Il nostro presidente, Silvano Caglio, è andato subito al nocciolo delle questioni nel corso del suo intervento all’assemblea del 30 maggio scorso a Malpensa Fiere. Un lungo discorso, che per la prima volta si è aperto a dare conto e giudizio degli scenari macroeconomici locali, nazionali ed internazionali, come del resto ci si aspetta da una banca che ha conquistato la scena. Un obiettivo, quello di essere riconosciuti come attori sociali del territorio, che non era certo un fatto scontato. “La rotta seguita è stata quella indicata nel piano strategico per questo triennio: un documento che abbiamo discusso l’anno scorso e che da più parti era stato definito come un piano ambizioso ed impegnativo. Definizione sicuramente condivisibile. E, infatti, sapevamo che la strada intrapresa per diventare la banca di riferimento dell’Alto Milanese e del Varesotto avrebbe richiesto tempi medi di attuazione, soprattutto perché non ci si improvvisa attori sociali, non ci si crea la credibilità di partner per lo sviluppo locale senza aver creato una rete di contatti con chi è già un attore sociale del territorio di riferimento. Senza essere misurati dalle forze economiche, politiche e sociali del territorio, per poter arrivare a sedersi, da partner, allo stesso tavolo”. “Bene — ha continuato Caglio —. Il primo obiettivo è stato raggiunto, ora naturalmente si tratta di consolidarlo e allargarlo. Anche perché tutti i risultati inanellati fino ad oggi, non sono altro che delle tappe verso la meta finale. Intanto siamo diventati parte del Patto Territoriale dell’Altomilanese (cioè lo strumento di programmazione locale, formato da 23 amministrazioni comunali e dalle associazioni di categoria) e, assieme alla Confartigianato Altomilanese e all’Associazione degli artigiani della provincia di Varese, abbiamo lanciato il progetto “Uniti per rilanciare il valore di un territorio”, che mira a dare visibilità e a risolvere i problemi del Nord Ovest della Lombardia, ovvero della zona che dal nuovo polo fieristico di Rho, prosegue inglobando la Malpensa e inerpicandosi fino a Varese”. “Una vera unione dei marchi, quella tra la nostra banca e le due Confartigianato — ha ricordato Caglio —, che oltre ad una serie di iniziative comuni (dalla formazione all’accesso al credito, solo per citarne due) è diventata il motore propulsivo di un movimento ben più vasto che sta coinvolgendo Univa e Ali (gli industriali di Varese e dell’Altomilanese) e le associazioni commercianti del territorio. Con tutti questi attori sociali ci siamo seduti al tavolo e stiamo portando avanti un processo-progetto di governance locale, che, siamo certi, darà i suoi frutti entro quest’anno”.
“Quello appena trascorso è stato un anno particolarmente significativo e impegnativo, sia per i cambiamenti avvenuti nel mercato nazionale ed internazionale e nello scenario economico e sociale del nostro territorio, sia per gli obiettivi raggiunti dal nostro istituto. Risultati importanti, questi ultimi, dal punto di vista del bilancio che ci accingiamo a discutere, ma anche per quanto riguarda la visibilità e la riconoscibilità del nostro istituto, ormai accreditato dalle forze politiche, sociali ed economiche quale attore sociale del territorio”