Tessitura Colombo: innovazione significa reinventarsi di continuo

Viaggio all’interno di un'azienda di Busto Garolfo che da mezzo secolo è all'avanguardia nella produzione di pizzi industriali; il titolare Mauro Colombo: «In un periodo difficile come questo, per migliorarsi serve poter contare su partner affidabili come la Bcc»

Per prima cosa mi sento di esprimere la mia riconoscenza alla Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, perché grazie all’aiuto della banca ho potuto installare i pannelli fotovoltaici sul tetto della mia azienda. Quest’innovazione mi ha permesso di risparmiare sulla fornitura di energia elettrica e di mantenere la Tessitura Colombo al passo coi tempi». Esordisce così Mauro Colombo, titolare dell’omonima tessitura insieme al fratello Giorgio e ai genitori Rosa e Antonio. «L’installazione dei pannelli fotovoltaici -prosegue- consente all’azienda di produrre circa un terzo del fabbisogno energetico, e devo ammettere che, coi tempi che corrono, è un vantaggio non indifferente». Continua la nostra inchiesta sul credito virtuoso che questa volta ci porta nel cuore industriale di Busto Garolfo, all’interno di un’azienda che, da oltre mezzo secolo, produce pizzi sia per il mercato italiano sia per quello europeo. La storia del pizzo industriale comincia alla fine del XIX secolo in Gran Bretagna, precisamente a Nottingham; prima di allora i pizzi venivano realizzati solo a mano. È con l’avvento della Rivoluzione Industriale che vengono ideati i primi telai: tutto il centro di Nottingham era una mega fabbrica di pizzi, e i campi erano completamente ricoperti di tessuti, stesi al sole ad asciugare. Dalla fine dell’800 al 1960, anno di fondazione della Tessitura Colombo, il

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Nella foto di apertura il titolare della tessitura Colombo, Mauro, all’interno dei capannoni di via Dell’Industria a Busto Garolfo. Qui sopra, due immagini dell’azienda.

progresso tecnologico ha permesso la costruzione di telai molto più performanti, con una velocità di produzione quasi raddoppiata rispetto alla prime macchine a vapore inglesi, e l’azienda può vantare il primato di possedere uno dei primi telai al mondo per la produzione di pizzi a livello industriale. Fin dagli albori della sua fondazione, la Tessitura Colombo si mette in luce per la produzione di pizzi rigidi; negli anni ‘80 allarga il suo campo di azione, andando incontro alle richieste del mercato e integrando rapidamente nuove tecnologie per la realizzazione di pizzi elastici, sempre più richiesti dalla clientela. In quest’ottica di sviluppo sempre costante, nel 1988, viene acquistata un’importante azienda produttrice di nastri elastici per corsetteria creando la società Euronastri, che con 80 telai e circa 5 milioni di metri di tessuto prodotti al mese, ha permesso di creare un gruppo con notevoli caratteristiche di complementarietà e forti sinergie di vendita. In poco più di 50 anni di storia, la Tessitura Colombo si ritaglia uno spazio di assoluto rilievo tra le aziende italiane produttrici di pizzi, vedendo crescere anno dopo anno l’interesse del mercato verso i suoi prodotti e, oggi, si propone come un’azienda di riferimento nel panorama tessile europeo. «Inizialmente, in azienda erano assunti solo 20 dipendenti, ora ne abbiamo 70 -afferma, soddisfatto, Colombo-. Il parco macchine vanta 33 telai, che lavorano 24 ore al giorno, e riusciamo a produrre quasi 200 chilometri di pizzo al mese». Sulla base di un costante miglioramento delle capacità produttive la Tessitura Colombo ha sempre adeguato nel tempo sia il parco macchine sia l’ambito dei servizi offerti alla clientela. «Anche in questo caso mi sento di fare un plauso alla Bcc, che negli anni, ci ha permesso di dotarci periodicamente di macchine sempre più all’avanguardia e, nel 1996, di creare da zero il reparto tintoria. La Bcc sul territorio di Busto Garolfo è una risorsa, sia per le aziende sia per i privati: è una realtà la cui presenza conta, e molto, perché riesce a comprendere, fino in fondo, il tessuto commerciale e industriale della zona. E non si tratta di un interesse fine a sé stesso, ma di una partecipazione attiva al territorio a tutti i livelli, da quello industriale fino alla comunità civile». Nei primi anni di attività, la collezione proposta era abbastanza limitata non essendoci da parte dei clienti necessità di cambiare articoli ad ogni stagione: i tempi passano, la moda passa, ma lo stile resta. 13Oggi, la Tessitura Colombo beneficia di un archivio storico di tutto rispetto e propone dai 50 ai 60 disegni a collezione: «Le collezioni sono sviluppate in collaborazione tra l’ufficio disegnatori interno e un ufficio stilistico esterno, in modo da creare per ogni stagione temi di tendenza forti a cui abbinare le varie tipologie di pizzo. In più, due volte l’anno esponiamo alla fiera di Parigi, la più importante del settore, e in queste occasioni possiamo comprare disegni particolari da artisti stranieri; al ritorno in azienda, i nostri disegnatori adattano le diverse trame acquistate alle nostre esigenze e a quelle dei nostri clienti». Innovazione, quindi, e qualità del servizio; solo in questo modo l’azienda è riuscita a sopravvivere alla crisi di questi ultimi anni e all’ingresso sul mercato dei prodotti asiatici a basso costo, come ci tiene a sottolineare Colombo in conclusione: «Nel 2001, la World Trade Organization (l’organizzazione internazionale creata allo scopo di supervisionare gli accordi commerciali tra tutti gli stati del mondo, ndr), ha aperto le frontiere del mercato alle industrie asiatiche, ma soprattutto cinesi. Il tessile è stato il primo settore industriale a essere aggredito da un’invasione di grandi quantitativi di merce a prezzi irrisori: l’aspetto positivo è che le produzioni asiatiche sono massificate, noi invece, grazie alla grande esperienza che abbiamo alle spalle, realizziamo l’ordine su misura per il nostro cliente puntando tutto sulla qualità e la velocità del servizio offerto. Da un certo punto di vista, l’arrivo sul mercato di prodotti cinesi è stato un bene: ci ha permesso di dimostrare che avevamo gli anticorpi giusti per fronteggiare al meglio la crisi che si è abbattuta nel 2008 sul Vecchio Continente, ma anche sul resto del mondo».

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