Dallo sportello alla vice direzione generale: Roberto Solbiati è cresciuto nella nostra Bcc

Una carriera tutta interna alla nostra banca quella del nuovo vicedirettore generale: dalla filiale di Parabiago alla sede centrale occupando ruoli di maggiore responsabilità

Dallo sportello alla vice direzione generale. È un caso quasi “da manuale” il percorso professionale di Roberto Solbiati che il Consiglio di amministrazione della nostra Bcc ha indicato dal 10 dicembre scorso quale nuovo vicedirettore generale. 45 anni, originario di Busto Garolfo, una laurea in Giurisprudenza in tasca, è stato assunto dalla nostra banca nel 2001 con l’obiettivo di potenziare l’ufficio legale. Ma in meno di 18 anni il suo percorso è andato ben oltre. «Il primo incarico è stato come operatore allo sportello della filiale di San Lorenzo di Parabiago», ricorda Solbiati. Arriva all’ufficio legale l’anno successivo: qui non solamente inizia ad occuparsi dei contenziosi, ma dà un “taglio” nuovo al servizio spingendo molto sulla parte consulenziale. Nel 2009 un altro balzello. «Dopo aver frequentato un master in compliance bancaria, mi viene affidata la responsabilità del relativo ambito», continua. «Nel 2010 vengo nominato responsabile dell’area Controlli interni dell’istituto ed entro a far parte dell’organismo di vigilanza».
Passano altri cinque anni e a Solbiati viene chiesto un ulteriore cambiamento. «Passo alle risorse umane», prosegue. «Dopo un master per la gestione del personale mi viene affidata l’area Risorse umane e Amministrazione». Con l’arrivo della riforma del Credito cooperativo, partecipa a Roma ai cantieri per la creazione del nuovo gruppo bancario cooperativo Iccrea relativamente al settore delle risorse umane, arrivando a declinare l’offerta di trasferirsi nella capitale. Il resto è storia recente e parla di una carriera meritocratica basata sulla capacità di visione, sulla relazione e sul cambiamento. «Il cambiamento è l’elemento che maggiormente potrebbe contraddistinguere il mio percorso. Ho avuto diversi incarichi in Bcc e questo mi ha permesso di arrivare ad avere uno sguardo ampio sull’istituto. Il cambiamento è anche la sfida che quotidianamente ci troviamo ad affrontare. Mi è cara una frase detta da Albert Einstein che credo possa riassumere molto di quello che è il mio percorso e di quello che deve essere l’atteggiamento con cui affrontare il presente: “Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose”. Cambiare, quindi, non significa snaturare compiti e valori, ma guardare all’oggi con occhi nuovi».
Così anche il passaggio al gruppo cooperativo Iccrea. «Abbiamo deciso e voluto entrare in Iccrea per essere più solidi e dare servizi migliori. Un passaggio che non equivale ad un allineamento alle modalità operative dei gruppi bancari tradizionali. Il nostro essere banca è diverso: saremo vincenti solo se continueremo a mantenere salde le relazioni con il territorio. Il cambiamento non è stravolgimento, ma avere ben chiari i valori e proseguire sulla nostra strada, cercando sempre di migliorarci».

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