Sono sensori per monitorare la qualità della vita, capaci di rilevare presenze, rumorosità, temperatura e qualità dell’aria negli ambienti, ma anche per garantire aperture e chiusure di porte e finestre, un corretto uso del frigorifero nonché registrare i ritmi del sonno e della veglia. Sono questi i dispositivi domotici che Solidarietà e Servizi ha installato nelle sue sue case dove vivono persone con disabilità (nella foto); soluzioni tecnologiche adottate grazie al progetto che la cooperativa sociale di Busto Arsizio ha sviluppato con LIUC – Università Cattaneo, grazie a Confcooperative Insubria e con il supporto della nostra Bcc. L’assegno di ricerca, dato a un giovane ingegnere dell’università castellanzese, ha permesso infatti di individuare nuove tecnologie da mettere al servizio delle persone con disabilità con lo scopo di sviluppare la loro autonomia. I risultati dell’iniziativa sono stati presentati a distanza di un anno dall’avvio nel convegno che LIUC ha ospitato lo scorso 5 dicembre e dal titolo “Domotica e autonomia delle persone con disabilità”.
«La domotica è un tema nel quale crediamo profondamente», ha spiegato Giacomo Borghi, responsabile Area Residenziale e Domotica di Solidarietà e Servizi. «Oggi, con la collaborazione dell’università LIUC, abbiamo sistematizzato il processo di domotizzazione delle nostre case. Analisi del bisogno attraverso interviste a chi vive e lavora nelle case, scouting dei prodotti e dispositivi presenti sul mercato e definizione degli standard di sicurezza contribuiscono a dare vita a una domotica al servizio delle autonomie delle persone con disabilità, che non si sostituisce a esse ma che permetta loro di colmare il gap che le obbliga a dipendere da altri». Il progetto ha anche una valenza in termini di metodo. Come ha premesso il rettore della LIUC, Federico Visconti: «Un metodo a due vie, dove il collegamento tra università e territorio esiste e va ben oltre la creazione di ricadute economiche». In questa direzione si inserisce anche il ruolo della nostra Bcc: «Essere vicini al territorio significa agire in simbiosi, sostenendo quei progetti che hanno una marcia in più e sono capaci non solamente di creare nuove sinergie, ma anche di migliorare la qualità della vita a chi ha qualche difficoltà in più», osserva il presidente della nostra Bcc, Roberto Scazzosi.