Mettersi insieme e unire le forze per superare questo momento

Il presidente Roberto Scazzosi

È un momento delicato. Nessuno ha la sfera di cristallo e nessuno è in grado di dire cosa davvero accadrà nell’immediato futuro. Attualmente siamo come in un limbo, e così sarà per le poche settimane che ci separano dalla fine di giugno, quando termineranno le moratorie di mutui e finanziamenti, e nei tre mesi che ci porteranno a fine agosto, quando anche il blocco licenziamenti cadrà. E se fin qui, sul fronte manifatturiero abbiamo certamente notato delle difficoltà, con cali di fatturato più o meno pesanti, e tra le imprese del terziario, del commercio e dell’artigianato abbiamo trovato tanta sofferenza quanta tanta voglia di resistere e ripartire, va detto che il tessuto economico del nostro territorio complessivamente “galleggia” e che le sofferenze sono state, tutto sommato, contenute.
Ma, me lo chiedo ancora, cosa accadrà con la fine di tutte le agevolazioni?
La risposta, come detto, non ce l’ha nessuno. L’unica cosa certa è che ci troviamo davanti a una situazione generale di totale incertezza, che non può essere superata con un colpo di bacchetta magica. Occorre esserne consapevoli, perché, secondo quanto ci dicono i maggiori indicatori socio-economici, la strada sarà lunga e particolarmente articolata. Quindi: serve unità. In questo momento complesso occorre mettersi insieme e unire le forze. Banca, imprese, privati, attori economici e sociali, associazioni di categoria e enti locali, per guardare al territorio, comprenderne i bisogni e individuare le risposte da porre in atto.
Per la nostra Bcc, unica banca locale rimasta su questo territorio, è un passaggio di ulteriore responsabilizzazione, ma come abbiamo fatto finora non ci tiriamo indietro. Anzi, vogliamo fare di più, dando un significativo contributo perché da oltre 120 anni abbiamo una prerogativa: quella di capire i bisogni, non solamente di un settore, ma della singola famiglia, della singola impresa. E oggi, che siamo inseriti nel sistema unito e coeso del Gruppo bancario cooperativo Iccrea, siamo anche più forti e solidi di prima. In questa sfida che ci aspetta occorre rimettere al centro i valori della cooperazione e della mutualità, cioè gli elementi fondanti della nostra Bcc, che sono l’unico sentiero in grado di condurci tutti assieme fuori dalla palude. Occorre stare vicini, aiutarsi l’un l’altro: è questo ciò che chiedono i nostri soci e i tanti nuovi clienti che arrivano da noi in cerca di un rapporto umano con chi lavora in banca. Imprenditori, commercianti e ristoratori hanno oggi l’esigenza di andare dal funzionario di banca quasi a confessarsi, come accadeva in passato. E da noi lo possono fare. Oggi veniamo invitati sempre più ad andare nelle aziende e nelle botteghe: noi ci muoviamo molto volentieri, sia perché vedere con gli occhi può sicuramente allargare la prospettiva rispetto ai soli numeri con cui abbiamo a che fare tutti i giorni, sia perché, lo sappiamo, c’è bisogno di unità e di rapporto umano.
C’è bisogno di superare le distanze, di trovare negli occhi dell’altro quella scintilla in grado di far divampare la speranza, superare lo scoramento e costruire, assieme, il nostro futuro.

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