«La differenza della Bcc è nella relazione»

Massimo Tufano, responsabile dell'Area Mercato della nostra banca, spiega il valore aggiunto del Credito Cooperativo nell'approccio alle imprese di piccole dimensioni

Verrebbe fin troppo facile dire che preferiamo fare credito alle piccole aziende, non fosse altro per il maggior grado di frazionamento del rischio. Ma anche quando si parla di sostenere le imprese, la vera scommessa della nostra Bcc è la relazione. «La relazione è un approccio che costa più fatica e richiede più tempo, ma è nel DNA di una Banca di Credito Cooperativo; è un punto imprescindibile dal quale deriva il nostro essere istituto di credito sul territorio e per il territorio», afferma Massimo Tufano, responsabile dell’Area Mercato della nostra Bcc (nella foto). «La relazione si concretizza in atteggiamento ben preciso in una rapporto biunivoco: da una parte bisogna comunicare per farsi comprendere, dall’altra porre attenzione all’ascolto per cogliere le esigenze dall’altro ».
Davanti ad un contesto economico fatto di poche grandi aziende e un esercito di micro, piccole e medie imprese, la nostra Bcc ha fatto una scelta di campo. «Andiamo a intercettare l’ossatura economica del nostro territorio, quella vera. Quella che è ben radicata e ha una sua storia », spiega Tufano. «L’intelligenza di una Bcc sta nel coniugare questa storia con i numeri di bilancio. Il saper amalgamare bene questi ingredienti – i numeri, la storia, la banca e certamente le persone, siano esse dipendenti di banca o clienti – si traduce in quella necessaria inversione di tendenza che stiamo portando avanti da tempo per ridare dignità a tutti (perché su questo tema anche il “sistema banche” ha qualcosa da farsi perdonare dai clienti) e andare così a recuperare quel patto che non può mancare in una relazione sana e di reciproca fiducia. È proprio questa la differenza tra una Bcc e gli altri istituti bancari: noi puntiamo alla valorizzazione dei nostri colleghi, degli imprenditori, delle famiglie, attraverso le loro idee, le loro emozioni, i loro bisogni e la loro capacità di fare rete, quella vera». La relazione è anche condivisione. «Partiamo dalla condivisione di numeri e di progetti. E da questa condivisione ci mettiamo in gioco, ciascuno nel rispetto del proprio ruolo», afferma il responsabile dell’Area Mercato. «È questo mettersi in relazione che ci permette anche di guardare all’elemento costi con maggiore serenità. Mi spiego meglio, non vogliamo essere la banca dello 0,25 in più o in meno (ci tengo a precisare che sul mercato ci siamo, e ci siamo bene). Noi non diventiamo bravi o meno solo in virtù della bontà delle condizioni economiche praticate. I prezzi del mercato possono variare, ma ciò che non cambierà mai è il nostro modo di essere banca, prima ancora del nostro modo fare banca. Ci sentiamo cucita addosso la maglia della Bcc».
La relazione diventa strategica anche sul piano commerciale. «Sono molti i clienti che ci riconoscono la capacità di essere banca di relazione e che apprezzano la nostra disponibilità anche termini di orario “elastico”. Sono molti i clienti che, partendo proprio da questi elementi, si fanno testimonial attivi della loro felice esperienza con la nostra Bcc e ci presentano persone a loro vicine. Spetta a noi non tradire questa fiducia ». Conclude: «E per i nostri clienti abbiamo in serbo una stagione ricca di sorprese».

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