Cooperazione e amore per lo sport. Mondodomani cresce grazie ai valori

L'esempio dello Sporting Club di Marnate, che lavora per dare spazio ai talenti locali del tennis e promuove anche eventi culturali e benefici

Hanno una racchetta in mano, negli occhi la passione per uno sport che richiede tenacia, determinazione e sacrificio e, forse, tra questi ragazzi dello Sporting club Mondodomani si nasconde un campione come le nostre connazionali Pennetta e Vinci, recenti trionfatrici degli US Open. Lo Sporting club Mondodomani, la cui ragione sociale è “società cooperativa sportiva dilettantistica”, è stato fondato nel 1981 da Benigno Bartoletti insieme con un gruppo di amici. Gli ideatori volevano creare un luogo sicuro e protetto in cui le famiglie potessero trascorrere all’aperto delle giornate piacevoli praticando sport e trascorrendo il tempo libero in serenità, staccandosi da un clima sociale, all’epoca, molto teso. All’inizio la struttura era formata quasi totalmente da campi agricoli, dal momento che il club sorge sulle terre date in concessione dal Comune di Marnate. Ancora oggi il rapporto con il comune è fondamentale e «si basa e si fonda sulla cooperazione -spiega il presidente di Mondodomani, Daniele Crespi-. Entrambi vogliamo dare spazio ai talenti locali, cercando anche di promuovere non solo eventi sportivi ma anche culturali che possano essere di interesse per la cittadinanza, come corsi di lingue, eventi benefici e collaborazioni con onlus. È stato un onore essere definiti dal sindaco un’eccellenza di Marnate». Il club è sorto per le famiglie, ma la quota cosiddetta di mantenimento è in capo al solo capo famiglia: «questo permette a famiglie con più figli di distribuire il costo di adesione», spiega Matteo Morlacchi, consigliere e tesoriere del nuovo consiglio direttivo. 11_1Nel corso degli anni la cooperativa è cresciuta, ha migliorato e ampliato le proprie infrastrutture e oggi conta una superficie di 33 mila metri quadrati suddivisa tra campi da tennis, piscine, un campo da calcio e beach volley, aree verdi, un’area gioco bimbi e la club house, con una sala ristorante capace di 300 posti. Numeri che spiegano e aiutano a comprendere l’impegno, l’affezione e il sostegno dei soci cooperatori, oggi 180. «Abbiamo nel club ancora molti dei soci fondatori che, anche se oggi faticano un po’ a praticare gli sport, mantengono il loro sostegno morale ed economico -aggiunge il presidente-. Siamo quello che si dice una grande famiglia». L’attaccamento dei soci verso questo luogo si dipana in centinaia aneddoti e il più famoso è, forse, “quelli del martedì”. In estrema sintesi, sin dagli esordi della cooperativa c’era un gruppo di tennisti soliti giocare il martedì sera e cenare nel ristorante del club: compagni nello sport che, a poco a poco, divennero un vero e proprio gruppo di amici, al punto che uno di loro, Tino Crespi, raccolse le avventure di una vita e fece stampare un libro fotografico, intitolato, appunto, “Quelli del martedì”. La gestione del club è affidata al consiglio direttivo, che è eletto dall’assemblea dei soci e resta in carica per 3 anni, e che dal 2014 è composto da Daniele Crespi (presidente), Isabella Foschi Landini (vicepresidente), Matteo Morlacchi (tesoriere) e dai consiglieri Paolo Colombo, Luca Roveda e Carlo Andrea Nicola. 11_2«Il nostro obiettivo è il rinnovamento e lo sviluppo del club in continuità con i principi cardine che hanno ispirato i fondatori: la promozione dell’attività sportiva amatoriale e agonistica, la convivialità, il desiderio di far gruppo e l’amicizia -spiega Daniele Crespi-. Per questo abbiamo scelto un modus operandi che vuole rendere il più possibile partecipata la gestione; vogliamo operare come una squadra, con obiettivi condivisi e ogni elemento del consiglio ha una visione chiara delle cose da fare per raggiungerli». I progetti in corso e quelli in cantiere sono molti: nuovi spazi per le attività sportive, un servizio di baby-sitting per la mamme, un campus estivo con cui avvicinare i bambini allo sport. Inoltre una particolare attenzione è riservata all’attività del ristorante, che è stato citato anche nella “Guida Expo” tra i locali con piatti tipici territoriali e che è diretto da Giuseppina Parola e dallo chef Gianni Cristofoletti. 11_3«Il nostro futuro è diventare un vivaio di giovani talenti tennistici – riprende il presidente – e per farlo puntiamo sulla nostra scuola tennis». Denominata “Tennis Time” e legata alla Fit (federazione italiana tennis), la scuola ha sviluppato un proprio metodo di preparazione e allenamento. Inoltre il team dei maestri, che è composto da Sebastiano Morlacchi e Fabio Grassi, coordinati dal direttore tecnico Paolo Zingale, è costantemente aggiornato e preparato in base alle più moderne metodologie di insegnamento. In particolare, si sta intensificando il rapporto con la federazione italiana e l’obiettivo del consiglio direttivo è di rafforzarlo sempre più, mettendo a disposizione le proprie strutture e creando momenti di incontro e di sano agonismo. Come dimostra il torneo open che è stato creato per ricordare Benigno Bartoletti e giunto alla 31ª edizione, vinto da Nicolò Schilirò e Sara Marcionni. La competizione, che si colloca tra i tornei di rilevanza nazionale, vede un’ampia adesione sia femminile sia maschile e permette ai partecipanti di confrontarsi con tennisti di tutte le età. «Quest’anno ho partecipato anch’io e sono stato battuto da un ragazzo di 12 anni che è forte, davvero forte -ricorda con un sorriso Matteo Morlacchi-. Ma, esperienze personali a parte, la realtà è che questo torneo alimenta la competizione e ravviva l’interesse per uno sport che si basa sul leale confronto con l’avversario ed è estremamente formativo per i giovani».11_4 Il torneo è stato creato ed è ancora in vita non solo per la volontà dei soci, ma anche grazie al contributo degli sponsor locali. «All’interno dell’ “economia” tennistica è fondamentale avere questo sostegno, perché avere degli sponsor e un ricco montepremi per i primi classificati è fondamentale perché porta tennisti di valore -aggiunge Morlacchi». E avere questi talenti in tabellone fa sì che il numero di iscritti al torneo salga. Più competizione, partecipanti e iscritti genera un afflusso di pubblico notevole, il che, per lo sponsor, comporta maggior introiti, visibilità e ritorno d’immagine». Tra i maggiori sostenitori di questa edizione c’è proprio la nostra la banca, il cui territorio di competenza si sovrappone quasi perfettamente con quello dove risiedono i soci del club: Busto Arsizio, Legnano, Castellanza Parabiago e Marnate, in primis. «La Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate è per noi un’alleata fondamentale -dice il presidente Crespi- con cui abbiamo molti elementi in comune, a partire dalla promozione del territorio e dall’idea di sviluppo. Siamo due realtà che possono collaborare bene insieme e crescere con una visione condivisa». Il club, insomma, considera la banca non come un cassaforte da cui attingere capitale nei momenti difficili, ma come un alleato nella gestione del quotidiano e per i progetti di sviluppo. «La banca ci può aiutare in una amministrazione ancor più consapevole ed equilibrata delle risorse -spiega Morlacchi-: un fatto per noi fondamentale, dal momento che il club, per come è strutturato e grazie alla buona gestione economica, riesce ad autofinanziarsi e gestirsi da sé». La principale risorsa che permette questa tranquillità, anche se in un periodo di crisi, è il forte legame affettivo creatosi nei soci che, come ricorda il presidente, si tramanda di generazione in generazione e per questo, oggi, troviamo all’interno del club i figli e i nipoti dei primi iscritti. La famiglia, la vita all’aria aperta, la sana competizione sportiva, sono alcuni dei valori intorno ai quali è sorto lo Sporting club Mondodomani e che il consiglio direttivo, insieme con tutti i soci, vogliono continuare a sostenere e affermare, sempre con tanta voglia di crescere.

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