La tradizione si è rinnovata con un’eccezionale partecipazione. Le celebrazioni del Santo Crocifisso, che si sono svolte dal 3 al
10 maggio a Castano Primo, e a cui la nostra Bcc ha dato tutto il suo sostegno, hanno infatti visto la città letteralmente invasa da una folla di fedeli. Quasi ventimila persone, secondo alcune stime in difetto, sono accorse in piazza Mazzini per la processione conclusiva della domenica presieduta dal cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano. È il segno di una devozione che non passa con il tempo; il segno di una tradizione che puntualmente si presenta ogni quarto di secolo, diventando evento di popolo e simbolo di un territorio. «La storia e la leggenda del Crocifisso miracoloso ci narrano come esso abbia liberato la comunità dallo scontro bellico, dalle acque minacciose del fiume e dalla siccità, e sono convinto che, in queste sere, il Crocifisso ha percorso le strade del nostro cuore e si è dimostrato ancora una volta miracoloso con miracoli di conversione, consolazione e grazia», ha detto il cardinale nella celebrazione conclusiva della settimana solenne. «Dal Crocifisso ligneo passiamo al Crocifisso in carne e ossa contempliamo le sue ferite che hanno un’eloquenza straordinaria: ci dicono la tenerezza, la forza e l’immensità dell’amore di Cristo, che ha dato se stesso per noi. Non dimentichiamolo nei momenti più difficili della nostra vita, ispiriamoci a lui. Non restiamo con gli occhi chiusi, il cuore insensibile e le mani inerti: aiutiamo il nostro prossimo». «Noi castanesi abbiamo conservato nel corso dei secoli un legame affettivo verso il nostro Crocifisso miracoloso, ma non dobbiamo darlo per scontato, perché l’amore è vero quando riconosciamo il Crocifisso come dono di amore per me: “mi ha amato e ha dato se stesso per me”», ha commentato don Giuseppe Monti, prevosto di San Zenone, nella cui chiesa parrocchiale è custodito il Crocifisso. «Da questa ri-conoscenza nasce l’impegno a trasmettere e rendere desiderabile anche alle generazioni future questo amore che è vita per noi. È un compito essenziale e urgente perché Castano ha bisogno anche oggi di persone animate dall’amore per il prossimo e per la città». Il simbolico passaggio generazionale è stato volutamente celebrato coinvolgendo i giovani che proprio nel 2009 hanno compiuto o compiono i 25 anni. Ha proseguito don Giuseppe: «Per la comunità di Castano Primo questo evento ha infatti il significato di trasmettere da una generazione all’altra il patrimonio della fede. Un quarto di secolo rappresenta per ogni essere umano, una fase importante della propria vita. Non a caso la prima uscita del Crocifisso è stata affidata ai giovani venticinquenni. A loro è stato chiesto di raccogliere il testimone della fede dai loro padri». Nel segno di tradizione che si tramanda nella storia, la nostra Bcc ha voluto essere partner privilegiato delle cerimonie sponsorizzando la manifestazione attraverso totem collocati in diversi punti della città. Le celebrazioni del Santo Crocifisso affondano le loro radici nell’episodio storico, ritenuto miracoloso, avvenuto il 3 giugno del 1859, quando l’esercito austriaco puntò i cannoni in piazza Mazzini contro le case per fermare l’avanzate delle truppe piemontesi. La popolazione si rifugiò nella chiesa di San Zenone, dove per una notte, pregò il Crocifisso. I militari se ne andarono nella notte e la città fu salva. Da allora la promessa di portarlo in processione ogni 25 anni: promessa che finora è sempre stata mantenuta e che si ripeterà, quindi, la prossima volta nel 2034.