La Camera di commercio di Varese scende in campo per dare un aiuto concreto alle imprese. Lo fa con un protocollo d’intesa sottoscritto insieme a associazioni di categoria, confidi operanti in provincia di Varese e istituti bancari, tra cui, in prima fila, non può mancare la nostra Bcc. «La Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate è l’unica banca del territorio che partecipa all’iniziativa della Camera di commercio varesina, di cui sposa finalità e modalità -dice Adalberto Tomasello, responsabile area Mercato della nostra Bcc-. Condividiamo il modo di affrontare le criticità previsto da questo protocollo, che è lo stesso che usiamo ogni giorno: parlare con i clienti per trovare insieme una soluzione». Il protocollo d’intesa sottoscritto a luglio si propone proprio di raggiungere questo obiettivo e di farlo in modo concreto, andando a toccare uno dei nodi più scoperti per le imprese: l’accesso al credito. Scopo del progetto è aiutare il sistema economico e, in particolare, le piccole e medie aziende sul fronte, caldissimo, della competitività. Gli strumenti condivisi messi in atto, consentono quindi un minor costo dei finanziamenti, ma anche una maggiore consapevolezza delle imprese circa la loro reale situazione finanziaria, grazie all’aiuto di consulenti professionisti che analizzano la situazione per trovare soluzioni.
«Si tratta di un’iniziativa controcorrente, una delle poche per aiutare le aziende in un momento di crisi -spiega Tomasello-. Non è solo uno strumento di ristrutturazione finanziaria, ma un modo per risanare e rilanciare l’impresa. Grazie alle associazioni di categoria scese in campo, viene offerta gratuitamente alle aziende la consulenza di professionisti, che analizzano i bilanci per individuare le criticità ed elaborare soluzioni per uscire dalla crisi». Attraverso un bando, la Camera di commercio mette a disposizione contributi per una consulenza finanziaria e per l’abbattimento sia del costo di operazioni di finanziamento legate al riequilibrio aziendale, sia della garanzia dei confidi. Le associazioni di categoria entrano in gioco con la realizzazione, direttamente o tramite esperti, del servizio di consulenza finanziaria personalizzata per le singole imprese: si va dalle attività di analisi e check-up finanziari ai rating aziendali fino all’esame e alla valutazione delle scritture contabili. Gli istituti di credito aderenti, a loro volta, s’impegnano alla definizione in tempi solleciti delle richieste di nuovi finanziamenti garantiti da confidi con la riduzione del 50% del costo dell’istruttoria della pratica. Quanto infine ai confidi, la stessa riduzione del 50% è applicata sull’istruttoria della garanzia. L’intervento dei manager della gestione aziendale è un punto determinante del progetto, in quanto offre un aiuto alle aziende concreto per trovare delle soluzioni. «Oggi per le aziende il problema finanziario non è quello principale, ma è la conseguenza di una situazione difficile che comprende molti fattori -aggiunge il responsabile area Mercato della nostra Bcc-. Il progetto della Camera di commercio prevede di andare alla radice, affrontando in prima battuta i problemi gestionali dell’azienda, per poi passare a quelli finanziari, studiando insieme una soluzione». Una volta definito il problema, si mette nero su bianco la situazione e si definisce come supportarla finanziariamente, con fidi o rateizzazioni: «Non vogliamo esclusivamente rientrare del credito, ma ci preoccupiamo di rinegoziare i debiti e aiutare le aziende: bisogna trovare il giusto equilibrio e la sintonia tra debito e capacità di rimborso», chiosa Tomasello. Lo scopo, insomma, non è togliere risorse alle aziende, ma sostenerle, fornendo gli strumenti giusti per farle ripartire. In pieno stile Bcc.
IN UN ANNO OLTRE 2 MILIONI PER PERMETTERE A 2.900 AZIENDE VARESINE DI OTTENERE FINANZIAMENTI
Il protocollo firmato a luglio è solo l’ultima di una serie di iniziative messe in campo quest’anno dalla Camera di commercio di Varese per risollevare le imprese e dare loro nuova linfa. Non a caso, nel bilancio preventivo 2013 la voce principale era proprio quella relativa al credito, vera emergenza per le pmi dopo l’esplosione della bolla finanziaria alla fine del 2008. Per agevolare l’accesso al credito è stata messa in campo una quota superiore ai 2 milioni di euro, che dovrebbe consentire a oltre 2.900 imprese di ottenere finanziamenti per un ammontare di investimenti pari a circa 33 milioni di euro. Tra le azioni intraprese, un passaggio decisivo è stato il fondo Confiducia, che ha messo in campo risorse importanti sin dal 2009. Le imprese hanno usufruito di un impegno straordinario che ha integrato la garanzia dei Confidi e sostenuto le loro esigenze finanziarie, con risultati interessanti: gli imprenditori varesini si sono confermati in assoluto i più attivi a livello lombardo per l’utilizzo del fondo. Non solo: la Camera di commercio negli ultimi 6 anni ha messo a disposizione dei fondi rischi degli organismi di garanzia fidi ben 8 milioni e 250mila euro, cifra che a livello regionale è seconda solo a Milano nel sostegno alla patrimonializzazione dei Confidi, generando investimenti pari a oltre 206 milioni di euro. Un passaggio innovativo è stato poi il sostegno finanziario all’export: sempre con il sistema dei Confidi e in collaborazione con il ministero Sviluppo economico, la Camera di commercio ha destinato 800mila euro per costituire una sezione speciale del fondo centrale di garanzia riservata alle imprese varesine che vogliono potenziare le loro esportazioni. Per l’avvio di nuove imprese ci sono invece 300mila euro che, con le risorse messe dalle altre Camere di commercio lombarde, contribuiscono alla creazione di un fondo da 5 milioni di euro per la controgaranzia ai Confidi in collaborazione con il Fei (fondo europeo investimenti). Altro settore d’intervento è rappresentato dai contributi in conto interesse: dal 2008 al 2013, sono state destinate a questo intervento risorse complessive di quasi 2 milioni e mezzo di euro. Di non meno rilievo l’accordo per l’anticipo della cassa integrazione straordinaria e in deroga ai lavoratori in attesa del pagamento da parte dell’Inps, che ha consentito di aiutare 326 famiglie con un milione 640mila euro: circa 5mila a nucleo famigliare.