
Al primo piano delle sede di via Manzoni a Busto Garolfo inizia il nuovo viaggio all’interno del panorama della nostra Bcc. Dopo le filiali, dopo aver ascoltato le parole dei direttori, le impressioni e i risultati ottenuti in questi anni, il tragitto che porta alla scoperta di tutti i pezzi che compongono il puzzle del nostro Credito Cooperativo passa per quell’area importante e “essenziale” quale “l’area crediti”. A spiegarci le attività che si svolgono negli uffici di via Manzoni è Luca Barni, responsabile di settore che, dallo scorso 2 maggio, ha occupato la scrivania dell’area crediti dopo aver lavorato per lungo tempo nel reparto “sistemi controlli interni” al secondo piano della sede di Busto. Barni, giovane e dinamico, non usa mezze parole e mira diritto al sodo: “I lavori delle due aree sono estremamente differenti – dice — , ma allo stesso tempo vitali per l’attività della banca. L’area crediti ha un’im- portanza davvero essenziale per un istituto come il nostro dove il “core business” (interessi economici di riferimento) è dettato ancora dal finanziamento ai clienti”. Sette persone al lavoro, un respon- sabile, due uffici piuttosto ariosi e illuminati e una marea di pratiche, cartellette, fogli che si alzano e si appoggiano sulle scrivanie dei dipendenti. Questa è l’area crediti dove chi richiede un finanziamento alla banca viene monitorato, analiz- zato, dettagliatamente verificato per osservare se si tratta di un “cliente giudizievole o meno”. “Riguardo al nostro lavoro – continua il responsabile – è necessario fare alcune piccole precisazioni. È vero che il nostro operato valuta e giudica se un cliente può essere finanziato o meno, ma non sempre il nostro intervento è necessario.

Noi iniziamo a operare quando l’erogazione di un finanziamento fuoriesce dai limiti di filiale. In questo caso, quando, diciamo così, il potere decisionale di ogni singola filiale termina, entriamo in gioco noi”. Una sezione operativa, dunque, dove gli addetti lavorano intensamente al fine di esprimere un giudizio in merito a un soggetto richiedente prima di inviare la pratica in oggetto all’organo deliberante: “A seconda delle pratiche e del quantitativo monetario richiesto – precisa Barni – il nostro giudizio può essere inviato a uno dei soggetti deliberanti che sono: il responsabile dell’area commerciale, il direttore generale, i comitato esecutivo o il consiglio di amministrazione. Nel caso, suggeriamo anche alcuni “aggiustamenti” che devono essere portati dal cliente per poter beneficiare del finanziamento. Ma il nostro lavoro non termina certo con l’espressione del giudizio di merito. Nel caso la richiesta sia deliberata, il nostro lavoro si protrae anche nel tempo: osserviamo i movimenti dei soldi che abbiamo finanziato, monitoriamo il cliente e valutiamo se gestisce in maniera oculata o meno quanto gli è stato sovvenzionato. Insomma, seguiamo tutto l’iter dei crediti dall’inizio alla fine”. Le tappe per il futuro dell’area credi- ti sono tutte racchiuse in quel pro- cesso bancario chiamato “Basilea 2” che, entro la fine del 2006, modi- ficherà i rapporti tra banche e imprese. “Il nostro lavoro quotidiano – conclude il responsabile – si affianca alla preparazione dei dipendenti, ma soprattutto, della clientela a quel processo chiamato Basilea 2 che, dal 2006, diverrà prioritario nei rapporti tra istituti di credito e imprese. La formazione è assolutamente necessaria, soprat- tutto per i clienti, che devono capire i passaggi salienti del processo. Un lavoro molto impegnativo che ci porterà a un appuntamento impor- tante dove, di certo, la nostra Bcc farà la sua parte”.