Arriviamo da un primo semestre dove le parole di riferimento sono state: solidità e territorio. Solidità perché i conti al primo giro di boa del 2023 ci permettono di presentare una banca ancora più solida rispetto all’anno scorso e con tutti gli indici di riferimento in crescita; territorio perché, anche in questo caso, possiamo vantare numeri in crescita quando si parla di credito e di sostegno alle associazioni e alle realtà non profit. La soddisfazione di aver chiuso i primi sei mesi con un utile significativo – trovate tutti i dettagli della Semestrale di bilancio nelle pagine successive – non deve però trarre in inganno per una seconda parte dell’anno che ci deve vedere molto attenti su quelle che sono le dinamiche sociali legate alla situazione economica globale.
Le previsioni degli analisti non si sono (ancora) avverate: il calo dei tassi che era atteso per l’estate, è stato superato dalla decisione della Bce di muovere nuovamente al rialzo. Guardando all’oggi, il quadro ci fa presagire che non dovremmo essere lontani da una lenta inversione di tendenza, anche se la prudenza nel fare pronostici è doverosa. Come Bcc guardiamo con profonda attenzione all’evolversi delle situazioni e monitoriamo quotidianamente numeri e possibili scenari. Guardiamo con attenzione alle famiglie che anni fa si sono assunte un impegno per costruire il loro futuro e che negli ultimi tempi si sono viste delineare nuovi scenari, con qualche problema nella gestione ordinaria dei propri risparmi. Guardiamo a loro perché a loro vogliamo assicurare un adeguato supporto qualora ci fosse necessità.
Guardiamo anche alle imprese che non hanno più quella spinta all’investimento di qualche tempo fa e, ogni passo che fanno, lo ponderano con attenzione. Se continuerà a perdurare questo clima di incertezza, il futuro del credito delineerà un presumibile incremento delle partite anomale e delle posizioni in difficoltà.
Solidità e territorio. Ritornano le due parole. Perché con solidità possiamo fare fronte alle situazioni di difficoltà che gli analisti descrivono e con territorio non volgiamo rinunciare a fare la nostra parte nel sostenere imprese e famiglie.
Qualche settimana fa ho incontrato il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Alto Milanese. Parlando della relazione tra imprenditore e banca ho rimarcato tre elementi che un imprenditore (giovane) deve tenere presente: l’attenzione alle forme di acquisizione del credito che sono disponibili oggi, in particolare i cosiddetti “crediti speciali” attorno ai quali la nostra Bcc sta sviluppando una unità operativa dedicata. Secondo: l’attenzione alla patrimonializzazione dell’azienda e al rapporto di equity, elementi che possono agevolare l’accesso al credito. Non ultimo, l’importanza delle forme di associazionismo nel creare reti per aiutare l’imprenditore ad avere una visione globale e un miglior approccio al sistema del credito. Torna allora il valore del territorio.
Una Bcc è un patrimonio per il suo territorio di riferimento. Riprendendo l’intervista che il direttore generale del Gruppo Icrrea, Mauro Pastore, ha rilasciato al quotidiano La Repubblica lo scorso 19 settembre, occorre fare un importante distinguo tra gli istituti di credito che ripartiscono gli utili tra i propri azionisti e le banche che investono, e fanno credito, sul territorio. Le Bcc appartengono a questa seconda categoria. Parlare di extraprofitti è fuorviante perché il beneficiario di questi profitti è il territorio. E la nostra Bcc lo ha dimostrato quasi triplicando il fondo di beneficenza tra il 2021 e il 2022.
