Il Gruppo bancario Iccrea si presenta come «la prima banca locale del Paese»

bcc Busto Garolfo
Con oltre 2.600 sportelli e più di 21.000 dipendenti è il terzo gruppo italiano per dimensioni e il quarto per attivi. La tabella di marcia prevede l'operatività nel 2019

Lo aveva già annunciato quando è venuto ospite della nostra Bcc in occasione dei festeggiamenti per il 120esimo della nostra banca. Giulio Magagni (nella foto sotto) lo ha sostenuto anche alla presentazione ufficiale del Gruppo bancario Iccrea: «Sarà la prima banca locale del Paese». Il cammino che porterà la nostra Bcc all’interno della nuova realtà cooperativa sta procedendo. La piena operatività, annunciata per la metà di quest’anno, con ogni probabilità si avrà dal 2019. «Ma il percorso è avviato e ci vede sostenitori convinti della scelta che abbiamo fatto», premette il presidente della nostra Bcc Roberto Scazzosi. «Il gruppo Iccrea, per come si sta delineando, sta mantenendo fede alle premesse e alle storia del credito cooperativo. È stato lo stesso Magagni che ha voluto ribadire la volontà di “mantenere saldi i principi di mutualismo e cooperazione” che non solamente contraddistinguono il modo di essere, prima ancora di fare, banca; ma soprattutto la volontà di fare la differenza rispetto a tutti gli altri istituti bancari».

Giulio Magagni

Il Gruppo bancario cooperativo Iccrea, cui la nostra Bcc ha dato la propria pre-adesione nell’assemblea dell’anno scorso, si sta strutturando sempre più: quasi 160 le Banche di Credito Cooperativo che lo hanno scelto portando all’interno del gruppo oltre 2.600 sportelli distribuiti in tutta Italia e più 21.000 dipendenti. Numeri che fanno di Iccrea il terzo gruppo bancario a livello nazionale per numero di sportelli e, grazie ai 148,4 miliardi di euro raggiunti, il quarto per attivi. Con un patrimonio di 12 miliardi di euro, una raccolta diretta di 131,2 miliardi e gli impieghi che si attestano sui 91 miliardi, ha raggiunto un Cet 1 ratio del 15,2% e il Total capital ratio del 15,6%. Valori che indicano ha forte stabilità e che fanno di Iccrea un gruppo bancario solido e certo. «Pur non condividendo di base la scelta di dare vita a due gruppo bancari cooperativi – ribadisce Scazzosi – Iccrea è per noi il miglior approdo che ci mette nelle condizioni di guardare al futuro con uno sguardo nuovo e fiducioso». L’iter sta entrano nel vivo: dopo aver presentato alla fine del 2017 l’istanza a Banca d’Italia per essere operativo, al Gruppo è stato chiesto di presentare il piano industriale, lo statuto dell’istituto capogruppo, lo statuto delle singole Bcc e il Patto di coesione. «Sono documenti operativi che contengono i principi e le condizioni di operatività del Gruppo bancario e delle Bcc», premette il direttore generale della nostra banca Luca Barni. Entro la fine di febbraio Banca d’Italia e, quindi Banca Centrale Europea, dovrebbero avere gli strumenti per comprendere come il mondo del credito cooperativo, e nello specifico Iccrea, intenderà muoversi. «Molti di questi documenti sono nati dal basso. Anche come Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate siamo stati coinvolti in quel processo profondamente cooperativo che ha portato alla determinazione delle linee guida che sono alla base dei documenti che saranno presentati. Il lavoro di coinvolgimento è stato estremamente capillare: basti pensare che Iccrea ha chiamato al lavoro oltre 800 rappresentanti delle Bcc mettendo in atto quasi 200 incontri nel rispetto di quello spirito di partecipazione e di cooperazione che contraddistingue il nostro essere banca», aggiunge Barni.
La tabelladi marcia prevede quindi l’analisi dei documenti presentati da parte della Bce e le la formulazione delle eventuali osservazioni. «Stando alla situazione odierna, ci attendiamo che le risposte possano arrivare all’inizio del secondo semestre di quest’anno», prevede il presidente Scazzosi. «Sarà poi necessario un passaggio in assemblea dei soci per mettere in linea la nostra Bcc con quelle che saranno le indicazioni avute. Fatto salvo imprevisti, l’effettiva operatività del nuovo Gruppo bancario cooperativo è prevedibile con l’inizio del prossimo anno». I passaggi sono però particolarmente articolati e delicati perché per dare vita alla “prima banca locale del Paese” la strada è complessa.

 

 

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