Daremo fiducia a chi se la merita

Le riflessioni del presidente Bcc Roberto Scazzosi su "Cooperazione e credito"; il binomio è possibile a patto che si instauri un rapporto di autentica reciprocità

Come Coppi, Bartali e quella borraccia d’acqua che passa non sapremo mai in quale direzione; di certo verso chi ne aveva bisogno. Se un’immagine vale più di mille parole, la serigrafia donata dal presidente della Bcc Roberto Scazzosi, ospite il 30 maggio al Rotary “Castellanza”, ha centrato il tema: “Cooperazione e credito: un binomio possibile”. «Non importa chi ha dato o ricevuto –ha commentato Gian Mario Marnati, allora presidente del Rotary Club (carica oggi ricoperta da Luca Roveda ndr)– resta un gesto al di sopra degli interessi personali; un gesto simbolo di quello che vorremmo avvenisse ogni giorno a ciascuno di noi». Tema complesso, quello del credito, in tempi di stretta -ha ricordato Marnati, «perché molti imprenditori si chiedono se davvero valgano solo i parametri di Basilea per misurare un’azienda ai fini del credito; si chiedono se non conti anche la serietà, la laboriosità, la volontà di far bene. Si chiedono dove sono finiti quei direttori di banca che ti conoscevano personalmente, quelli che sapevano chi meritasse il credito. Pare non ce ne siano più, o quasi». È in quel quasi che manovrano da sempre le Bcc. L’intervento di Scazzosi ha preso le mosse dalle origini del movimento cooperativo, il cui scopo è «aiutarsi, migliorare la vita di tutti: una banca non per fare utili e ingrassare i banchieri, ma per sostenere l’economia del territorio, per aiutare le persone che si conoscono bene tra loro e si stimano. Questo è ancora oggi lo spirito delle BCC, dare fiducia alle persone che lo meritano». Sì, perché se le Bcc non hanno come scopo precipuo fare utili, che comunque devono essere ridistribuiti sul territorio, «certamente non lavorano gratis –ha puntualizzato Scazzosi– . Le Bcc non sono banchi di beneficenza ma luoghi i cui le buone idee, proposte da persone serie cui si può dare fiducia, possono trovare il terreno fertile su cui crescere e, crescendo, ridistribuire ricchezza al territorio». La vera differenza con le altre banche? «Chi lavora in Bcc sa che le persone contano più dei soldi –ha concluso Scazzosi–; il valore primo è la fiducia reciproca, solo così potremo aiutarci a crescere».

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