Il «grazie» è corale. Arriva direttamente dalla voce dei protagonisti che hanno dato vita al secondo volume della collana «I motori della nostra economia – tra Altomilanese e Varesotto» pubblicato dalla Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate. Un grazie da parte di chi, con il sostegno della banca, è riuscito a «concretizzare un sogno», come è stato per il titolare di Autostella che ha realizzato il nuovo autosalone a Busto Arsizio, ma anche da chi è cresciuto «in così breve tempo grazie alla partnership con la Bcc», come per Fabio Osti, titolare della Global di Laveno Mombello. Grazie anche per «la vicinanza della banca nei momenti difficili», di Giorgio Colombo, titolare del gruppo CBC CoMat di Ossona, e per «il rapporto quasi familiare» che per Adriano Campana, presidente de La Struttura di Cassano Magnago, «è l’elemento di differenza nel relazionarsi con una banca locale». La Bcc ha accompagnato passo passo la «piccola scalata» di Graziano Paganini, titolare dell’omonima società di Busto Garolfo. «Ancora adesso mi sta aiutando». Inoltre il nuovo volume ha centrato anche un altro obiettivo. Sonia Risi, della Rival di Buguggiate, lo aveva inizialmente visto «come un’uscita pubblicitaria, ma mi sono resa conto del suo grande valore aggregativo». Sono esperienze di vita vissuta quelle che la nuova pubblicazione della Bcc racconta. Testimonianze concrete di giorni e giorni passati in ufficio o in officina, o magari alla guida di un furgone, per cercare di trovare nuovi sbocchi, nuove opportunità per la propria azienda. Le voci di 26 realtà dell’Altomilanese e del Varesotto hanno dato vita al secondo volume della collana editoriale; il secondo passo verso la costruzione di una piccola enciclopedia dell’economia lombarda voluta dalla nostra Bcc. Giovedì 19 giugno, nella sala Don Besana della Bcc a Busto Garolfo, è stato ufficialmente presentata la nuova pubblicazione: 120 pagine che raccontano la storia di un territorio attraverso la voce diretta dei suoi protagonisti. Un libro che parla di uno sviluppo dove l’idea imprenditoriale si è rapportata in modo proficuo con il mondo del credito, arrivando a determinare sviluppo per le famiglie e per le associazioni. «La Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate, nata nel 1897 come Cassa Rurale per sostenere le aziende agricole in una congiuntura particolarmente sfavorevole, continua oggi a interpretare la missione che le ha dato i natali», ha detto il presidente della Bcc, Lidio Clementi nella prima parte della serata di presentazione del volume. «Certo, oggi i nostri interlocutori sono diversi, perché sono il prodotto della trasformazione e dell’adattamento alle dinamiche del mercato degli ultimi due secoli. Ma servire le aziende agricole di allora o le imprese post industriali di oggi non è molto diverso: in entrambi i casi si tratta di mettersi al servizio di quelli che abbiamo chiamato “i motori dell’economia”, per contribuire fattivamente allo sviluppo del territorio in cui voi aziende e noi banca operiamo ». Essere elemento di supporto non significa solamente sostenere le scelte strategiche, ma anche favorire la conoscenza. Del resto, «uno dei problemi veri della nostra economia è quello di fare sistema, di far nascere le condizioni per poter cooperare tra noi», ha continuato Clementi. «Ma per poter lavorare insieme, per mettersi in rete bisogna conoscersi, bisogna sapere ciò che il territorio offre o è in grado di offrire. Conoscere genera sempre opportunità. E uno dei compiti di una banca locale, specie di una banca come la nostra che si richiama ai valori di mutuo soccorso, cooperazione e solidarietà, è anche questo: offrire la possibilità al territorio e ai suoi attori di conoscersi meglio, di parlarsi, di comprendersi e, questa è la speranza, di iniziare a collaborare». Ogni impresa è raccontata dal suo titolare nell’intento di cogliere la sua “anima”: quegli aspetti che le hanno permesso di crescere, svilupparsi e affermarsi sul mercato. Ha ricordato Clementi: «Ogni realtà economica risente dell’impronta di chi l’ha fondata, delle trasformazioni dettate dalle dinamiche di mercato e, per le realtà a conduzione familiare che sono davvero tante nel nostro territorio, anche delle vicende personali dei titolari». L’esperienza singola viene però inserita in un quadro più generale. Come ha ricordato il vice direttore generale della Bcc, Luca Barni: «Dare un significato al rapporto Azienda, Banca e Territorio significa riprendere un importante principio espresso dal nostro presidente: “fare sistema”. Diventa quindi importante definire quali sono gli attori che “costruiscono” ogni giorno il territorio; sono le imprese, il settore del no profit, la comunità e quindi le famiglie che la compongono e la società civile con le diverse espressioni che la compon Bcc si rivolge cercando di recepire le peculiarità di ciascuno nel tentativo di rispondere alle esigenze. «Con le imprese la nostra banca interpreta il proprio ruolo, presente nel nostro codice genetico, con approccio di tipo “relationship banking” o banca di relazione in cui il rapporto creditizio con il cliente è stretto e di lunga durata. Conseguenza di ciò è l’instaurazione di un dialogo continuo che si traduce, “bancariamente” parlando, in acquisizione di informazioni sull’azienda di tipo “qualitativo” ». Il Terzo Settore è affine alla Bcc per codice genetico: «Siamo una cooperativa e il concetto di mutualità guida l’attività del nostro consiglio di amministrazione da più di 110 anni», ha continuato Barni ricordando il principio della sussidiarietà e «non dell’assistenza. Obiettivo della banca è sempre quello di accompagnare le imprese del terzo settore a camminare con le proprie gambe». Se le famiglie rappresentano la cellula più piccola, e quindi più importante del territorio, le associazioni, che sono espressione della società civile, vengono rapportate alla Carta dei Valori del Credito Cooperativo. «La lettura del libro rende merito dei successi aziendali raggiunti, ma soprattutto dà l’idea una realtà imprenditoriale vivace che tra l’altro in alcuni casi ha superato brillantemente il passaggio generazionale, anzi, in questo ha ritrovato ulteriore e nuove energia per investire sul futuro», ha concluso il vice direttore generale. La viva voce dei protagonisti del volume ha dato prova di un rapporto di fiducia consolidato e forte; un legame che molte volte travalica i protocolli per arrivare direttamente alla valorizzazione di quel “capitale” umano che compone gli uffici della banca e l’anima imprenditoriale del territorio. Così tutti hanno voluto dire il loro «grazie Bcc».
IN SOMMARIO NE “I MOTORI DELLA NOSTRA ECONOMIA” VOLUME 2
Antonio Aspesi Srl di Busto Arsizio, Autostella Srl di Busto Arsizio, Avis sezione Cristina Rossi di Legnano, Banda & Sanfelice Snc di Samarate, C.B.E. Srl di Samarate, Coven Srl di Casorezzo, Dental Life Srl di Gavirate, Elettromeccanica Industriale Merlotti Snc di Olcella, Filomatica Maros Srl di Solbiate Arno, Fiora Spa di Busto Arsizio, Franchi Gru Commerciale Srl di Lainate, Fratelli Radice di Donato di Busto Arsizio, Frimar Srl di Ossona, Global di Laveno Mombello, Gruppo CBC Comat di Ossona, La struttura Spa di Cassano Magnago, Lattuada Giuseppe & Figli di Arluno, Miv Srl di Legnano, Paganini Graziano & C. Snc di Busto Garolfo, Rival di Buguggiate, Sarco di Nerviano, Sericons di Sesto Calende, Sielco Srl di Buguggiate, Techno Plast Srl di Gornate Olona,
Tema Sas di Somma Lombardo, Vircol di Sesto Calende.