Differenti perché ci siamo; esserci perché ci compete

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Qui sopra, l’articolo apparso sulle colonne del “Sole 24 Ore”, edizione Lombardia, nel quale si esamina lo stato di salute delle Piccole e medie imprese (Pmi) nel panorama creditizio italiano: il sistema della Bcc, dice l’articolo, è l’unico capace di garantire, ma soprattutto, assicurare gettiti finanziari.

Anno 2009: riunioni del Cda 23, del Comitato esecutivo 31: se i numeri non hanno la pretesa di dire tutto, di certo possono dire molto. Perché da quelle riunioni sono scaturite tutte le scelte, le strategie e le iniziative che sulle pagine di questo giornale sono state illustrate, numero per numero. È venuta la decisione, forte, di ribadire il proprio ruolo, quello di banca che fa il suo mestiere, come scritto nello statuto e nell’identità di un istituto di credito cooperativo e come sottolineato da un’indagine sul sistema Bcc pubblicata il 25 novembre dall’inserto Lombardia de Il Sole 24 Ore. Lavorare per continuare a essere se stessi e lavorare molto, perché la congiuntura lo ha richiesto. In altre pagine la Voce si diffonde sul lavoro fatto dalla Bcc rispetto alle altre banche; qui vediamo come è stato impostato, le linee date perché la direzione potesse tradurle in azioni per il territorio. Esserci è stato il comandamento: non soltanto la presenza nel Cda o nel Comitato esecutivo. Esserci anche nelle commissioni, esserci anche agli eventi esterni in cui il marchio Bcc figura. Esserci perché la Bcc c’è e chi la rappresenta di conseguenza. Proprio all’indomani del rinnovo del Consiglio di amministrazione avvenuto a maggio l’importanza di questa linea è stata sottolineata e perseguita nei fatti. Ogni componente il Cda deve essere in almeno una commissione tematica e lo stesso vale per gli eventi esterni all’attività propriamente bancaria che si celebrano quasi tutti i fine settimana sponsorizzati o sostenuti dalla Bcc. Il perché è presto detto: il lavoro delle commissioni è un importante supporto all’attività del Cda. I consiglieri, in questi organi consultivi, sgrezzano e istruiscono pratiche che finiscono sul tavolo degli eletti dai soci. Quattro commissioni per quattro aree d’attività della Bcc: Controlli interni, Tecnica, Relazioni con il Territorio e Sviluppo iniziative interne. Quindi consiglieri che arrivano in Cda portando proposte su cui tutti saranno chiamati a decidere. Delegare per “professionalizzare”; compiti specifici per padroneggiare ancora meglio la materia da trattare e che potrà divenire linea d’azione. Una presa di contatto più forte con i temi da affrontare, una conoscenza più approfondita degli argomenti su cui bisognerà pronunciarsi. Quindi conoscere per scegliere. Questa la ratio del lavoro delle commissioni che hanno cominciato a riunirsi a settembre, dopo la riunione del Cda di lunedì 14, quella che ha visto la presenza del numero uno di Federcasse, Alessandro Azzi. Questo è stato fatto, a livello di commissioni, in uno degli snodi fondamentali per le dinamiche interne della banca. Ma La Bcc non è istituto da trincerarsi negli uffici o dietro lo sportello. Ed ecco il senso della presenza di componenti del Cda agli eventi esterni. Non soltanto la doverosa rappresentanza della Bcc che marca iniziative in tutti i campi sul territorio di competenza, ma anche uno sguardo al risultato. Perché se la Bcc crede giusto dare soldi alla comunità per i tanti settori in cui si articola la vita sociale, è altrettanto giusto verificare l’impatto di questo impegno. La risposta della gente alle iniziative, la bontà della realizzazione, il livello raggiunto. Un check sui risultati che danno questi investimenti sociali è indispensabile proprio per giocare meglio quel ruolo che la Bcc, nell’anno in cui lo sport più praticato dalle grandi banche è stato tirare i remi in barca, ha ribadito. Le risorse sul territorio, ma anche per il territorio, perché il territorio ne tragga beneficio e l’intervento incida. Forse anche qui servirebbe il suffragio dei numeri, perché, pure in questo caso, non è lieve l’impegno dei componenti il Cda: basti pensare alle manifestazioni che, soltanto a dicembre, dall’apertura della filiale di Gallarate in poi, riempiono il calendario. Dalle modalità allo spirito, quello che non cambia; anzi, che può meglio esprimersi se la banca perfeziona i suoi strumenti d’azione. Il Cda ha mantenuto la barra a dritta sul proprio ruolo, nel momento più difficile per l’economia, quando la crisi non era più soltanto negli articoli del giornali, ma ha bussato alle porte delle aziende, purtroppo, in molti casi, entrandovi. Basti ricordare, accanto all’attività di credito ordinario, un’iniziativa di marca Bcc Busto Garolfo e Buguggiate fortemente voluta dal Cda, l’anticipo a tasso zero della Cig. Decisioni che adesso sono fatti.

Integrazione del CDA

A seguito delle dimissioni di due componenti, il Consiglio di Amministrazione si è attivato e sta ultimando le procedure per la cooptazione di due nuovi consiglieri, che diventeranno operativi a partire da gennaio 2010. Come stabilisce il regolamento elettorale, rimane comunque salva la possibilità per i Soci di presentare la propria candidatura entro il 31 gennaio 2010.

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