L’assemblea dei soci che, dopo tre anni, abbiamo finalmente potuto celebrare in presenza ha riportato al centro l’esigenza e l’importanza della relazione, dello stare insieme e del saper condividere un progetto. È l’essere comunità, dove la comunità è il posto dove si sta bene e si costruisce il ben-essere. È il sentirsi parte di un qualcosa che è più grande e sul quale vale la pena investire, sempre nel rispetto dei propri valori e del proprio ruolo.
Per una Bcc come la nostra, questo significa operare su due livelli. Da una parte c’è quello di sistema, caratterizzato dalla storia centenaria del nostro istituto e dall’essere parte di un gruppo bancario che ha ben chiari gli elementi che contraddistinguono il movimento del credito cooperativo; dall’altra c’è quello personale che ci chiede di vederci inseriti in un progetto per essere, a nostra volta, costruttori di ben-essere. Perché ogni singola azione, per quanto piccola, può contribuire a raggiungere un dato risultato.
Alle banche di credito cooperativo è stato attribuito spesso il ruolo di creatrici di ben-essere. Questo perché la loro presenza su un dato territorio è elemento di valore, è valore aggiunto capace di generare o amplificare ciò che vi è di positivo. Ed è vero. Questo non solamente perché riversano sul territorio una parte degli utili, ma perché mantengono con il territorio quella relazione di conoscenza-fiducia che è fonte di reciproca crescita. Il ben-essere di una Bcc è il ben-essere del suo territorio. È una relazione bidirezionale nel rispetto dei ruoli di ciascuno. Un’impresa, una famiglia, una persona che si rivolge in Bcc vuole essere generatrice di ben-essere: fare un investimento, l’acquisto di un bene o prepararsi un futuro sereno sono tutti elementi che parlano di crescita per stare meglio. Una Bcc come la nostra che si propone a imprese, nuclei familiari o persone lo fa con lo scopo di percorrere con loro un tratto di strada sempre con la finalità di migliorare il proprio stare bene.
L’essere parte di un progetto vale anche per le singole persone e per le loro azioni. Una carta gettata a terra è poca cosa. Ma se un milione di persone butta a terra un pezzettino di carta, la quantità da raccogliere non sarà indifferente. Occorre quindi ampliare lo sguardo e non focalizzarsi sull’immediato. Sentirsi parte di un progetto e non soffermarsi alla singola mansione è anche la nuova sfida della nostra Bcc per essere parte integrante e costruttiva di un processo di costruzione di ben-essere. Sempre partendo dalle piccole cose.
Una Bcc, a tutti i suoi livelli, ha delle responsabilità verso i soci e verso il territorio. Sono le responsabilità che, ogni giorno, affrontiamo con la consapevolezza di essere parte di una comunità. E a questa comunità continuiamo ad aprirci per costruire il ben-essere delle persone e del territorio in cui vivono.
