Agende e calendari… vanno in beneficenza

Alcune novità per continuare a garantire il supporto della nostra Banca alle tante realtà sociali che operano sul territorio a partire dal cambio di location per la nostra assemblea

Una decisione al passo con i tempi. Non è una battuta se riferita a calendari e agende la decisione di non realizzare quelli che erano tradizionalmente i cadeau della Bcc per l’anno nuovo. Ma gli anni, come raccontiamo su queste pagine da diversi numeri a questa parte, non sono anni qualunque. Per la prima volta quest’anno la Bcc ha chiuso il bilancio in perdita e non si può far finta di nulla. Non si tratta di drammatizzare ma di prendere le cose seriamente. In momenti come questi la razionalizzazione delle risorse è parola d’ordine: il processo, come riportato sull’ultimo numero del giornale e riferito alle linee seguite dal comparto Organizzazione e Sistemi, non è applicato soltanto ai processi interni ma deve passare in rassegna tutte le voci di spesa. È, innanzitutto, una questione di responsabilità di chi amministra, ma anche la necessità di dare un segno. Partiamo da questo per spiegare la scelta; la Bcc si è caratterizzata in questi anni per una personalizzazione forte dei calendari, realizzandoli con soggetti che erano una spia chiara del suo bacino di interesse: luoghi, campanili e piazze di quel territorio su cui la Bcc è nata e dove è cresciuta. Ma c’è stato anche di più; negli ultimi due anni le foto pubblicate sul calendario erano frutto di una selezione. Gli scatti dei dodici mesi erano quelli premiati o che avevano ricevuto una segnalazione nel concorso fotografico promosso dal CCR; un supplemento di significato la proposta di una partecipazione lanciata al territorio per concorrere a una pubblicazione che su quel territorio sarebbe stata diffusa. Per le agende, le fedeli compagne quotidiane delle commissioni e degli appuntamenti, la Bcc aveva privilegiato il fattore praticità, proponendo a Soci e clienti un prodotto maneggevole; da uso più che da arredamento di ufficio. E poi c’è l’aspetto più sostanziale; il contributo, con questo gesto, ai conti. Perché se abbiamo detto in tante occasioni che la Bcc non misura tutto sulla base dell’utile, la possibilità che continui a fare la banca del territorio passa proprio dallo stato dei suoi conti. Se non c’è utile la Bcc non potrà distribuirlo nella forma di iniziative sul territorio. Equivalenza semplice ma da non dare per scontata. Obiettivo su cui lavorare piuttosto azionando le leve a disposizione, che in questo momento significa, fra le altre, attenzione alla voce uscite. Così si rende necessario il sacrificio per calendari e agende e così sarà per un momento topico nella vita della BCC, l’assemblea dei Soci. Per i prossimi due anni la banca sta valutando accordi per sedi alternative a Malpensa Fiere dove tenere le prossime assemblee dei Soci. Fra le ipotesi più accreditate per la location il Teatro Sociale di Busto Arsizio. Una decisione che è un altro addendo dell’operazione risparmio, un’altra scelta precisa, figlia dei tempi che stiamo attraversando.

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