a costi e interessi zero che punta a sostenere le famiglie nelle loro urgenze quotidiane e reali». Positiva anche la reazione dei sindacati. Le segreterie Cgil, Cisl e Uil Legnano Ticino-Olona avevano definito l’accordo «un valido esempio e un apprezzabile tentativo di “fare sistema” a livello territoriale».
La testimonianza «Grazie a una banca dal volto umano»
Un aiuto «di sopravvivenza», così Cristina Lonardoni, portavoce dei soci lavoratori e dei dipendenti della cooperativa Primavera, definisce l’accordo sottoscritto tra la nostra Bcc e Confcooperative Varese per l’anticipo del sussidio di cassa integrazione. «Conosciamo i tempi dell’Inps e, spesso, passano anche otto mesi prima di avere l’erogazione dei soldi. Inoltre, sono sei mesi che non prendiamo lo stipendio; l’ultimo è stato pagato a dicembre, ma era relativo al cedolino di agosto. I soldi ricevuti come anticipo della cassa daranno la possibilità a molti di noi di sostenere spese che sono di sopravvivenza». La Bcc e Confcooperative Varese si sono strette attorno alla cooperativa Primavera fin dall’inizio. Da quando, l’anno scorso, un’indagine giudiziaria ne ha travolto i vertici facendo sprofondare la cooperativa gallaratese in una pesante crisi. Molti dei 450 dipendenti iniziali hanno trovato una ricollocazione grazie al sistema di rassegnazione degli appalti. I 61 che erano in capo direttamente alla Primavera, si sono trovati però davanti ad una situazione difficile. «Abbiamo chiesto aiuto a Confcooperative Varese; l’associazione e la nostra Bcc si sono attivate per arrivare all’accordo per l’anticipo della cassa. Una dimostrazione concreta del fatto che la cooperazione è in grado di offrire una rete sociale a quanti sono in difficoltà», ricorda Lonardoni. «La diffidenza iniziale nei confronti di una banca è stata superata quando ci siamo sentiti trattati come persone e non come numeri: la Bcc ci ha teso una mano, si è dimostrata “umana” dandoci l’opportunità di avere l’anticipo della cassa, senza però aggravarci di alcuna spesa». La Bcc ha inoltre messo a disposizione la propria rete di filiali per attuare l’accordo e dare avvio all’anticipo della cassa integrazione. «In momenti difficili come questi, avere una rete familiare è importante», conclude Lonardoni. «Ma poter contare anche su una rete sociale, in questo caso rappresentata dal Credito Cooperativo, è altrettanto importante».
Pozzi «Questo non è uno spot, ma un sostegno tangibile alle famiglie»
«L’iniziativa promossa dalla nostra banca in collaborazione con Confcooperative è senza dubbio lodevole, in quanto si tratta di un gesto concreto per aiutare chi è in difficoltà», dice Mario Pozzi consigliere della nostra banca. «Quello che mi preme sottolineare è soprattutto l’aspetto sociale di questa iniziativa, che offre un sostegno tangibile alle famiglie. Non si tratta, insomma, di un’iniziativa populista o di uno spot elettorale, ma di un aiuto concreto che la nostra banca, in piena sintonia con il suo ruolo di sostegno al territorio, vuole dare a chi si trova in una situazione non facile. Le famiglie di chi è in cassa integrazione attraversano un momento senza dubbio difficile, in cui può venire la tentazione di lasciarsi andare. Il ruolo della nostra banca è proprio quello di dare speranza con segnali concreti soprattutto in un momento difficile come quello che stiamo vivendo. In questo modo dimostriamo che non facciamo solo dei bei discorsi, ma che passiamo anche ai fatti. Per portare avanti la nostra missione è importante fare sistema tra realtà sul territorio. Siamo una banca diversa, fatta non solo di proclami, ma anche di azioni. In sintesi: “Aiutiamoci a crescere” non è solo uno slogan».
Barni «La capacità di ascoltare il territorio si traduce in azioni concrete»
«L’azione di sostegno promossa grazie a Confcooperative è una testimonianza in più del fatto che siamo una banca capace di ascoltare il territorio e le sue necessità. Non solo: siamo anche capaci di fare sistema e di agire di concerto con altre realtà della zona per perseguire obiettivi comuni, purché mirati alla crescita e al rilancio», dice Giuseppe Barni consigliere della nostra Bcc. «È questo il senso sia della collaborazione di oggi con Confcooperative, sia di quella avviata già da alcuni anni con le associazioni di categoria di artigiani e industriali, sempre nell’ambito di progetti per il sostegno a chi è in cassa integrazione. L’erogazione di microcrediti per aiutare chi sta attraversando un momento di difficoltà, deve essere letto in un’ottica di sostegno e supporto. Siamo una banca di credito cooperativo e, come tale, lavoriamo in una logica di mutualismo per sorreggere chi oggi non ce la fa, in modo dare la possibilità di aiutarli a camminare da soli domani. L’iniziativa con Confcooperativa è un tassello in più da aggiungere all’attività della banca, che costituisce senza dubbio un elemento che ci deve rendere ancora più orgogliosi di appartenere a questa realtà».