Fondi pensione: più 55% nel 2014

La BCC registra una crescita a doppia cifra nella collocazione delle soluzioni di previdenza complementare. Barni: l'educazione finanziaria sta dando i suoi risultati

13Più 55%: è una crescita a doppia cifra quella registrata dalla collocazione delle pensioni integrative nel corso del 2014 da parte della BCC di Busto Garolfo e Buguggiate. Il risultato, se si inserisce in un contesto più generale di progressiva presa di coscienza dell’importanza della previdenza integrativa (su base nazionale l’incremento di iscritti alla previdenza complementare, nel 2014, è stato del 6,1% – dati COVIP-), nel caso della BCC rappresenta il frutto di una precisa scelta aziendale: puntare con forza sulla consulenza e la personalizzazione degli investimenti. Questa performance, in particolare, ha convinto la banca locale dell’Alto Milanese e del Varesotto a lanciare un concorso a premi, “Il fondo pensione ti premia” (box pag. 17), aperto sino al 31 ottobre, per chi sottoscriverà un fondo pensione di Bcc Risparmio e Previdenza con un piano di versamento periodico di almeno 100,00 euro mensili o equivalenti. «Negli ultimi anni ci siamo orientati in modo sempre più marcato verso la clientela con una consulenza personalizzata per prodotti e servizi –dichiara Luca Barni direttore generale della BCC di Busto Garolfo e Buguggiate–; questo concorso rientra nelle iniziative di “educazione finanziaria” rivolte a clienti e soci sul proprio futuro previdenziale, alla luce delle novità portate dal sistema contributivo. Nelle settimane scorse abbiamo distribuito gratuitamente le prime buste arancioni; un esperimento che ha riscosso successo proprio perché, oltre a prospettare con chiarezza la situazione previdenziale, ha offerto anche la possibilità di una consulenza qualificata per orientarsi in un ambito complesso e che non presenta più le sicurezze cui eravamo abituati. Dopo questi primi passi, per tenere alta l’attenzione sulla necessità di pensare alla propria pensione, abbiamo pensato di utilizzare lo strumento del concorso per veicolare più efficacemente il messaggio». Per fare educazione finanziaria in materia di previdenza complementare, la BCC ha utilizzato anche il canale della busta arancione, il documento contenente la stima della pensione sulla base della contribuzione in corso di cui da anni l’Inps parla e che Tito Boeri, nominato presidente a fine 2014, si è impegnato a garantire a tutti entro il 2016, dopo il debutto di maggio riservato a dieci milioni di italiani. Due le tranche di consegna della busta: la prima si è conclusa a inizio marzo, la seconda è partita il 6 giugno. Destinatarie della prima tornata sono state cento persone estratte a sorte nella compagine sociale della BCC; queste hanno ricevuto gratuitamente la “fotografia” della propria situazione previdenziale in un documento certificato dall’Inps che contiene i contributi versati, il calcolo del diritto e dell’erogazione della pensione e la quantificazione dell’assegno pensionistico. «Si parla da vent’anni almeno di busta arancione –sottolinea il vice direttore della BCC Carlo Crugnola– e il nuovo presidente dell’Inps Tito Boeri è finalmente riuscito a far partire l’operazione, fondamentale per capire la propria posizione previdenziale. Consapevoli che conoscerla sia il presupposto per garantirsi una vita pensionistica più tranquilla, abbiamo deciso di offrire gratuitamente ai soci un servizio che li può aiutare a pianificare al meglio il futuro; un servizio che assume, alla luce dei grandi cambiamenti nel mondo previdenziale e del welfare, per come si sta rimodellando, una forte valenza sociale». «Per individuare le persone abbiamo orientativamente fissato nella fascia d’età 40 – 55 anni i soggetti interessati dall’iniziativa –spiega Luca Barni, direttore generale della Bcc-. Sono soggetti, questi, che hanno già alle spalle un percorso lavorativo significativo, ma che sono ancora in tempo per intervenire sulla propria situazione previdenziale. Ai soci, oltre alla busta arancione, è stata offerta gratuitamente la possibilità di una consulenza in ambito previdenziale, che è un modo per orientarsi in una materia non semplice e cui bisogna prestare la massima attenzione per non avere brutte sorprese». Molto buona la risposta dei cento soci coinvolti nell’iniziativa, che hanno trovato di semplice lettura la busta e che, in qualche caso, sono anche venuti a conoscenza di contributi non versati. È il caso di Giancarlo Prandoni, oggi consulente farmaceutico: «Ero interessato ad avere un quadro della mia situazione previdenziale dopo molti anni di lavoro dipendente e, dal 2014, come libero professionista. Ho avuto conferma della bontà delle scelte previdenziali che stavo già facendo e avuto dei buoni suggerimenti su come implementare queste soluzioni». «Della busta arancione si parla molto, ma non sempre in termini chiari –ha detto Giovanna Bienati 44 anni, impiegata e con 24 anni di lavoro alle spalle-. Avevo già avuto una stampa della mia situazione previdenziale e ho visto cosa sarebbe oggi la mia pensione. Il punto però è: come sarà fra 20 anni? In questo senso mi è stata utile la consulenza per ragionare in termini di famiglia, quindi pensare anche per mio figlio». A fine marzo, visto il successo raccolto dall’iniziativa, la BCC ha rilanciato invitando i soci interessati a conoscere la propria posizione previdenziale a usufruire gratuitamente dell’opportunità dando il proprio nominativo in uno dei diciassette sportelli della banca sul territorio. In questo modo altre cento persone circa hanno ricevuto il proprio check-up previdenziale; un’analisi che fornisce gli elementi indispensabili per costruire la propria previdenza complementare. «Nell’attuale contesto economicosociale in cui il ridimensionamento della previdenza pubblica è ormai conclamato, è di fondamentale importanza per tutti integrare la pensione pubblica con un piano previdenziale complementare che consenta di mantenere anche in età pensionabile gli stessi standard di vita –sottolinea Christian Croci–. Il fondo pensione però, non è solo qualcosa che servirà per la vita post-lavorativa –anche se indubbiamente questo rimane lo scopo principale–, bensì come una forma di risparmio intelligente da implementare il prima possibile. Infatti, gli aderenti ai fondi pensioni hanno la possibilità di richiedere delle prestazioni anticipate, dopo almeno otto anni di adesione, per svariati motivi. Per questo, le forme complementari possono essere viste anche come una specie di salvadanaio, da cui poter attingere durante la propria vita». In dettaglio cause e requisiti per ottenere l’anticipo del fondo pensione sono, in primo luogo, le spese sanitarie, per sé, per il coniuge o i figli. In questo solo caso l’anticipo è richiedibile in qualsiasi momento, l’importo può arrivare sino al 75% della posizione individuale maturata e la tassazione varia dal 9% al 15%. L’anticipo per l’acquisto della prima casa (oppure per la ristrutturazione, manutenzione, restauro e risanamento sulla prima casa di abitazione), per sé o i figli, si può richiedere dopo 8 anni di iscrizione; l’importo anticipato può arrivare al 75% di quanto maturato e la tassazione ha un’aliquota fissa del 23%. Per altre esigenze l’anticipo si può chiedere dopo otto anni di iscrizione; l’importo può arrivare al 30% della posizione maturata e l’aliquota è fissata al 23%. I fondi pensione si dividono in tre famiglie: aperti (ossia accessibili a tutti), che sono quelli proposti dalla BCC; chiusi (ossia negoziati da accordi fra imprenditori e rappresentanze sindacali e riservati a specifiche categorie di lavoratori, come i metalmeccanici o i chimici) e PIP (piani individuali pensionistici), dove la controparte è di tipo assicurativo e che trovano nei promotori finanziari e in Poste italiane i canali di maggiore diffusione. Se il passaggio dal regime retributivo a quello contributivo sta facendo aumentare le adesioni alla previdenza complementare, una recente relazione di Banca d’Italia evidenzia la minor propensione degli italiani a sottoscrivere fondi pensione e assicurazioni rispetto a francesi e tedeschi. Sui quasi 4 mila miliardi di attività finanziarie, gli italiani impiegano il 20,4% per fondi pensione e assicurazioni contro il 36,2% dei francesi e il 36,8% dei tedeschi. Gli spagnoli, invece, sono a quota 16,2 per cento. La media dell’area euro è del 32,6 per cento. Da segnalare comunque che, benché minimo, vi è stato in Italia un incremento della percentuale di attività finanziarie destinate a polizze e fondi pensione: nel 2013, infatti, la quota si assestava al 19,2 per cento. «È comunque evidente che, con il nuovo sistema pensionistico, si impone una riflessione –conclude Croci–: il regime contributivo, ossia l’assegno pensionistico commisurato ai versamenti e l’allungamento delle aspettative di vita obbligano a privilegiare un pilastro previdenziale in aggiunta al pilastro Inps o a quello delle casse previdenziali che esistono per i professionisti. In caso contrario, la forbice fra stipendio e pensione diverrà ancora più ampia e sarà impossibile mantenere uno standard di vita simile a quello degli anni del lavoro. Con l’eccezione di un numero ormai molto ristretto di persone, che avevano già maturato 18 anni di anzianità all’entrata in vigore del nuovo regime fiscale e che adesso hanno davanti a sé pochi anni di lavoro, la previdenza complementare è conveniente per tutti; non soltanto perché irrobustirà il nostro assegno pensionistico, ma anche per i benefici fiscali che derivano dalla sottoscrizione di un fondo». Sul tema previdenza complementare la COVIP pubblica ogni anno una guida, che orienta nella materia. Aderire alla previdenza complementare significa accantonare regolarmente una parte dei risparmi durante la vita lavorativa per ottenere una pensione che si aggiunge a quella corrisposta dalla previdenza obbligatoria. La previdenza complementare rappresenta un’opportunità di risparmio cui lo Stato riconosce agevolazioni fiscali (la deducibilità fino ai vecchi 10 milioni di lire) di cui altre forme di risparmio non beneficiano. L’agevolazione vale anche nel caso in cui si effettuino versamenti a favore di familiari che sono fiscalmente a carico. Ecco perché, prima di aderire alla previdenza complementare, è importante che ognuno compia alcune valutazioni sulla propria situazione lavorativa, sul patrimonio personale e sulle aspettative pensionistiche:

  • se si è un lavoratore giovane, per il quale le modifiche del sistema pensionistico provocano un abbassamento significativo della pensione obbligatoria, rispetto a quella degli attuali pensionati, diventa importante pensare per tempo a costruirti una pensione complementare
  • aderendo alla previdenza complementare si può beneficiare di vantaggi fiscali e, in caso di lavoratore dipendente, si può avere diritto al contributo del datore di lavoro.

In Italia numeri in crescita

Sulla base dei dati COVIP (Commissione di Vigilanza sui fondi pensione), a fine 2014 gli iscritti totali alla previdenza complementare ammontano a 6 milioni 585mila unità; al netto delle uscite, la crescita nell’anno è stata di circa 380.000 unità (pari al 6,1%). Gli iscritti ai PIP “nuovi” (piani individuali pensionistici di tipo assicurativo) sono 2 milioni 454mila, circa 320.000 in più (15%) rispetto all’anno precedente; il ritmo di crescita, seppur sostenuto, è decelerato rispetto al 18,9% registrato nel corso del 2013. Nei fondi pensione aperti gli iscritti sono aumentati di 69.000 unità (7%), portando il totale degli aderenti alla fine del 2014 a quota 1,053 milioni. A fine 2014, gli iscritti totali ai fondi negoziali sono 1,944 milioni, quasi tutti sono lavoratori dipendenti privati; nell’anno trascorso hanno perso circa 6.000 aderenti, confermando la tendenza decrescente degli ultimi anni. Il patrimonio accumulato dalle forme pensionistiche ammonta alla fine del 2014 a circa 126,3 miliardi di euro, in aumento di 8,5 punti percentuali rispetto a fine 2013. Le risorse dei fondi negoziali ammontano a 39,6 miliardi, in crescita del 14,9% rispetto a dicembre 2013. I PIP “nuovi” dispongono di un patrimonio di 15,8 miliardi e i fondi aperti di 13,9; l’incremento nell’anno è stato, rispettivamente, del 21,2 e del 16,4 per cento. I rendimenti medi sono stati positivi per tutte le tipologie di forma pensionistica e per i rispettivi comparti. I fondi negoziali e i fondi aperti hanno reso in media, rispettivamente, il 7,3 per cento e il 7,5 per cento al netto dei costi di gestione e degli oneri fiscali. Per i PIP “nuovi” di ramo III, il rendimento medio è stato del 7,3 per cento al netto dei costi di gestione e al lordo della fiscalità. Nel 2014 il TFR si è rivalutato, al netto dell’imposta sostitutiva, dell’1,3%. Questi rendimenti non considerano il nuovo regime fiscale delle forme pensionistiche complementari previsto dalla Legge di stabilità.

Busta arancione, questa sconosciuta

Busta arancione questa sconosciuta: in cosa consiste il documento-radiografia della nostra situazione previdenziale attuale? L’INPS soltanto nelle ultime settimane è riuscita a mantenere promesse e impegni spesi per anni ed è partita, dopo una sperimentazione su un campione di 10mila contribuenti, con la simulazione on line della pensione. Il sistema consente di simulare la pensione futura sulla base di quanto finora versato, della retribuzione attesa e della data di ritiro dal lavoro. Ogni contribuente sarà dotato di un Pin personale per accedere ai servizi online dell’Inps. – dal 1° maggio 2015 i lavoratori sotto i 40 anni; – dal 1° giugno, i lavoratori sotto i 50 anni; – dal 1° luglio, tutti i lavoratori sopra i 50 anni. Dal 2016, il servizio sarà disponibile anche per i dipendenti pubblici e per i lavoratori con contribuzione versata agli altri Fondi e Gestioni amministrate dall’Inps. La busta arancione distribuita dalla BCC è costituita dall’analisi della situazione registrata presso l’Inps, che prende in considerazione l’anno, il periodo, il tipo di retribuzione, gli utili ai fini pensionistici, il reddito e il datore di lavoro; la sintesi della situazione in tempo quasi “reale” (ultima contribuzione, numero di settimane valevoli per il requisito di anzianità contributiva e data del raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia); il calcolo del diritto e dell’importo mensile lordo in caso di pensione anticipata e di pensione di vecchiaia.

Il concorso

L’iniziativa “Il fondo pensione ti premia” mette in palio 4 mountain bike e 20 biglietti per EXPO; premi che saranno estratti a sorte in diverse fasi da giugno a novembre. Info su: www.bccbanca1897.it

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