
Non hanno perso tempi i membri eletti nell’assemblea di maggio nella Commissione consultiva per la modifica del regolamento elettorale, e i mesi di giugno e luglio hanno visto svolgersi sedute di lavoro settimanali. Sul tavolo di lavoro numerosi argomenti, come il ruolo del Consiglio di Amministrazione nell’ambito dello sviluppo territoriale della nostra banca, l’identificazione della figura del consigliere e, soprattutto, dei compiti che lo attendono, la ridefinizione della composizione territoriale del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, visto che, come è noto, sono in scadenza i patti parasociali adottati all’indomani della fusione tra la Bcc di Busto Garolfo e la Bcc di Buguggiate. Attorno ai lavori c’è, ovviamente, grande interesse da parte dei Soci, così abbiamo chiesto al presidente della nostra Bcc, Silvano Caglio, che coordina le sedute della commissione, di farci il punto sulla situazione e, soprattutto, sugli orientamenti che fino ad ora sono emersi. “Per il momento non è possibile entrare nel merito di quanto emerso sul tavolo di lavoro della commissione, in quanto gli orientamenti devono essere prima presentati al Consiglio di Amministrazione -spiega il presidente Caglio-. Posso però dire che il lavoro è stato proficuo e costruttivo. Infatti, seppur in alcuni casi si partiva da posizioni molto discordanti tra loro, l’impegno di tutti si è concentrato sul cercare di capire le motivazioni alla base delle posizioni di ciascuno, per trovare delle soluzioni che fossero, in primo luogo, di salvaguardia dell’identità e dei valori che da sempre sono le fondamenta della nostra banca. Così, lo spirito di questa commissione si è concretizzato in una serie di proposte che hanno trovato la piena adesione di tutti i componenti il tavolo di lavoro”. Avete utilizzato qualche strumenti di supporto al lavoro? “Abbiamo analizzato -riprende Cagliodiversi regolamenti elettorali di altre Bcc, per trovare spunti per innovare e migliorare il nostro, nel tentativo di eliminare dal momento elettorale elementi di esasperazione competitiva, per ricondurlo ad un più ragionato confronto sull’evoluzione della banca, le sue necessità futur

e e il ruolo strategico di cui sono investiti i consiglieri”. Un cambiamento non certo di poco conto… “Non siamo più la “banca di paese” – spiega il presidente Caglio-, per la verità non lo siamo più da diversi anni, ma per svolgere quel compito di propulsore dello sviluppo economico del territorio, di difensore e convogliatore dei risparmi delle nostre famiglie e di parte attiva nello sviluppo sociale dei nostri comuni, abbiamo bisogno di un consiglio eterogeneo per professionalità e territorio, composto da persone che abbiano chiaro cosa significa, ai giorni nostri, essere amministratori di una banca i cui margini di presenza nel mercato creditizio sono sempre più importanti”. Temi a lei cari, presidente, lanciati in precedenti assemblee… “Sì, è vero. E devo ammettere di aver fortemente voluto questa commissione anche perché ero preoccupato dal fatto che la prossima tornata elettorale fosse più caratterizzata da uno scontro frontale tra le due anime territoriali della banca piuttosto che da un momento di crescita per la nostra Bcc. Ma quanto avvenuto in commissione, mi fa ben sperare”. A questo punto come si procede? “A settembre si procederà alla stesura definitiva del testo con i risultati del lavoro della commissione, e questo, assieme alle variazioni allo statuto previste nell’ambito dell’accoglimento del nuovo diritto societario, verrà portato per l’approvazione prima in Consiglio di Amministrazione e poi nell’assemblea che sarà convocata entro la fine dell’anno”.