Sarà l’inaugurazione dal significato più importante degli ultimi anni. E, questo, già di per sé la trasforma in un evento. Un significato non tanto intrinseco -importante già da solo, perché una nuova filiale è come una nuova azienda, che apre, si sviluppa, e nel suo processo di crescita genera valore, cresce e fa crescere-, quanto simbolico. Ne abbiamo parlato a lungo, ma nella presentazione della genesi è determinante ricordarlo: con l’apertura della filiale di Somma Lombardo, nel cuore del Varesotto, la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate raggiunge finalmente l’unitù operativa delle aree, obiettivo perseguito sin dal 1999, anno della fusione tra la Bcc di Busto Garolfo e la sorella nata negli anni Ottanta del secolo scorso a Buguggiate. Inoltre, l’apertura di Somma chiude e apre un ciclo: da un lato conclude il disegno delineato con i due piani strategici scritti all’inizio di questo terzo millennio, dall’altro dà il la alla nuova politica di espansione della banca, che proseguirà dal 2008. Somma Lombardo, dunque, come diciottesima filiale della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. La doppia C troverà casa al civico 50 di corso Repubblica, in quella zona conosciuta come “Somma bassa”.
Il grande giorno è fissato in domenica 28 ottobre, per una cerimonia di apertura che è ancora in fase di studio, ma i cui contorni saranno importanti e significativi e si muoveranno attorno al “format” classico e sperimentato con successo in questi anni: di buon mattino la messa a ricordo dei Soci e dei familiari defunti, quindi un momento di festa con le famiglie del Paese e i tanti Soci che non mancano mai all’apertura di una nuova filiale, i discorsi ufficiali, la visita in filiale, la benedizione e un rinfresco pubblico, per brindare assieme. E prima dell’evento pubblico, la presentazione in società, con quella cena di gala del giovedì a cui partecipano politici, imprenditori, associazioni di categoria e di volontariato, e in cui si fa il punto sulla situazione, si conosce la squadra, si rinverdiscono collegamenti e contatti, si focalizza il valore che rappresentarà la presenza della nostra Bcc sulla nuova piazza. Perché, anche questo lo abbiamo scritto e detto molte volte, la nostra banca locale è un valore per il territorio. E ben lo sa il sindaco di Somma Lombardo, Guido Pietro Colombo, a cui ci siamo già presentati mesi fa e che ha avuto l’occasione di incontrare la nostra banca nel maggio scorso, nel corso della prima convention dei dipendenti che, nell’ambito di una regia più complessiva, si è volutamente tenuta in quel di Somma Lombardo, nella splendida cornice di villa Righini. «Il vostro arrivo è sicuramente una fotto molto positivo per Somma -aveva detto in quell’occasione il primo cittadino, Guido Pietro Colombo-: le nostre aziende hanno bisogo di partner bancari che credono nella dimensione locale, nella forza delle nostre imprese, nelle idee dei nostri imprenditori, e possono accompagnarli nel loro sviluppo, alla conquista dei mercati nazionali ed internazionali, con ovvie e positive ricadute, per l’occupazione, l’economia e la crescita dei nostri territori». Durante la convention di villa Righini, il sindaco di Somma ha incontrato il nostro direttore generale, Paolo Innocenti, e il presidente del Consiglio di Amministrazione, Lidio Clementi, che in questi mesi stanno dialogando e intrattenendo positivi rapporti anche con il parroco di Somma. E il tutto, è sicuro, sfocerà in iniziative comuni. Tornando al territorio destinato ad ospitare la diciottesima filiale della nostra Banca, va detto che Somma Lombardo è un comune di poco meno di 17mila abitanti, storicamente importante, in quanto snodo focale della via romana che anticamente conduceva da Milano fino ad Angera, passando per Sesto Calende. Il suo Castello Visconti, la cui antichissima origine risale al IX secolo (nacque come rocca di difesa ai confini del Ducato di Milano), è citato in un testamento rogato a Gallarate il 22 giugno 1251 dal notaio Marcellino de Angleria, a testimonianza della presenza viscontea, attestata in Somma fin dal 1250. Saltando al secolo scorso, invece, Somma Lombardo ha subito/beneficiato degli effetti dell’hub della Malpensa che, sorto nell’immediato Secondo Dopoguerra, si è via via sviluppato sino a raggiungere le dimesioni che oggi tutti conosciamo. Un ingombrante vicino di casa, che ha ovviamente fortemente condizionato anche lo sviluppo dell’economia dell’area e sviluppato tutta una serie di servizi per i passeggeri ed i lavoratori dell’hub. E così non è un caso se, guardando a tutti i comuni dell’area della Malpensa (Arsago Seprio, Cardano al Campo, Casorate Sempione, Ferno, Golasecca, Samarate, Somma e Vizzola Ticino), Somma Lombardo conta circa il 32 per cento degli addetti al comparto commerciale (1.053 su 3.305) e ben il 62 per cento di quelli addetti al settore dei servizi (9.231 su 14.985). Dal punto di vista delle aziende e delle attività economiche presenti nell’area, Somma Lombardo continua a fare la parte del leone, con 1.435 unità locali sul totale delle 5.046 presenti negli 8 comuni, per un “peso specifico” che supera i 28 punti in percentuale. Somma, quindi, beneficia di quello che, da più parti, è stato definito “effetto Malpensa”, con ricadute economiche “pesanti”. Come scrive la Provincia di Varese in un suo studio: «Rispetto allo sviluppo del terziario, il nostro territorio sta incrementando la copertura dei servizi offerti, riducendo la sua dipendenza dall’area metropolitana milanese. Questo processo è stato in gran parte innescato dallo sviluppo dell’aeroporto di Malpensa che ha portato alla crescita del cosiddetto terziario implicito». Poi, se questo compensi i quotidiani disagi della difficile convivenza con la grande Malpensa, chiedetelo agli abitanti.