«La buona comunità. 140 anni di cooperazione di credito per lo sviluppo inclusivo». Questo il tema che è stato posto al centro dell’assemblea annuale di Federcasse che si è tenuta a Roma, il 21 luglio, nell’auditorium “Parco della musica Ennio Morricone”. Un appuntamento particolarmente significativo, quello dell’associazione nazionale delle banche di credito cooperativo, casse rurali e casse Raiffeisen, durante il quale sono stati celebrati i 140 anni dalla fondazione della prima cooperativa di credito italiana (fondata a Loreggia, in provincia di Padova, su iniziativa di Leone Wollemborg) e che oltre al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al cui intervento dedichiamo un servizio nelle prossime pagine, ha visto la presenza di numerose autorità del mondo politico, economico e sociale, tra cui il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, la vice presidente della Corte costituzionale, Daria de Pretis, e il vice ministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo.
L’assemblea si è aperta con l’inno nazionale eseguito dai ragazzi della “Blind International Orchestra” (un’orchestra che accoglie musicisti ciechi e ipovedenti affiancati da grandi professori d’orchestra, fondata da Alfredo Santoloci, docente di sassofono al conservatorio di Santa Cecilia di Roma) affiancati da giovani socie e giovani soci delle Bcc. Inoltre, nella parte pubblica, come ormai consuetudine, si è tenuta una “Lectio Cooperativa” affidata al rettore dell’università Cattolica del Sacro Cuore, Franco Anelli (di cui diamo conto più diffusamente in altra parte del giornale) e, nella parte privata, oltre all’approvazione del bilancio consuntivo dell’esercizio 2022 è stato eletto il nuovo consiglio nazionale per il triennio 2023-2026 che, a sua volta, ha riconfermato i vertici: presidente Augusto dell’Erba e vice presidenti Roberto Simoni (vicario) e Matteo Spanò.
«Celebrare i 140 anni dalla fondazione della prima cooperativa di credito italiana è stata un’importante occasione per valorizzare le radici storiche e le ragioni ideali della diffusione in Italia delle “banche di comunità” con finalità mutualistiche -sottolinea il presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, Roberto Scazzosi-, che dopo la prima esperienza del giovane Wollemborg e in seguito alla pubblicazione dell’enciclica “Rerum Novarum” di Papa Leone XIII si sono via via diffuse. Esattamente come è successo nella nostra Busto Garolfo, in ogni parte dello Stivale contadini, artigiani, imprenditori e famiglie hanno cominciato a mettere insieme le proprie poche risorse per ottenere prestiti e sostegni garantiti dall’intera comunità. Il tutto non in una logica assistenziale ma con un progetto a lungo termine, da cui sono nate le nostre imprese: società cooperative radicate sulla filosofia dell’auto-aiuto».
E proprio di questi temi ha parlato nel suo intervento il presidente di Federcasse, Augusto dell’Erba, che ha ricordato come «misurare ed evidenziare il benessere diffuso generato dalla finanza mutualistica è una sfida che deve rientrare nella prospettiva della finanza sostenibile. Una sfida che va riconosciuta sempre meglio dai legislatori europei. La mutualità bancaria evidenzia il proprio contributo alla sostenibilità del modello di sviluppo non solo nei rapporti con i soci e la clientela, ma anche per le esternalità positive che produce. Infatti, come hanno mostrato recenti studi, nei territori dove operano le Bcc si rileva minore disuguaglianza di reddito e una maggiore crescita economica; le Bcc sostengono le imprese anche nelle fasi avverse del ciclo economico e nelle situazioni di incertezza; l’accesso al credito risulta più agevole per le Pmi che sono fisicamente prossime alle Bcc e il modello bancario mutualistico accresce la stabilità del sistema finanziario».
«È la logica della cosiddetta finanza geo-circolare -commenta il direttore generale della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, Roberto Solbiati-: si eroga credito nei territori nei quali la fiducia ha consentito di raccogliere risparmio. Si genera un ritorno finalizzato non alla distribuzione ai singoli, ma al suo ulteriore investimento. In media, infatti, sul territorio nazionale il 74% del risparmio raccolto è divenuto credito per l’economia reale. Come accade anche nei territori dell’Altomilanese e del Varesotto in cui noi operiamo».
Tornando all’assemblea di Roma, sono da segnalare gli interventi di Elia Gargini e Chiara Bedei che, in rappresentanza degli oltre 80 mila giovani soci delle Banche di Credito Cooperativo hanno presentato il senso della loro azione a favore dello sviluppo della cooperazione di credito e per “diffondere” il valore della mutualità bancaria. Diverse le “buone pratiche” presentate. A partire dall’originale progetto di educazione finanziaria sui territori, avvalendosi anche di originali strumenti di comunicazione, passando per la promozione della cultura ambientale, con il progetto “Banca bosco” che ha visto fino ad oggi piantumare oltre 40 mila arbusti, per arrivare al contributo che i giovani soci hanno dato e continuano a dare per risolvere i problemi delle proprie comunità. Non ultimo, il grande lavoro a sostegno delle comunità romagnole colpite dalla recente alluvione.
TUTTI I NUMERI DELLE BCC ITALIANE
(Dati al marzo 2023)
- 225 Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali, pari a 51,6% delle banche italiane.
- 4.101 sportelli pari al 19,9% degli sportelli bancari italiani.
- Presenza diretta in 2.531 Comuni ed in 102 Province.
- In 723 comuni sono l’unica presenza bancaria.
- 1.407.298 soci (+1,7%).
- 29.000 dipendenti (la componente femminile raggiunge a marzo quota 11.917 unità e incide per il 41,3% sul totale dei dipendenti BCC). I dipendenti complessivi del Credito Cooperativo, compresi quelli delle federazioni locali e delle società ed enti del sistema, sono oltre 36.000.
- Raccolta da clientela + obbligazioni: 188,6 miliardi di € (-2,3% a fronte del -1,2% dell’industria bancaria). La quota di mercato relativa alla raccolta da clientela comprensiva di obbligazioni sale all’8,3%.
- Impieghi economici lordi: 140,9 miliardi di € (+0,6% su base d’anno, a fronte del -1,2% rilevato nell’industria bancaria). Considerati al netto delle sofferenze, gli impieghi delle BCC ammontano a 138,8 miliardi di € (+1,8%, a fronte del -0,6% registrato nell’industria bancaria). La quota di mercato complessiva degli impieghi lordi delle BCC-CR, stazionaria rispetto alla fine del precedente trimestre, è pari al 7,9%.
- Patrimonio (capitale e riserve): 21,8 miliardi di € (+2,8% a fronte del +2,1% dell’industria bancaria).
- Il Total Capital Ratio è pari al 23,4%, il Tier1 Ratio è pari al 22,6%, mentre il rapporto tra il capitale di migliore qualità e le attività ponderate per il rischio (CET1 Ratio) è pari al 22,4%.
- Le quote di mercato delle BCC-CR: gli impieghi delle BCC rappresentano: il 23,6% del totale dei crediti alle imprese artigiane; il 22,8% del totale erogato per le attività legate al turismo; il 22,7% del totale dei crediti erogati all’agricoltura; il 14,1% di quanto erogato al settore delle costruzioni e attività immobiliari; l’11,2% dei crediti destinati al commercio; il 15,4% del totale dei crediti alle Istituzioni senza scopo di lucro (Terzo Settore); il 9,7% del totale erogato dall’industria bancaria alle famiglie consumatrici.