“Pronti per le nuove sfide”: nel titolo di questo nume ro della Voce abbiamo voluto racchiudere il senso del momento che la nostra BCC sta vivendo. Pronti perché ci siamo lasciati alle spalle un’assemblea dei soci che ha dato un mandato forte al nuovo CdA: proseguire lungo la via tracciata in questi anni. Il che -mi sembra doveroso sottolinearlo- non è cosa scontata o da poco. Non dimentichiamoci che i bilanci votati in questi ultimi anni risentono tutti, pesantemente, della crisi. Non dimentichiamoci che, ancora nel 2014, le risorse che abbiamo messo a disposizione del credito deteriorato sono state superiori a quelle dell’anno precedente. Non dimentichiamoci che, come riporta il Bollettino di Banca d’Italia i crediti deteriorati valgono qualcosa come 230 miliardi di euro; non proprio bruscolini per cui si possa far finta di nulla. Ergo, non dimentichiamoci che se questa è la zavorra, per agganciare una ripresa vera e duratura occorrerà che il sistema Italia si produca in un supplemento di fatica. Questo detto, sarebbe ingiusto ignorare quello che di buono si intravede; sforzi in direzione delle riforme da parte del Governo ci sono, segnali di inversione di tendenza si affacciano da mesi; la voglia di cambiare passo si percepisce. Lo dissi già anni addietro: dopo la crisi nulla sarà più come prima. Per questo la nostra BCC è attenta nel seguire il progetto di autoriforma che porterà importanti novità nel mondo cooperativo. Ne ho accennato durante la nostra assemblea e torneremo a parlarne presto perché sviluppi sono attesi a breve. Ed è sintomatico che la strada imboccata sia quella dell’autoriforma, il cui impianto concepito da Federcasse vede totalmente allineato il nostro CdA. È meglio anticipare i cambiamenti che dovervisi adeguare; in altre parole meglio che la riforma voluta con forza da Banca d’Italia e Governo nasca nel mondo cooperativo piuttosto che segua la via “impositiva” del decreto legge. In assemblea ho detto che l’economia dei nostri territori ha ancora bisogno, anzi sempre più bisogno, di Credito Cooperativo, perché l’esigenza di nuovo welfare, di nuova occupazione, di un nuovo modo di fare impresa e di fare credito sono un presente, e non un futuro. Con la nostra attività all’interno dei territori, continueremo a essere una risorsa per i territori e per l’Italia. Non era quindi una promessa ma un resoconto: questo abbiamo fatto in anni difficili, questo siamo pronti a continuare a fare adesso, con nuove e più complesse sfide da affrontare. E, su tutte, quella della fiducia. Una sfida che è un invito a tutti gli attori economici e sociali del territorio realmente interessati a crescere, una sfida che è impegno reciproco, responsabilità, visione condivisa di quello che è utile per il nostro microcosmo locale. La BCC è pronta.
L'editoriale del presidente del Consiglio di Amministrazione