«L’annuale appuntamento con l’assemblea di Federcasse è stata l’occasione per mostrare e per sottolineare, una volta di più, la funzione delle banche mutualistiche e il loro ruolo attivo nel promuovere la crescita economica e nel sostenere l’occupazione. Perché guardando ai dati e alla storia anche recente, appare chiaro che la presenza delle Bcc genera una crescita economica significativa, e addizionale rispetto a quella di altre istituzioni finanziarie, in termini di reddito e occupazione -commenta il nostro vice presidente vicario, Mauro Colombo-. E questo perché le banche locali come la nostra riducono le disuguaglianze di reddito accrescendo le opportunità anche per chi parte meno avvantaggiato. Tutto questo si traduce nella produzione di un minor deterioramento del credito, riducendo così la perdita di risorse finanziarie ed energie imprenditoriali. Senza contare che tutte le Bcc, come noi facciamo quotidianamente, sostengono piccole e medie imprese nella dinamizzazione del loro modello di business, accrescendo al contempo la stabilità del sistema finanziario».
«Come viene ben messo in evidenza nel rapporto 2023 “L’impronta del Credito Cooperativo sull’Italia”, le Bcc incidono positivamente sulle condizioni di vita dei propri soci, dei propri clienti e dei territori di riferimento, contribuendo a diffondere la generatività nelle comunità, con la creazione di reti fiduciarie e collaborative – sottolinea il nostro vice presidente, Diego Trogher-. Tra l’altro è ormai largamento provato che l’aumentare dell’intensità mutualistica tipica del nostro movimento permette un ulteriore sviluppo economico dei territori, perché rafforza, allo stesso tempo, la qualità del credito e la solidità delle Bcc, facilitando l’accesso al credito con erogazioni a medio-lungo termine che riducono l’indebitamento di famiglie e imprese da fonti esterne al sistema del credito basato su regole e legalità. E questo perché, come è accaduto nella recente pandemia, le Bcc canalizzano capillarmente le misure di politica economica, soprattutto in tempi di crisi. Infine, il dato che vede le nostre banche minimizzare la conflittualità con la clientela è sintomo di correttezza nelle relazioni e nella gestione della fiducia».
«Dal punto di vista dei soci e delle aziende clienti, la vicinanza geografica è una copertura di gran lunga migliore di qualunque altro fattore contro gli shock del mercato e dell’economia perché, come la quotidianità dell’operare dimostra, come Bcc non siamo soliti ridurre il credito in situazioni di incertezza dello scenario di riferimento. Anzi, sosteniamo le imprese anche nelle fasi di crisi economica -è il commento del nostro presidente del comitato esecutivo, Giuseppe Barni-. Inoltre, come sistema di credito cooperativo finanziamo una quota importante di startup: a livello nazionale, infatti, come ha fotografato il ministero dello Sviluppo economico, ora ministero delle Imprese e del Made in Italy, oltre il 20 per cento delle startup innovative garantite dal fondo di garanzia delle Pmi si rivolgono proprio alle Bcc. E nel caso delle nuove imprese, con il vantaggio di essere noi un fattore propulsivo allo sviluppo del capitale sociale, perché crediamo e stimoliamo fiducia e meccanismi di reciprocità».